Insegnare italiano all’estero è il sogno di molti laureati in materie umanistiche. Sono diversi i modi per arrivare a concretizzare questa aspirazione. Qui racconto la mia esperienza come insegnante di italiano per stranieri in Irlanda con il bando MIUR, più alcuni consigli per chi vuole provarci.
Come si diventa insegnanti di italiano all’estero?
Ho avuto la fortuna di insegnare italiano all’estero per un anno durante la mia esperienza in Irlanda. A differenza di altri lavori che ho svolto, questo è quello più vicino ai miei studi. Nel 2016 mi sono laureata in Lingua e cultura italiane per stranieri all’Università di Bologna, con una tesi in didattica dell’italiano.
Dico questo per arrivare al punto numero uno: insegnanti non ci si improvvisa. Non basta masticare un po’ di inglese ed essere di madrelingua italiana per insegnare italiano all’estero, ma occorre – o almeno sarebbe auspicabile – una formazione specifica in glottodidattica.
L’articolo racconta la mia personale esperienza come assistente linguistica in Irlanda con il bando MIUR. Esistono tuttavia molte altre occasioni di lavoro come insegnante di italiano a stranieri, per esempio proporsi come tutor privati per lezioni online.
Insegnare italiano all’estero: il bando MIUR
Il modo più istituzionale per insegnare italiano all’estero è vincere uno dei posti messi a disposizione dall’apposito bando MIUR. Sto parlando del concorso indetto ogni anno dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per assistenti di lingua italiana all’estero.

In genere, il bando viene pubblicato nei mesi di febbraio o marzo. Si può fare domanda attraverso una procedura online, dove vengono richiesti diversi documenti e autocertificazione del percorso universitario.
Gli specifici requisiti cambiano di anno di anno, ma ci sono alcune costanti, come:
- cittadinanza italiana;
- non avere più di 30 anni;
- non aver riportato condanne penali;
- essere in possesso della laurea magistrale;
- almeno due esami nella lingua, letteratura o linguistica del paese prescelto;
- almeno due esami di lingua, letteratura o linguistica italiana.
Al momento della presentazione della domanda è possibile inserire più esami di quelli esplicitamente richiesti. Il mio consiglio è di inserire tutti gli esami fatti in quei due ambiti, in particolare quelli con i voti più alti. La graduatoria, infatti, è stilata in modo matematico, basandosi sul voto di laurea e su quelli dei singoli esami inseriti.

In quali paesi si può insegnare con il bando MIUR?
La scelta dei paesi in cui applicare come assistenti di italiano con il bando MIUR è piuttosto limitata. Negli ultimi anni sono stati:
- Austria (lingua tedesca)
- Germania (lingua tedesca)
- Francia (lingua francese)
- Belgio (lingua francese)
- Regno Unito (lingua inglese)
- Irlanda (lingua inglese)
- Spagna (lingua spagnola)
Nel bando 2017/2018 c’erano 186 posti per la Francia, mentre soltanto 5 per il Regno Unito e 6 per l’Irlanda. Va da sé che hai maggiori possibilità di vincere un posto per la Francia che per i paesi di lingua inglese, dove la concorrenza è davvero enorme.
Bando MIUR: la seconda fase
Circa un mese dopo il termine per la presentazione delle domande viene pubblicata una graduatoria provvisoria. A questo punto vengono richiesti dei documenti molto particolari… e qui solo i più determinati ce la fanno!

Infatti, sono necessari una lettera di presentazione scritta da un docente della lingua o letteratura del paese per cui stai applicando, oltre a dei simpatici certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) da richiedere nella Procura competente per la tua residenza. I tempi sono davvero molto stretti, per cui dovrai correre da una parte all’altra per fare tutto.
Bando MIUR: l’assegnazione dell’incarico
Caricata la seconda tranche dei documenti, si aspetta. L’esito del concorso viene reso noto intorno a fine aprile/maggio. Non si viene informati via mail o telefono: per cui è necessario controllare il sito del Ministero un giorno sì e l’altro pure.
Ma non è finita qui. In un primo momento saprai soltanto se hai vinto un posto oppure no, ma non a quale città o scuola sei stato/a assegnato/a nel paese per cui hai fatto richiesta. Una volta ricevuto l’incarico ufficiale (stavolta via mail), puoi decidere se accettarlo oppure no.
In caso di accettazione, a seconda del paese e della scuola dove andrai c’è un’altra lunga trafila burocratica da seguire. Non aver paura di mandare mail a ripetizione ai contatti che ti saranno forniti: sono il tuo unico modo per venirne a capo e cominciare a lavorare come assistente di italiano. Forza e coraggio!

Cominciare a lavorare come assistente di lingua
In linea di massima, l’incarico come assistente di lingua va dal 1 ottobre al 31 maggio, senza possibilità di proroga. Lo stipendio mensile si aggira intorno ai 920 euro, con leggere differenze in base al paese di assegnazione.
In alcuni casi, la scuola all’estero fornisce aiuto per l’alloggio e altri benefit (soprattutto in Francia). Non accade ovunque: per esempio noi assistenti in Irlanda non abbiamo ricevuto alcun supporto del genere.
Insegnare italiano all’estero: la mia esperienza in Irlanda
Quando ho presentato domanda per il bando MIUR, l’ho fatto un po’ a cuor leggero. Non pensavo di avere davvero qualche chance in un paese di lingua inglese. Poi, quando ho visto il mio nome nell’elenco dei vincitori, tutto è cambiato.
Di colpo mi si offriva la possibilità che avevo sempre rifiutato. All’Università ero stata restia a fare l’Erasmus: l’idea di trascorrere alcuni mesi all’estero da sola mi spaventava, non ho difficoltà ad ammetterlo. Ma stavolta era diverso. Sì, perché si trattava del lavoro per cui avevo studiato. Perché era l’Irlanda, un paese di cui due anni prima mi ero innamorata. Perché ero stanca della mia mancanza di coraggio.
Così ho deciso di fare questo passo. Un passo piccolo per alcuni, ma grande per me. E sono grata a Marco per aver avuto il fegato di accompagnarmi, di iniziare questa avventura insieme.

Quando ho ricevuto l’incarico, ho scoperto di essere stata assegnata a Dublino in due istituti superiori: Presentation Community College Terenure e Sancta Maria College. Lavoravo 12 ore la settimana, ripartite a metà tra le scuole. Ho insegnato prevalentemente a ragazze tra gli 11 e i 18 anni: il Sancta Maria, infatti, è un college solo femminile, mentre al Presentation questo è il primo anno per i ragazzi.
In Irlanda non esiste la distinzione tra scuole medie e superiori: dopo la primary school, infatti, c’è un unico ciclo di istruzione fino ai 17 o 18 anni, al termine del quale si fa un esame chiamato Leaving Certificate, il cui punteggio è determinante per l’ammissione all’Università.
Che differenza c’è tra assistente e insegnante?
Un assistente di italiano all’estero non è un insegnante, ma affianca in classe l’insegnante di italiano. Questo vuol dire che nel mio lavoro dovevo rapportarmi con i professori che affiancavo nelle due scuole: erano loro a fare il grosso del lavoro, conducendo le lezioni e organizzando il programma di apprendimento.

Il ruolo dell’assistente è quello di un aiutante, per i professori così come per gli studenti. Il mio contributo era soprattutto orale: per gli alunni stranieri è importante sentir parlare italiano da un madrelingua, dal momento che molti insegnanti sono stranieri loro stessi. Inoltre, aiutavo i professori nella preparazione dei materiali o nella correzione dei compiti.
Vantaggi e svantaggi di fare l’assistente
La posizione dell’assistente di lingua ha vantaggi e svantaggi. Per i primi mesi, a volte avrai la sensazione di essere un accessorio: non sei realmente necessario/a allo svolgimento della lezione, non sai bene dove metterti, non ricordi i nomi degli studenti…
D’altra parte, quella dell’assistente è una posizione di osservazione privilegiata. Se vuoi diventare insegnante, facendo l’assistente avrai la possibilità di osservare le lezioni dall’interno, confrontare e valutare metodologie didattiche, abituarti alla vita di classe. L’assistente, inoltre, stabilisce un rapporto più diretto, meno formale, con gli studenti. È il loro alleato contro esami e verifiche, non la persona che valuta, ma quella che motiva.

Senza contare che, come assistente, avevo moltissimo tempo libero da dedicare alle mie passioni e alla scoperta dell’Irlanda.
Lo rifarei? Senz’altro. Nonostante a volte le difficoltà sembrassero insormontabili, specialmente nel confronto con la burocrazia in Italia e all’arrivo, fare l’assistente di lingua è un’esperienza che arricchisce e fa maturare. Essere tra le studentesse svecchia i pensieri e si esce quasi sempre dalla scuola col sorriso. Non posso dire altrettanto di altri lavori che ho fatto!
Hai altre curiosità su questo lavoro? Anche tu vorresti insegnare italiano all’estero? Hai dubbi o domande sul bando MIUR? Lascia un commento qui sotto e ti risponderò al più presto.
30 commenti
Ciao Chiaretta!
Invece sai che a me l’erasmus gasava tantissimo quando facevo l’uni? Ancora non avevo la fissa dei viaggi, ma il fatto di spostarmi in un paese nuovo e vivere in maniera differente mi incuriosiva non poco. Ho fatto la richiesta per Malaga, ma poi ho abbandonato.. sia Malaga che l’università!
Comunque è bello leggere di qualcuno che lavora nel campo per cui ha studiato, ti auguro che la tua esperienza non si limiti solo all’Irlanda, ma che tu possa proseguire il tuo percorso a lungo.
Un bacio, Pietro
Ciao ! Bellissima la tua esperienza. Anch io vorrei concorrere per il posto da assistente d’Italiano in Francia ma ho una domanda… dato che mi laureo in lingue e letterature straniere a Marzo posso lo stesso concorrere ? Anche se il termine di scadenza è fine febbraio?
Grazie mille
Ciao! Vorrei tantissimo fare quest’esperienza. Sono indecisa fra Irlanda e Inghilterra (premetto che l’Irlanda mi ha sempre affascinato moltissimo) ma temo che ci sia troppa poca richiesta. Tu cosa mi consiglieresti? Inoltre volevo sapere la famosa lettera di presentazione da parte del professore e la certificazione linguistica sono obbligatorie? Grazie
Ciao Eleonora! Di solito per il Regno Unito c’è più richiesta (non è solo Inghilterra, anzi spesso Scozia o Galles), la differenza tra Regno Unito e Irlanda è di pochi posti: quest’anno erano 11 per Regno unito e 6 per l’Irlanda. In ogni caso rispetto agli altri paesi la concorrenza è molto più alta, devi avere il massimo dei voti per piazzarti alta in graduatoria. Credo che quest’anno siano cambiati alcuni requisiti, per esempio negli anni passati non valutavano master o certificazioni. Mi pare di capire che sia master sia certificazione siano opzionali, ma ti permettono di avere un punteggio più alto. Per qualsiasi dubbio ti consiglio di scrivere alla mail indicata nel bando, perché rispondono sempre. La lettera di presentazione è obbligatoria pena l’esclusione dalla selezione 🙂
Perciò se io scrivo i miei livelli di lingua poi sono obbligata ad inserire anche la certificazione suppongo. Aiuto, io ci spero davvero tanto. Grazie mille gentilissima!
Quindi nella graduatoria incide molto la tipologia di laura magistrale che abbiamo o sono importanti solo gli esami in lingua e lingua italiana?
Ciao Chiara, vorrei farti una domanda, se non sono indiscreta: quanto pagavi mensilmente di affitto e come hai trovato un alloggio? Anche io sono indecisa tra Regno Unito e Irlanda, sceglierei la seconda unicamente perché ho già studiato sei mesi in Inghilterra, ma consultando alcuni siti di affitti, i prezzi in Irlanda mi sembrano un po’ più elevati rispetto al Regno Unito, se si esclude Londra. Grazie in anticipo 🙂
Ciao Elena, sono ancora in Irlanda in questo momento. Tutti gli assistenti che conosco (ti parlo di Dublino) pagano sui 500 euro o qualcosa in più per una stanza singola. Di più economico non si trova niente, anzi. Ho trovato dopo un mese e mezzo che cercavo su un gruppo Facebook. Dall’Italia è impossibile cercare perché Dublino è in crisi di affitti, perciò bisogna considerare un alloggio temporaneo per un paio di settimane almeno. In Irlanda al momento siamo in 6: tre in scuole a Dublino e dintorni, uno ad Athy, uno a Limerick e un’altra ad Ashbourne. Per altre info sulla vita qui ti rimando a questo post: http://www.viaggiascrittori.com/vivere-e-lavorare-in-irlanda/
Ciao! Volevo fare una domanda di ampio respiro: quali sono le prospettive di un assistente di lingua italiana all’estero? E’ un modo per fare esperienza in vista dei concorsi docenti in Italia? Un modo per inserirsi nel Paese in cui vai a lavorare? Di solito, in base agli storici, vi sono assunzioni negli istituti che ospitano gli assistenti di lingua, dopo il periodo di lavoro degli otto mesi? Ci sono altri sbocchi a cui non ho pensato?
Grazie mille 😀
Ciao! Questo articolo fa proprio al caso mio. Mi piacerebbe diventare insegnante di lingua italiana per stranieri. Sento di essere portato per l’insegnamento dal momento che ho molta pazienza e mi piace interagire con persone straniere. Ho tanti amici stranieri a cui già insegno l’italiano per passatempo e sogno di vivere all’estero. L’idea di poter trasformare questa mia passione in lavoro mi alletta parecchio. Ho 20 anni e attualmente vivo a Bologna. Da quanto ho letto in rete, frequentare l’apposito corso universitario a Siena sembra la scelta migliore per poter svolgere questo tipo di professione. Non sapevo che Bologna offrisse corsi simili, ho sempre e solo sentito parlare di Venezia, Siena e Perugia. Cosa hai studiato per poter accedere a quel corso magistrale? Grazie.
Ciao,
purtroppo ho superato l’età limite per fare questa esperienza perché ho 31 anni. Sai se ci sono altre opportunità per trascorrere un periodo come insegnante all’estero?
ciao!
vorrei sapere se con gli altri insegnanti si comunica in italiano o nella lingua del paese prescelto.
Inoltre vorrei sapere come ci si muove una volta arrivati sul posto: per trovare una casa, per procedere con le varie documentazioni…
Ciao Vanessa! Con l’insegnante che affiancherai potrai comunicare sia in italiano che nella sua lingua madre: io ero stata assegnata a due scuole, con un insegnante parlavo solo italiano e con l’altra un po’ italiano e un po’ inglese, dipende molto dalla padronanza che loro hanno, se per esempio sono madrelingua italiani o stranieri che sanno l’italiano come seconda lingua…
Per quanto riguarda le documentazione, è lasciato tutto in mano a te, dal Ministero non c’è alcun supporto per arrivare in fondo alla procedura, e anche il supporto da parte delle scuole lascia un po’ a desiderare. Dovrai armarti di pazienza, girare uffici e tempestare tutti di email…
Per trovare una casa sul posto, dipende dalla scuola. In alcuni casi la scuola fornisce anche l’alloggio (in Francia in molti casi), in altri ci deve muovere in autonomia (è il mio caso, e ho impiegato circa un mese e mezzo per trovare casa in Irlanda).
Se hai altri dubbi, manda una mail a viaggiascrittori@gmail.com così rispondo più dettagliatamente 🙂
salve sono una docente di scuola primaria con due lauree una in scienze dell´educazione e una seconda in scienze della formazione primaria. sono interessata a insegnare italiano all´estero. non ho laurea in lingue ma posso anche frequentare un corso per poter accedere al bando? a chi devo rivolgermi per maggiori informazioni?
Ciao Chiara, e grazie per aver descritto così bene la tua esperienza. Sono alla ricerca di informazioni a proposito del bando MIUR e mi sono imbattuta in questo tuo post: non so se tu possa aiutarmi ma io intanto provo! Mi chiedevo come funzionasse la questione “ferie” quando si è assistenti di lingua all’estero per il MIUR. Si fa riferimento alle normative italiane o a quelle del Paese che ci ospita? Mi pongo questa domanda perché attualmente frequento una scuola di specializzazione in Italia e ho obbligo di frequenza per un mese intero. Mi chiedevo: in base alla tua esperienza e conoscenze è possibile, durante il periodo in cui si è assistenti, chiedere dei permessi così lunghi per motivi di studio?
Spero che tu legga e ti ringrazio già in anticipo per la risposta!
A presto
Angelica
Ciao Chiara! Cercando informazioni su come diventare assistente di lingua all’estero ho trovato questo tuo post di un anno fa. Sarei interessata anche io a partire per l’organizzazione. Sono laureata in Lettere e ho anche una laurea magistrale ma per la certificazione linguistica ho soltanto inglese b1, credi non basti? Sai se sono già usciti bandi per l’anno 2019-2020? Sul sito del MIUR non ho trovato nulla. Grazie e buona serata.
Ciao! Ho letto con piacere la tua esperienza 🙂 Io mi sono candidata per un posto in Germania, vedremo come va. Ho una domanda da farti se hai tempo.. dopo quanto tempo dalla pubblicazione delle graduatorie definitive si saprà la destinazione che è stata assegnata ai vincitori? Ti ricordi per caso quanto tempo più o meno era passato? In ogni caso ho fatto domanda, ho ancora tempo per valutare. Consiglieresti al 100% questa esperienza?
Ciao Chiara, il tuo articolo è molto interessante ed è sempre un piacere leggere che qualcuno riesce a fare quello che si era prefissato di fare perseguendo un determinato corso di laurea.
Sono anche io molto interessata a diventare insegnante di italiano all’estero e da tempo vorrei partecipare al bando MIUR, ma ahimè sono anche un po’ demotivata perchè, pur considerandola una grande opportunità, ho paura del suo aspetto provvisorio. Sappiamo bene, infatti, che il bando ci permette di diventare assistenti di italiano per un arco di tempo, dopodichè tutti a casa. Non ho idea di quante effettive possibilità ci siano di continuare la professione nel paese di destinazione. Dopo un articolo così bello sulla tua esperienza, sarebbe bello capire come ti sei mossa dopo. Hai continuato in Irlanda? Credi sia una buona opportunità per cercare di piazzarsi sul posto o è davvero una bella esperienza che lascia il tempo che trova? Un caro saluto, Sara
Ciao! Proprio in queste ore mi sto interessando a questa opportunità di lavoro. Ho visto che il MIUR ha pubblicato l’avviso n. 729 del 16 gennaio 2020. Facendo ricerche ho trovato questo vostro blog incoraggiante. Anch’io ho diverse perplessità sugli aspetti burocratici. Sono laureato in Scienze della Formazione Primaria e da quel che ho capito dovrei avere tutti i requisiti per poter almeno candidarmi. Sono attualmente assunto a tempo indeterminato presso una scuola dell’infanzia paritaria e un po’ mi spaventa perdere questa certezza a favore dell’esperienza all’estero…
Ho scoperto di non poter partecipare alla selezione poiché non ho sufficienti esami di Lingue e culture straniere o, meglio, essendo laureato in Scienze della Formazione Primaria gli esami di Inglese che ho dato hanno come esito “Approvato/Non approvato” (sono cioè senza voto espresso in trentesimi). Come precisato nel bando questo tipo di esami non valgono come prerequisito. Per sicurezza ho anche chiesto via email all’ufficio del ministero. Ciao
Ciao Chiara. Io vorrei concorrere per la Spagna (anche se ci sono pochissimi posti ) rispetto alla Francia. Vorrei sperare che il tirocinio come insegnante di italiano in una scuola privata ad Alicante e l’erasmus sempre in Spagna (l’anno scorso), mi possano dare qualche barlume di speranza. Inoltre posseggo il B2 di spagnolo. Sono requisiti che mi potrebbero favorire nel punteggio? Qual’è il tuo consiglio? Grazie in anticipo.
Ciao Chiara, il tuo articolo è fatto molto bene e lascia capire a quali difficoltà andremo incontro. In proposito, posto che mi attiverò immediatamente per i cartificati del casellaruio giudiziale (anche se penso che vadano bene anche delle autocertificazioni), ho difficoltà nell’impostare la lettera di presentazione. Visto che già hai fatto questa esperienza, non è che puoi inviarmi un fac-simile della tua?
Ti ringrazio anticipatamente per la cortese disponibilità.
Ciao cara sono Nori una docente italiana,insegno a stranieri italiano da 22 anni,a settembre vado in pensione,ma vorrei continuare questa mia passione e magari all estero visto che pagano di più. Essendo una pensionata vorrei sapere che opportunità posso avere perché qui non ho trovato informazioni in merito.MI andrebbe bene anche insegnare in scuole private o fare stage ad aziende o altro.Aspetto con ansia tue spiegazioni e ti saluto con molto piacere e stima.
Ciao Chiara. Molto carino il racconto di questa esperienza. Volevo chiederti se c’è la possibilità di restare nel paese di destinazione per continuare questo tipo di professione, avendo quindi la possibilità di ulteriori sbocchi lavorativi in altre scuole.
Anche io ho ricevuto la comunicazione dell’assegnazione dell’incarico e non me lo aspettavo affatto. Adesso non vorrei che questa esperienza possa limitarsi solamente ad un anno per poi fermarsi.
Ti ringrazio, un abbraccio
Luca
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Ho 23 anni e mi sono laureata con il massimo dei voti in Scienze Filosofiche in Italia. Ho viaggiato molto, ho preso diversi certificati di lingua inglese e ho conseguito un MA Philosophy a Londra.
Sarei interessata a partecipare al bando per diventare assistente di Lingua in Irlanda o nel Regno Unito. Detto questo, vorrei capire se il titolo che ho ottenuto a Londra può dare punteggio in questo tipo di concorso. Inoltre, vorrei sapere se gli esami sostenuti in Inghilterra in inglese possono essere considerati negli esami per la lingua di destinazione. Ti ringrazio in anticipo!
Giuli
Ciao 🙂 Innanzitutto complimenti per i risultati ottenuti e invidio la tua bellissima esperienza in Irlanda. Volevo chiederti, per quanto riguarda la lettera di presentazione, come si fa ad averla? In che modo bisogna muoversi per avere questa lettera?
Grazie.
Valentina
Ciao Valentina, io ho contattato via mail uno dei miei professori universitari e chiesto se la potevano preparare per me. Potresti provare con il tuo relatore della tesi/correlatore o un altro professore della lingua o letteratura del paese ospite
ciao Chiara!
Mi fa sorridere che tu dica (giustamente) che insegnanti non ci si improvvisa quando la scuola italiana non fa altro che improvvisare. Lavoro da tre anni come docente in un istituto tecnico e non abbiamo alcuna formazione seria alle spalle in campo pedagogico e didattico. Per non parlare degli insegnanti di sostegno: schiere di commercialisti, avvocati, ingegneri che ripiegano o arrotondano con il lavoro nella scuola.
Un saluto
Alessia
Ciao, vorrei sapere quali probabilità ho di essere ripescata: sono 31° nella graduatoria degli ammessi per l’Irlanda.
Ci terrei molto grazie
Antonella MERCENARO
Ciao Chiara! La tua esperienza sembra essere stata davvero magica.
Dato che ero interessata a questo bando, stavo cercando di calcolare il mio possibile punteggio. Per caso sai se gli esami da inserire devono essere tutti della triennale o tutti della magistrale? Perché mi sono laureata alla tua stessa facoltà, ma se devo scegliere esami solo dalla triennale o solo dalla magistrale arrivo a fatica a 5 🙁 mi verrebbe un punteggio molto migliore se inserissi un po’ di esami dalla triennale e un po’ dalla magistrale, ma non ho ben capito se si può fare.
Grazie in anticipo!