Siviglia, Cordova, Granada, Malaga: nomi dolcissimi, saporiti come una pesca matura, profumati come fiori d’arancio. Il colore brillante delle ceramiche, la curva degli archi che fa inclinare la testa, la polvere dorata. I resti romani, i capolavori arabi, il colpo di spugna dei Re Cattolici che non è riuscito a cancellare quella bellezza, e ha dovuto fare a gara per superarla. Andalusia, sei poesia.
Andalusia on the road: il nostro itinerario di 4 giorni
Quello in Andalusia era un viaggio che pregustavamo da tempo. Aspettavamo l’occasione giusta, ci voleva del tempo da dedicarle, ma alla fine non abbiamo più resistito. Quattro giorni sono troppo pochi per visitarla? Sicuramente, ma ci è piaciuto addentare questa pesca.
Le tappe del nostro on the road sono state Cordova, Granada, Malaga e Ronda. Siviglia è rimasta fuori dall’itinerario, ma solo perché l’avevamo già visitata, mentre Cadice la conserviamo per un secondo viaggio andaluso.

Sei curioso/a di scoprire come organizzare il tuo viaggio in Andalusia anche solo con pochi giorni a disposizione? Seguici in questo racconto e continua a leggere fino in fondo per tanti consigli su dove alloggiare, mangiare e su come spostarsi in questa magica regione della Spagna.

Giorno 1: Cordova e la sua Mezquita
Il nostro on the road andaluso inizia da Cordova, che raggiungiamo dopo circa un’ora di autostrada dall’aeroporto di Siviglia, a bordo della nostra auto a noleggio.
Per visitare la città abbiamo scelto di alloggiare al Soho Boutique Hotel, a una ventina di minuti a piedi dal centro ma in posizione strategica per chi viaggia in auto.
Lasciamo le valigie in camera e ci incamminiamo verso Plaza de la Corredera, il cuore pulsante di Cordova. Per arrivarci facciamo lo slalom tra stretti vicoli bianchi, illuminati dal sole di mezzogiorno.


Sembra di essere in uno di quei borghi italiani dove la vita scorre lenta e tranquilla. Anche se continuiamo a fermarci ogni due minuti per scattare foto, alla fine arriviamo in Plaza de la Corredera. Ci ricorda subito Plaza Mayor a Madrid, ma in miniatura.
Per immergerci nell’atmosfera andalusa ci sediamo ai tavoli di uno dei bar della piazza e ordiniamo qualche tapas: pimientos de Padrón, croquetas de bacalao e tortilla de patatas. Ispirati dal sole e dalla bella giornata, ordiniamo anche un paio di birre artigianali locali.

Mezquita, la Grande Moschea di Cordova
Dopo pranzo ci aspetta una visita guidata alla Mezquita, la Grande Moschea di Cordova. Per scoprire questo luogo così affascinante ci affidiamo a un tour di GetYourGuide in italiano.
La nostra guida ci racconta che la Mezquita fu fondata nel 785 dal califfo Abd ar-Rahman I e in seguito fu resa sempre più splendida dai suoi successori: la moschea di Cordova era la più maestosa di El-Andalus.
Ci sentiamo come all’interno di una foresta di archi dove le divinità passeggiano indisturbate. Affascinati, restiamo per qualche minuto in adorazione del Mihrab, la nicchia di preghiera rivolta verso La Mecca. Per realizzarla, l’imperatore di Bisanzio inviò al califfo Al-Hakim i suoi migliori mosaicisti e 1600 kg di tessere d’oro.


Il mix di stili religiosi è tale che lo stesso arco da un lato può essere cristiano e dall’altro arabo. Senza l’aiuto della guida non avremmo mai scoperto così tante cose sulla Mezquita e sulla sua storia.
Mezquita: informazioni per la visita
- Aperta tutti i giorni, scopri gli orari aggiornati
- Biglietti interi 11 euro, previste riduzioni per bambini, studenti e +65
- Tour guidato in italiano con Getyourguide

Tra le vie di Cordova: dall’Alcázar al quartiere ebraico
Usciti dalla Mezquita ci immergiamo ancora nelle viuzze di Cordova, brulicanti di persone. Passeggiamo lungo il fiume Guadalquivir e ci troviamo di fronte il maestoso Puente Romano, che nella serie Il Trono di Spade è stato trasformato nel ponte della città di Volantis.
Spiamo i giardini dell’Alcázar de los Reyes Cristianos, palazzo in stile mudejar costruito da re Alfonso XI. Purtroppo il nostro soggiorno a Cordova è breve e non abbiamo il tempo di visitarlo.

Ci perdiamo quindi tra le vie della Judería, l’antico quartiere ebraico di Cordova alle spalle della Mezquita. Tra le sue stradine si nascondono veri e propri giardini segreti, i cosiddetti patios. Nella bella stagione i cortili delle abitazioni tradizionali diventano un tripudio di fiori colorati e una delle principali attrazioni di Cordova.
Nella Judería si trova anche la Sinagoga risalente al 1315, una delle uniche tre superstiti dopo l’espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492


Caballerizas Reales e Centro Flamenco Fosforito
Tra le cose da vedere a Cordova ci sono anche le scuderie reali, dove venivano allevati e addestrati i cavalli spagnoli purosangue, i celebri “cavalli andalusi”. Situate a fianco dell’Alcázar, oggi le scuderie ospitano una collezione di carrozze d’epoca e spettacoli equestri.
Camminando tra i vicoli e le piazzette della città ci imbattiamo anche nel delizioso cortile del Centro Flamenco Fosforito, costruito sulla casa del maestro di flamenco Fosforito. Come saprai, l’Andalusia è la culla di questa danza tradizionale.

Una tipica cena andalusa
Scende la sera e sale l’appetito: è il momento di provare alcune specialità di Cordova in un ristorante tradizionale andaluso. Su consiglio di un’amica abbiamo scelto la Posada del Caballo Andaluz, una location molto suggestiva.
Seduti nel suo patio, tra vasi di fiori e ferri di cavallo, sprofondiamo in un piatto di berenjenas, melanzane fritte ricoperte di miele. A seguire i flamenquines cordobeses, involtini di jamón serrano e lonza di maiale, impanati e fritti, e il rabo de toro, saporito stufato di coda di toro.


Giorno 2: Granada e l’Alhambra
Il giorno dopo ci rimettiamo alla guida in direzione di Granada. Ci aspetta la tappa più desiderata del nostro viaggio: la cittadella dell’Alhambra. Scalpitiamo dall’impazienza e dall’emozione, ed è proprio dall’Alhambra che inizia la nostra visita di Granada.
L’Alhambra, il “paradiso arabo” di Granada
L’Alhambra è il sito turistico più visitato di tutta la Spagna. Una città di giardini, palazzi e fontane che assomiglia al paradiso e che fu l’ultima roccaforte di El-Andalus a cadere in mano ai Re Cattolici nel 1492.
Per non perderci gli aspetti più importanti della sua storia, ci affidiamo a un tour guidato di tre ore prenotato su Getyourguide. Ci uniamo a un gruppo francese, perché tutti gli altri tour sono esauriti, ma la nostra guida è molto disponibile e preparata.

Scopriamo così che, mentre Siviglia e Cordova venivano riconquistate dai cristiani, Granada visse altri due secoli di splendore sotto i sovrani Nasridi. Questo la trasformò nel capoluogo dell’arte araba in Europa.
La nostra visita inizia dal Palacio de Generalife, il palazzo d’estate, tripudio di giardini e colonnati. Quindi ci spostiamo verso la parte più scenografica del complesso, i Palacios Nazaríes.


I cortili si succedono l’uno all’altro in una fantasia di archi a ferro di cavallo, arabeschi, piastrelle colorate, vasche e fontane. Patio de los Arrayanes, Patio de los Leones: siamo nel cuore della residenza degli emiri.
Entriamo poi nel palazzo di re Carlo V, imponente costruzione in stile rinascimentale completata solo nel XX secolo (oggi sede Museo dell’Alhambra e del Museo delle Belle Arti).


Infine passeggiamo sui bastioni della fortezza militare dell’Alcazaba, da cui la vista spazia sull’Albayzín, il quartiere arabo di Granada. Alle nostre spalle c’è lei, la Sierra Nevada, che è nevada per davvero.
Dopo oltre tre ore e mezzo, la nostra visita si conclude. Abbiamo le suole consumate e lo stomaco vuoto, ma la pancia piena di bellezza.
Alhambra: informazioni per la visita
- Aperta tutti i giorni, scopri gli orari aggiornati
- Biglietto per la visita completa 14 euro
- Si raccomanda la prenotazione, i biglietti disponibili in loco sono limitati
- Ampio parcheggio a pagamento
- Visita guidata dell’Alhambra con Getyourguide

Albayzín, il quartiere arabo di Granada
Per il nostro soggiorno a Granada abbiamo scelto un luogo davvero speciale: l’Hotel Santa Isabel La Real nel cuore dell’Albayzín, il quartiere arabo della città. L’hotel è stato ricavato da un’antica casa moresca: tutti gli ambienti si affacciano su un fresco cortile interno con balconate in legno.
Raggiungerlo in auto tra le strette viuzze dell’Albayzín ci provoca qualche momento di panico, ma tutto va per il meglio. Oltre il portone, i suoni della strada si spengono per lasciare spazio al silenzio del suo cortile segreto. Le stanze sono accoglienti e arredate in stile tradizionale andaluso.

Dopo aver lasciato i bagagli in camera, usciamo di nuovo tra le strade di Granada. Il sole sta tramontando e tante persone si affrettano verso il Mirador de San Nicolás, a pochi metri dal nostro alloggio. Da questo belvedere si gode di una vista panoramica tra le più famose di Granada. Sgomitiamo tra la folla per vedere l’Alhambra tingersi di rosa al crepuscolo.
Nelle prime ore della sera continuiamo a passeggiare tra i vicoletti dell’Albayzín. La temperatura è gelida e vorremmo ripararci in una delle tipiche teteríe, le sale da tè in stile arabo che spuntano ovunque nel quartiere. Purtroppo tante altre persone hanno avuto la stessa idea e si affollano davanti alle porte dei locali.
Dopo qualche tentativo fallito decidiamo di passare subito alla cena. Riusciamo a prenotare un tavolo al ristorante marocchino Arrayanes, consigliato anche dalla nostra fidata Lonely Planet. Un’ottima scelta: tutti i piatti che abbiamo assaggiato (degustazione di antipasti, tajín kefta, tajín di agnello e verdure, torta di datteri e mandorle) sono fenomenali.

Giorno 3: Da Granada a Malaga
Al mattino ci accoglie la genuina colazione andalusa del nostro hotel, la giusta carica per affrontare una giornata abbastanza travagliata.
Cattedrale di Granada e Capilla Real
Dopo il check out riprendiamo l’auto e scendiamo nel centro città per visitare la Cattedrale di Granada. L’edificio maestoso è quasi schiacciato sulla piccola piazza antistante: l’interno è un capolavoro del rinascimento spagnolo.

Vorremmo visitare anche la Capilla Real, il mausoleo dove sono sepolti i re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, ma la lunga coda all’esterno ci fa desistere: abbiamo altri progetti per la giornata.
Cattedrale di Granada e Capilla Real: informazioni per la visita
- La Cattedrale è aperta tutti i giorni, scopri gli orari aggiornati
- Biglietti interi per la Cattedrale 5 euro
- La Capilla Real è aperta tutti i giorni, scopri gli orari aggiornati
- Biglietti interi per la Capilla Real 5 euro

Nerja, verso la Costa del Sol
Risaliamo in auto e salutiamo Granada a malincuore, mentre i picchi innevati della Sierra Nevada diventano sempre più piccoli nel finestrino. Guidiamo in direzione di Frigiliana, uno dei pueblos blancos più famosi dell’Andalusia.
Il destino però ci riserva una spiacevole sorpresa: è una giornata di festa nazionale e Frigiliana è presa d’assalto dai turisti spagnoli. Cerchiamo parcheggio per circa un’ora prima di desistere e di riprendere la strada verso Nerja, sulla Costa del Sol.

Qui ci accoglie una giornata primaverile e il suono delle onde che si infrangono a riva. Passeggiamo lungo il Balcón de Europa, la piazza simbolo della città, mentre il nostro sguardo si perde nel blu sconfinato del Mediterraneo.
Dopo la disavventura di Frigiliana ci consoliamo con un pranzetto di tapas di mare da Redondo Bar: ordiniamo calamari fritti e polpo alla galiziana, un must per chiunque passi da Nerja.


Una passeggiata serale a Malaga
Nel primo pomeriggio ripartiamo per Malaga, dove ci aspetta la nostra camera con vista sul Teatro Romano. Per visitare la città, infatti, abbiamo scelto l’Hotel Boutique Teatro Romano, in posizione centralissima. Unica pecca: i parcheggi a Malaga sono molto costosi e lasciare l’auto in quelli più vicini al centro richiede un piccolo capitale.
Trascorriamo la prima sera a Malaga passeggiando nella zona del Centre Pompidou, la prima sede dell’omonimo centro d’arte parigino fuori dalla Francia.
Lì vicino ci aspetta una cena da Anyway Wine Bar, un’enoteca dove degustiamo vini spagnoli, salumi, formaggi e olio. Un posticino adorabile, piccolo e intimo, che ti consigliamo di provare.


Giorno 4: Malaga e Ronda
Il nostro ultimo giorno in Andalusia comincia con una colazione da Dulces Dreams: ci abbuffiamo di toast con prosciutto, avocado e pomodoro e uova alla benedict con salmone e avocado. Il caffè di questo ostello è il luogo perfetto per iniziare la giornata con un brunch abbondante a prezzi contenuti.
Teatro Romano, Castillo de Gibralfaro e Alcazaba
Quindi, per smaltire la colazione, saliamo dal Teatro Romano al Castillo de Gibralfaro. In una ventina di minuti il sentiero ci porta fino al belvedere più famoso di Malaga, con una vista che abbraccia tutta la città.

Un tempo il Castillo de Gibralfaro era considerato il forte più inespugnabile di tutta la penisola iberica. Lungo il percorso riusciamo a sbirciare fin dentro la Malagueta, l’arena per le corride di Malaga. Dal castello torniamo verso il centro per visitare l’Alcazaba, una sorta di Alhambra in miniatura.
Castillo de Gibralfaro e Alcazaba: informazioni per la visita
- Il Castillo de Gibralfaro e l’Alcazaba sono aperti tutti i giorni, scopri gli orari aggiornati
- Biglietto combinato per entrambi i monumenti 5,50 euro


Tra tapas e street art a Soho
Iniziamo ad avere fame e, quasi senza rendercene conto, ci ritroviamo al bancone di una pescheria, la Marisquería Noray II. Ordiniamo buchones fritti, calamari e crocchette. La qualità di questo piccolo locale è garantita dalla sua clientela di anziani signori spagnoli, mentre l’esperienza di mangiare al bancone, davanti al pescivendolo, è semplicemente impagabile.
Concludiamo la nostra visita di Malaga con un giro per Soho, il quartiere di Malaga dove la street art è arrivata con il progetto di rinnovamento urbano MAUS. Amanti dei murales siete avvisati: qui troverete pane per i vostri denti.


Ronda, la più amata dai viaggiatori romantici
Nel pomeriggio ci mettiamo on the road per l’ultima volta, diretti a Ronda. Sospeso in cima a uno strapiombo profondo 200 metri, Ronda è il più celebre dei pueblos blancos. L’iconico Ponte Nuevo, che unisce le due parti della città, è il simbolo che ha fatto innamorare generazioni di viaggiatori.
Già durante l’epoca del Grand Tour i viaggiatori rimanevano affascinati da Ronda e dalla sua geografia impossibile. Nel ‘900 vi soggiornò anche Hemingway, che proprio qui si appassionò alla corrida e vi ambientò parte di Per chi suona la campana, il suo romanzo sulla Guerra Civile Spagnola


Ci tratteniamo fino al tramonto, mentre il sole cala lentamente dietro il profilo delle alture andaluse e il vento ci taglia in due il viso. Il suono di una fisarmonica di un musicista di strada si mischia alle risate dei bambini e riempie l’aria. Il panorama è così bello che, se potessimo, non ce ne andremmo mai.
Su questa immagine si chiude il nostro viaggio on the road in Andalusia: quattro giorni intensi e pieni di meravigliose scoperte, che ci lasciano con il desiderio di tornare ancora e ancora.

Consigli per organizzare un viaggio on the road in Andalusia
In questa parte dell’articolo vogliamo condividere alcuni aspetti pratici del nostro viaggio. Quattro giorni, naturalmente, non bastano per visitare l’Andalusia: per un itinerario approfondito consigliamo di mettere in conto dai 7 ai 10 giorni.
Se ti stai chiedendo quanto costi un viaggio in Andalusia, ecco un riepilogo delle strutture in cui abbiamo soggiornato:
- Soho Boutique Hotel a Cordova, 108 euro a notte
- Hotel Santa Isabel la Real, 122 euro a notte
- Hotel Boutique Teatro Romano, 84 euro a notte

Come già detto, il nostro itinerario non ha incluso Siviglia, perché avevamo già visitato questa città qualche anno fa. Insieme a Cadice, è comunque una tappa che non può assolutamente mancare in un viaggio in Andalusia. Scopri Siviglia con la nostra guida.

Come arrivare in Andalusia dall’Italia
I principali aeroporti italiani hanno ottimi collegamenti aerei con le città dell’Andalusia, in particolare Siviglia e Malaga. Noi abbiamo volato con Ryanair su Siviglia, mentre per il ritorno abbiamo preso un volo Easyjet da Malaga. Per i voli A/R abbiamo speso sui 100 euro a persona, con un solo bagaglio a mano aggiunto.

Come spostarsi in Andalusia: noleggio auto
Nonostante le principali città dell’Andalusia siano ben collegate da treni e autobus, per il nostro viaggio abbiamo preferito noleggiare l’auto in modo da avere più libertà di movimento.
Per quattro giorni di noleggio con Europcar abbiamo speso 203 euro. La maggior parte delle strade in Andalusia sono ampie e panoramiche. Raccomandiamo di fare attenzione ai limiti di velocità: ci sono molti controlli e abbiamo preso una multa per aver superato di poco il limite.
Confronta i prezzi delle compagnie di autoloneggio su DiscoverCars

Quando andare in Andalusia
Possiamo dire che la primavera è il momento ideale per ammirare l’Andalusia in tutta la sua bellezza. Nei mesi di aprile, maggio e giugno le strade profumano di fiori e le temperature sono ancora gradevoli.
Noi abbiamo scelto di visitarla a dicembre per approfittare del Ponte dell’Immacolata. Abbiamo trovato un clima ottimo e un’atmosfera festosa con le città già addobbate per il Natale. Una cosa che – ahinoi – non sapevamo è che il 6 e l’8 dicembre sono festa nazionale in Spagna e in giro c’erano tantissimi turisti locali.
Assicurazione di viaggio: 10% di sconto per te
Prima di partire per l’estero ti consigliamo di stipulare sempre un’assicurazione di viaggio. Scegliendo un’assicurazione con Heymondo tramite il nostro link, hai diritto a uno sconto del 10% sulle tariffe base del loro sito web.

Il nostro viaggio si conclude qui… ne abbiamo fatta di strada! Se stai organizzando il tuo on the road in Andalusia e vuoi farci qualche domanda, lascia un commento qui sotto. Se invece l’hai già visitata, raccontaci cosa ti è rimasto nel cuore. ¡Hasta luego!
Ti piacciono i nostri articoli? Iscriviti alla newsletter per aggiornamenti su viaggi, anteprime e codici sconto 🙂