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10 classici da leggere (o rileggere) durante l’estate

Quando ero una giovane e ingenua studentessa, l’estate era il mio periodo preferito per leggere. Terrazza, un buon libro, qualche gatto tra le ginocchia: la mia idea di felicità. Da quando ho finito l’Università, l’estate è diventata un periodo dell’anno come un altro, ma la voglia di cimentarsi in lunghe sessioni di lettura rimane. Per questo oggi voglio consigliarti 10 classici da leggere – o riscoprire – durante l’estate.

10 classici da leggere questa estate

Sono sempre stata un’appassionata di classici. Al liceo ero amica intima di Jane Austen e frequentavo il salotto delle sorelle Brontë. All’Università uscivo contemporaneamente con Tolstoj e Dostoevskij, facendoli ingelosire l’uno dell’altro. Paranormal romance? Passo oltre, grazie. Ecco dieci libri che non possono mancare nella tua reading list estiva!

classici per l'estate

1. Cent’anni di solitudine, Gabriel García Márquez

Saga familiare e realismo magico si intrecciano nella sensuale penna di Gabriel García Márquez, in quello che è il suo più famoso romanzo. Cent’anni di solitudine è la storia della famiglia Buendía nell’immaginaria Macondo, un villaggio nella foresta colombiana.

Nel libro le generazioni si susseguono, nomi e volti ritornano, in un caleidoscopio di amore, morte e fatalità. È un romanzo potente, scritto in uno stile inimitabile. Da leggere almeno una volta nella vita.

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2. La campana di vetro, Sylvia Plath

Per Sylvia Plath ho una cotta non indifferente. La campana di vetro è il suo unico romanzo, parzialmente autobiografico. Come Sylvia, la protagonista Esther affronta le difficoltà di essere donna e poeta negli Stati Uniti degli anni Cinquanta, in una società intrisa di maschilismo.

La sua acuta sensibilità la porta a tentare il suicidio e conseguentemente al ricovero in una struttura psichiatrica e all’elettroshock. Una parabola tristemente simile a quella dell’autrice, che si tolse la vita a 30 anni. Un libro che affronta temi scomodi e attuali in uno stile graffiante.

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la campana di vetro

3. Delitto e castigo, Fëdor Dostoevskij

Quando si cita Delitto e castigo a molti viene in mente un mattone insormontabile. Non te l’ha mai detto nessuno che Dostoevskij è intrigante e persino spassoso? I suoi romanzi hanno una potenza e una profondità uniche al mondo, per questo lo considero il più grande scrittore di sempre.

Il libro racconta la storia di Raskol’nikov, un giovane studente pietroburghese. Raskol’nikov è tormentato dalla povertà, ma sa che se avesse del denaro potrebbe fare grandi cose, dimostrarsi il superuomo che è in potenza. Decide così di derubare e uccidere un’usuraia, credendo di farla franca. Ma non ha fatto i conti col senso di colpa…

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4. L’abbazia di Northanger, Jane Austen

Ok, avrei potuto consigliarti Orgoglio e pregiudizio, ma non volevo essere scontata. La verità è che ho letto tutti i romanzi di Jane Austen e ognuno di loro ha un posticino nel mio cuore. L’abbazia di Northanger è il più snello e leggero dei libri usciti dalla sua penna.

È la storia di Catherine Morland, diciassettenne con la passione per i romanzi gotici, e del suo ingresso in società. Sullo sfondo della vivace e modaiola Bath incontrerà le prime amicizie, l’amore, ma sopratutto imparerà una lezione: la vita è meno interessante di un bel libro.

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5. Il Maestro e Margherita, Mikhail Bulgakov

Altro classicone da far paura! Povero Bulgakov, non era sua intenzione. Il grande scrittore dipinge un cinico ritratto della Russia sovietica, avida, assurdamente burocratizzata, incredibilmente ridicola. Come ci riesce? Raccontando la storia del diavolo Woland e dei suoi compari infernali, che hanno deciso di fare un giro sulla Terra, e dell’amore tra il Maestro, scrittore minacciato dalla censura, e della sua Margherita.

Il Maestro e Margherita è un romanzo stratificato, che si presta a tante chiavi di lettura, ma sa essere allo stesso tempo comico e avvincente.

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6. Festa mobile, Ernest Hemingway

Parigi, gli anni Venti, scrittori squattrinati a cui piace ubriacarsi nei café mentre aspettano l’ispirazione per il romanzo del secolo. Potrebbe essere il riassunto di Festa mobile, in cui Hemingway racconta i suoi anni parigini e l’amicizia con Francis Scott Fitzgerald e altri grandi di quegli anni. L’atmosfera è quella di Midnight in Paris, un film di Woody Allen che mi piace tantissimo.

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10 classici da leggere durante l'estate

7. Chiedi alla polvere, John Fante

Un altro scrittore squattrinato, stavolta negli Stati Uniti. John Fante pubblicò questo romanzo nel 1939, ma divenne famoso solo 40 anni più tardi, grazie all’elogio del poeta Charles Bukowski. Chiedi alla polvere fa parte di un ciclo di quattro romanzi parzialmente autobiografici, che raccontano la storia di Arturo Bandini, alter ego dell’autore, e della sua famiglia.

Il libro è ambientato a Los Angeles durante la Grande Depressione: su questo sfondo si muove un giovane Bandini tormentato dai morsi dalla fame e da un triangolo amoroso.

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8. Il giovane Holden, J.D. Salinger

Per me le persone si dividono in due categorie: quelle che amano Il giovane Hoden e quelle a cui invece non è piaciuto. Fai parte del secondo gruppo? Non so se riusciremmo a fare amicizia! Holden Caulfield è un tipo molto particolare: dolcemente misantropo, incline alla depressione, troppo sensibile.

È facile ritrovare un po’ di sé in questo giovane eroe, come è altrettanto facile detestarlo cordialmente. Quello di Salinger è un romanzo di formazione in cui non c’è spazio per le mezze misure.

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9. Lolita, Vladimir Nabokov

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, al terzo, contro i denti. Lo-li-ta.

È il memorabile incipit di questo controverso romanzo, che racconta l’ossessione del professor Humbert Humbert per la provocante Dolores, appena adolescente. Un libro in cui il tema della pedofilia è visto attraverso gli occhi del carnefice, per cui si arriva addirittura a parteggiare. Il russo Nabokov, emigrato negli Stati Uniti, scrive uno dei più raffinati romanzi in lingua inglese.

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10. La luna e i falò, Cesare Pavese

Cesare Pavese è il mio scrittore italiano preferito. Intellettuale coltissimo, diede un grande contributo alla diffusione della letteratura americana in Italia. La luna e i falò è ambientato nelle Langhe, di cui Pavese è originario, e racconta la storia di un uomo emigrato negli Stati Uniti che torna al suo paese natale. È un viaggio in cui memoria, formazione, amore e vicende partigiane si intrecciano in una scrittura densa di poesia.

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Siamo arrivati in fondo a questa lista. Adesso tocca a te: ti piacciono i classici? Quali sono i tuoi preferiti? Dai, consigliaci qualche lettura per le vacanze!

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13 Commenti

  • Rispondi
    Silvia - The Food Traveler
    Giugno 6, 2017 at 11:25 pm

    Se penso alle estati da studentessa anche a me tornano in mente giornate lunghissime, all’ombra di una pianta, a leggere finalmente i libri che volevo io e non quelli imposti dal corso di letteratura. Tra i classici che più mi sono piaciuti e che prima o poi rileggerò c’è sicuramente I Buddenbrook di Thomas Mann.
    I russi in effetti mi hanno sempre dato l’idea del “mappazzone” ma seguirò il tuo consiglio!

    • Bruna Athena
      Giugno 9, 2017 at 7:53 pm

      Eh, io ho una passione per Thomas Mann e rileggerei, tra qualche tempo, I Buddenbrook. Di questi citati, rileggerei sicuramente Il Maestro e Margherita, che ho avuto sotto mano quando ero troppo piccola.

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 17, 2017 at 11:16 am

      Secondo me Il maestro e Margherita è da rileggere più di una volta, ci sono troppi livelli di lettura per coglierli tutti simultaneamente. Mann ancora è un territorio inesplorato per me!

    • Bruna Athena
      Giugno 17, 2017 at 1:57 pm

      Sono d’accordo su Il maestro e Margherita. Thomas Mann è molto, molto sottile e assieme profondo.

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 17, 2017 at 11:15 am

      Io sono sempre stata spaventata da Mann! Avevo iniziato La montagna incantata, ma è un’impresa che non ho portato a termine ? Secondo me i russi sono più “leggeri” di quanto si pensi, a parte per la mole. Poi vabbè ci sono pagine di Tolstoj sia di Anna Karenina sia di Guerra e pace su cui si può applicare il diritto di Pennac di saltare le pagine ?

  • Rispondi
    Blueberry Stories
    Giugno 7, 2017 at 10:26 am

    Il mio preferito è La campana di vetro. L’ho riletto diverse volte, e lo trovo estremamente attuale. Anch’io, come Silvia, ho ripensato alle estati del liceo, quando compravo pile di classici e leggevo per ore… un lusso che rimpiango!

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 17, 2017 at 11:19 am

      Io non vedevo l’ora che i professori ci dessero le liste di libri da leggere per l’estate (sì, sono sempre stata un po’ sadica ?). In particolare quella di inglese ci assegnava sempre dei gran libri, sarà per questo che poi ho fatto Lingue? La campana di vetro è in assoluto uno dei miei libri preferiti ?

  • Rispondi
    il mondo capovolto (@Vale_RosaMela)
    Giugno 15, 2017 at 5:13 pm

    Nell’oceano indiano ho letto “Lolita”, in quello Atlantico ho letto “Anna Karenina” 😀 volevo dire a chi come me ha un po’ di fatica a leggere i classici che stare isolati per settimane in mezzo al mare aiuta 😀 ahha comunque, ora che ho preso dimestichezza (più o meno) con i classici, vorrei leggere alcuni di questi. Primo fra tutti “Chiedi alla polvere”. E’ sulla scrivania che mi osserva 🙂 grazie dei consigli

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 17, 2017 at 11:48 am

      Ciao Vale! E’ un’immagine bellissima quella di leggere classici in pieno oceano, e sicuramente è stata un’esperienza indimenticabile. “Chiedi alla polvere” è molto amichevole, si legge in una giornata, quindi per quello basta anche un piccolo lago ?

  • Rispondi
    Alessia
    Giugno 15, 2017 at 10:08 pm

    Io AMO Il Giovane Holden. Per me è un capolavoro

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 17, 2017 at 11:49 am

      Per me è quasi un modo di essere, mi sento davvero tanto simile a Holden ?

  • Rispondi
    Valentina
    Giugno 18, 2017 at 5:21 pm

    Che vergogna io ho letto solo Cent’anni di solitudine ma a mia discolpa dico che é uno dei miei libri preferiti! L’ ho divorato in pochissimi giorni e dopo di lui sono caduta in un vuoto letterario!? prendo spunto per future letture! Grazie Chiara!

    • Chiara Pagliochini
      Giugno 23, 2017 at 12:06 pm

      Grazie a te, Valentina! Dopo aver letto Marquez è davvero difficile trovare qualcosa di superiore, c’è vita nel suo modo di scrivere 🙂

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