Il modo migliore per scappare dall’afa cittadina è andare in montagna. Lo dico sempre. Ed è per questo che sabato scorso sono andato a rinfrescarmi all’ombra del Monte Rosa. Partendo da Macugnaga ho intrapreso un’escursione di ben 3 ore, con l’obiettivo di raggiungere il Passo del Monte Moro, a 2868 metri d’altezza.
Passeggiata al Passo del Monte Moro
Ci troviamo davanti all’imponente parete est del Monte Rosa, dove la neve resiste coraggiosa anche con il caldo di agosto. Io e i due amici che mi hanno accompagnato decidiamo di prendere la funivia per affrontare i primi 300 metri di dislivello. Una volta arrivati comincia la passeggiata vera e propria. Zaino in spalla, litri d’acqua a portata di mano e si parte.
Siamo ancora troppo in basso per non sentire caldo. Nonostante i 1800 metri d’altezza ci sono 25 gradi, e il sole picchia feroce su quasi tutta la parte iniziale della passeggiata. Ma il Monte Moro si erge maestoso sopra di noi, promettendoci temperature più montane.
L’escursione è tra le più belle che abbia mai affrontato. Il sentiero si snoda dolce nel bel mezzo di prati verdi costellati da decine di fiori diversi, con alcuni tratti che attraversano macchie di vegetazione. In questi punti ci fermiamo per riprendere fiato e bere un po’ d’acqua. Naturalmente non manco di sgranocchiare un po’ della mia tavoletta di cioccolato, mia migliore amica ogni volta che c’è da faticare in montagna. O meglio, mia migliore amica nella vita di tutti i giorni.
Di tanto in tanto, sopra le nostre teste, sfreccia veloce la funivia che dall’inizio della nostra passeggiata conduce direttamente al Passo del Moro. Per sdrammatizzare sul fatto che ho esaurito il fiato, mi metto a sventolare le mani e saluto i passeggeri, che mi salutano a loro volta. È un salutare continuo, molto divertente. Intanto loro sono quasi arrivati a e io non sono nemmeno a metà passeggiata. Però io mi meriterò il pranzo, loro no.
Il Passo del Monte Moro, tra Svizzera e Valle Anzasca
Passo dopo passo, sosta dopo sosta, arriviamo a destinazione. Ad accoglierci in cima c’è il Rifugio Gaspare Oberto – Paolo Maroli, dove però non pranziamo. Da bravi escursionisti giovani e squattrinati, ci siamo portati una bella dose di panini. Per me due baguette con culatello e pecorino, giusto per tenersi leggerli.
Purtroppo sono dovuto entrare nel rifugio per rifornirmi d’acqua, e ciò mi ha condotto inevitabilmente a commettere un peccato di gola: dopo i panini ho dovuto prendere una fetta di crostata ai frutti di bosco. Altrimenti che gita in montagna è? E poi era buonissima.
Il Passo del Monte Moro è appena sopra al rifugio, e si riflette roccioso nelle acque del Lago Smeraldo, una piccola pozza d’acqua che ha contribuito all’instagrammabilità della gita. Grazie, Lago Smeraldo. Senza di te non avrei potuto fare puddlegram.
Dopo aver mangiato i panini saliamo fino alla statua della Madonna delle Nevi, davanti alla quale quella stessa mattina era stata celebrata una messa. Sembra un po’ la Madunina del Duomo di Milano. Ma attenzione… sorpresa! Una volta arrivati alla statua ci rendiamo conto di essere in Svizzera! Eh sì, ci ritroviamo proprio schiacciati tra la Valle Anzasca e la Svizzera. A ovest si innalza il Monte Moro (2985 metri), mentre a est vediamo stagliarsi il Joderhorn (3036 mt.).
La nostra intenzione iniziale era quella di salire fino in cima al Moro, ma ci rendiamo conto che il sentiero è tutto sul crestone della montagna, e preferiamo non tentare l’impresa.
Il Lago Smeraldo
Dal momento che non siamo saliti in vetta, decidiamo di riposarci un’oretta sulle rive del Lago Smeraldo. La temperatura è di 16 gradi, tira un’arietta fresca e abbiamo indossato le felpe. Chiudo gli occhi un attimo e sento i bambini giocare lanciando i sassi nel laghetto. E no, non mi sono addormentato come Chiara potrebbe pensare.
Infatti ho preso in mano la macchina fotografica e mi sono messo a scattare qualche foto, sfruttando i riflessi creati dal lago. A un certo punto ho beccato 5 persone, una dietro l’altra, che avanzavano piano tra le rocce sulla riva. E zaac, le ho prontamente fotografate.
Dopo esserci riposati abbastanza, cadiamo nella trappola. Dal momento che c’è una funivia… perché non sfruttarla almeno per la discesa? E così facciamo, evitandoci di arrivare a casa con le ginocchia rotte. Il sentiero che avevamo percorso in salita, infatti, era molto sassoso e in certi punti presentava una pendenza notevole. Ci sarebbero volute almeno 2 ore per tornare a valle, e io sono sempre più convinto che tra la salita e la discesa sia meglio la salita.
Info utili
Come arrivare: per arrivare a Macugnaga è sufficiente seguire l’autostrada Milano-Gravellona Toce fino allo svincolo con Sempione/Confine di stato. Proseguire lungo il Sempione e uscire allo svincolo con il cartello marrone indicante Macugnaga/Monte Rosa. Da qui seguire le indicazioni stradali.
Funivia Macugnaga-Alpe Bill-Passo Moro: la funivia si trova in località Staffa, che è sede amministrativa del comune sparso di Macugnaga. Il costo a/r per il Passo del Monte Moro è di 18 euro (noi abbiamo pagato molto meno a causa della già citata messa). Ridotto 16 euro e bambini 11.
4 commenti
Mi vergogno: sono stata tre giorni in montagna lo scorso weekend ma ho rinunciato alle escursioni che mi sarebbe piaciuto fare perché c’erano 35 gradi pure in montagna. E perché sono pigra e odio il caldo e il sole. Ma ho in programma almeno un paio di escursioni da fare tra fine agosto e metà settembre, quando forse le temperature saranno più miti. Qui in zona mi piace molto la Valle Stura, dove ho fatto la salita al rifugio Migliorero e ai laghi di Sant’Anna.
Bellissima la foto della cinque persone in fila!
Silvia, infatti quando siamo arrivati a Macugnaga (1500 metri) ce n’erano ben 25! Alle 9.30 di mattina! Se fossimo arrivati più tardi non so in che condizioni avremmo affrontato l’inizio della salita… già così abbiamo sudato tantissimo, faceva veramente troppo caldo per essere in montagna. Solo verso i 2000 metri abbiamo iniziato a respirare… però sì, per fare le escursioni a bassa quota o comunque entro i 1500 metri non può esserci il caldo che c’è in pianura! Aspetto i racconti della Valle Stura 🙂
Non sono amante della montagna, ma questi luoghi sono veramente splendidi. Complimenti per le foto, spettacolari
Grazie Margherita! La Montagna è splendida, ma difficile da amare 🙂