Li chiamano i “paesi dipinti” per i tanti murales che ricoprono i loro edifici: sono Calcio e Covo, due piccoli borghi della bergamasca perfetti per una gita in Lombardia. Ti portiamo a scoprirli in questo articolo.
Lombardia insolita: cosa vedere a Calcio e Covo
In occasione di un instameet organizzato da Instagramers Milano e dalla pro loco dei due comuni, siamo andati alla scoperta di Calcio e Covo, due paesi a circa 15 km da Bergamo ancora poco conosciuti. Veri e propri gioiellini nascosti in una zona della Lombardia ancora fuori dai circuiti turistici.
Pur con le dovute differenze, i muri dipinti di Calcio e Covo hanno un altissimo valore artistico, storico e culturale, rendendo entrambi i comuni una tappa obbligata per gli appassionati di street art.
La sagra del raviolo di Covo
Prima ancora di ammirare gli incredibili murales di Covo, il nostro tour parte dalla Losteria del Crostino. In questo locale rustico ma accogliente facciamo la conoscenza del raviolo di Covo, un prodotto di denominazione comunale dalle origini antiche.
Sin dalla fine dell’800, infatti, gli abitanti di Covo festeggiavano la fine della stagione agraria con lunghe scorpacciate di ravioli. Questo evento durava diversi giorni e vedeva alternarsi ai festeggiamenti varie categorie di lavoratori: un giorno i contadini, il giorno dopo i commercianti e così via.
Anche noi ci abbuffiamo assaggiando per la prima volta questo squisito prodotto locale. Poi, con lo stomaco pieno di ravioli, rotoliamo verso il primo murale del paese.
I murales di Covo
All’ingresso del paese ci troviamo davanti una magnifica opera di Vesod, celebre artista torinese che ha scelto di rappresentare una veduta di Covo dall’alto. Nel murale compare anche una giovane donna che si specchia nel paesaggio, simbolo dell’influenza che il territorio esercita su ognuno di noi.
Il murale successivo è un Caravaggio frutto del lavoro di Andrea Ravo Mattoni. Artista varesino molto apprezzato, Ravo sostituisce la pittura a olio con l’uso delle bombolette spray, ricreando sui muri di Covo “La conversione di San Paolo”. La passione per le tele del Caravaggio è un modo per legare le sue opere al territorio, celebrando così il pittore lombardo più famoso di sempre.
Infine facciamo sosta davanti al murale dedicato a Giulio De Micheli, personaggio fondamentale per la comunità di Covo. De Micheli è stato compositore, violinista e direttore d’orchestra: l’opera realizzata dall’artista torinese Matteo Capobianco (in arte UFOCinque) è una splendida lode al suo genio musicale.
Prima di lasciare Covo visitiamo anche la chiesa parrocchiale, al cui interno è conservato il teschio di San Lazzaro, una reliquia importantissima per un paese davvero piccolo. Tuttavia il cranio del santo è al centro di una contesa religiosa: anche a Marsiglia, infatti, sostengono di avere il vero teschio di San Lazzaro…
I muri dipinti di Calcio
Ci spostiamo quindi nel comune limitrofo, Calcio. Qui le opere di street art ufficiali sono 47, realizzate a partire dagli anni Novanta da artisti locali con diverse tecniche: ci sono affreschi, mosaici e naturalmente murales.
Queste opere raccontano il territorio e le sue tradizioni, senza tralasciare alcune immagini di denuncia sociale. Alcuni celebrano l’operosità della provincia bergamasca, come per esempio l’“Allegoria del lavoro” di Floriano Bodini. Altri parlano della Resistenza o ancora di piccole storie di paese.
Il murale che ritrae un’aula scolastica, per esempio, voleva ricordare ai bambini di Calcio dove stavano andando, dato che si trova proprio sulla via che porta alle scuole medie. Loro, però, non sembravano prenderla tanto bene.
Il mosaico più d’impatto lo troviamo sulla facciata del palazzo comunale. Realizzata da Trento Longaretti, l’opera è dedicata al santo patrono del paese, Gottardo. Anche la Storia fa capolino tra i muri cittadini: è il caso del murale di Mario Cornali, che testimonia il passaggio di Napoleone per il paesino bergamasco.
Per scoprire tutti i murales ti consigliamo di visitare il sito del Comune di Calcio, dove sono disponibili percorsi di visita guidati.
Il Castello Silvestri di Calcio
Chiudiamo la nostra visita a Calcio scoprendo Castello Silvestri, sorto sulle fondamenta di un’antica villa romana. Restiamo senza parole davanti al cortile interno del castello, finemente affrescato.
Esploriamo i vari ambienti un po’ increduli: non potevamo immaginare che proprio in questo paesino della bergamasca ci fosse un maniero così bello e ben tenuto. Le sale sono eleganti e luminose, ma ciò che troviamo davvero incantevole è la serra, oggi recuperata e trasformata in una zona relax.
Sotto i portici del cortile scorgiamo alcune auto d’epoca parcheggiate. Mentre scattiamo decine di foto, la nostra guida ci spiega che oggi Castello Silvestri è una residenza privata che viene affittata come location per matrimoni.
Per concludere in bellezza, nelle cantine del castello è stata anche rinvenuta una pavimentazione a mosaico che oggi è ritenuta il più importante esempio di arte romana di tutta la provincia.
Prima di salutare Castello Silvestri saliamo fino in cima alla torre merlata. Il sole è tramontato da poco e dall’alto ammiriamo una veduta di Calcio e della chiesa di San Vittore, considerata la seconda chiesa della Lombardia per grandezza dopo il Duomo di Milano.
La street art di Calcio e Covo è un bell’esempio di quanto questa forma d’arte possa integrarsi nel tessuto urbano e contribuire alla narrazione di un territorio. Ci auguriamo che sempre più persone possano conoscere questi due borghi accoglienti.
Sei mai stato/a da queste parti? Vuoi consigliarci altri “paesi dipinti” incontrati nei tuoi viaggi? Lascia un commento!
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