Relax. Un buon libro da leggere sulla riva del lago. Una macchinetta per scattare selfie osceni. Un gelato per combattere la calura estiva. Questo è stato il nostro pomeriggio sul lago di Bolsena, dopo la visita a Civita di Bagnoregio.
In riva al lago di Bolsena
A Bolsena siamo arrivati stravolti. La Tuscia sa stancare. Per prima cosa ci siamo accampati in un praticello con vista lago. Poi, come bestie, ci siamo lanciati famelici sul nostro pranzo al sacco. In riva al lago di Bolsena si sta un po’ meglio che nelle affollate spiagge della riviera romagnola. E se vuoi fare il bagno, nessuno te lo impedisce.
Chiara si è messa a leggere un libro balordo che la faceva ridere un sacco, io invece ho dormito un po’. Purtroppo il libro era così balordo che ogni tanto me ne leggeva un passo, rovinandomi il riposino.
A un certo punto del pomeriggio abbiamo deciso di andare a prenderci un gelato. Purtroppo non ne siamo rimasti granché soddisfatti. Dopo il gelato è venuto il momento di dire addio alla riva del lago e al relax. Tocca tornare a fare i viaggiascrittori seri, mica si può sempre poltrire.
Il borgo medievale di Bolsena
La cosa che amo più dei laghi italiani? I loro borghi. Datemi un borgo e solleverò il mondo. O forse l’instagram…. dipende. Il borgo di Bolsena non è da meno: magico, affascinante e ricco di storia!
Bolsena è dominata da un castello, per la precisione la Rocca Monaldeschi (del secolo XIII-XIV). È stata recentemente restaurata e oggi ospita il museo territoriale del lago. Ammetto che dopo il relax in riva al lago è stata dura salire fino al castello. Scale su scale, salite su salite. Ad agosto queste cose dovrebbero essere vietate per legge come tutela dei diritti umani.
Noi non abbiamo visitato il museo del castello. Abbiamo preferito godere della meravigliosa vista sul lago… decisamente più in stile viaggiascrittori! Voi che ne pensate?
Scendendo dal castello ho deciso di immortalare la salita della morte, per darvi un’idea. No, scherzo. Siamo semplicemente pigri, la salita era fattibilissima. Ho anche fotografato dei #notmypanny, trend di instagram di cui vi avevo già parlato qui.
Passeggiando per le vie di Bolsena abbiamo anche scoperto che quella sera e per tutto il weekend ci sarebbe stato street-food a volontà. Se l’avessimo saputo prima avremmo piantato le tende per riempirci la pancia di porcherie, come è nostra consuetudine. Peccato che fossimo impreparati per un’eventualità così ghiotta!
Strafogarsi di cibo per i vicoli di un borgo del centro Italia è una di quelle cose che ognuno dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Ehi, fermi tutti. Qualcuno ha detto vicoli?
Mi dispiace aver solo sfiorato le bellezze del Lago di Bolsena. Ma era la mia prima gita nella Tuscia e non posso di certo lamentarmi! Spero di poterci tornare presto, girare il lago e rimanere un paio di notti per godermi a pieno la tranquillità che emanano questi luoghi. Anche, ovviamente, per darmi allo street-food. Quello è imprescindibile.
Vi lascio con questa foto di Chiara in posa davanti a una porta figa. Oltre ai vicoli e ai panni mi sto appassionando anche alle porte. Tenetemi fermo e portatemi da un dottore bravo che qui finisce male.
I nostri racconti sul lago di Bolsena non finiscono qui. Siamo sicuri che ci torneremo presto per visitare i luoghi che ancora ci mancano!
6 commenti
Ma il libro balordo come si intitola? 😀
Era “La verità sul caso Harry Quebert” 😀
Ragazzi ma balordo è stato WordPress che sto giro non mi ha notificato l’uscita del post! 😀
A presto!
Anche qui funziona poco, non mi notifica i commenti 🙁
E infatti sono venuta apposta a vedere se mi avevi risposto perchè non ho ricevuto nemmeno la notifica della tua risposta 🙁 Che sta succedendo?
Non ne abbiamo idea 🙁