Eccoci a un nuovo appuntamento della rubrica “l’instagramer del mese”. Questa volta facciamo tappa a Bologna, città dalle mille sfumature. A raccontarcela su Instagram è Oriana Lang (@itsoriana_), attraverso le sue foto dai colori caldi e accesi. La sua è una Bologna del quotidiano, tra piccoli gesti e scatti rubati.
Ciao, Oriana, parlaci un po’ di te. Nella tua biografia su Instagram ti definisci “un’italiana dagli occhi a mandorla”. Hai voglia di raccontarci qualcosa di più?
Ciao! Ammetto che le biografie mi mettono un po’ in crisi. Non amo troppo parlare di me o descrivermi – sono una persona abbastanza timida e riservata. Diciamo che (online) preferisco esprimermi attraverso i miei scatti. Mi definisco una “italiana con gli occhi a mandorla” perché sono nata e cresciuta in Italia da genitori vietnamiti, arrivati qui più di 30 anni fa in seguito a una serie di circostanze e avvenimenti più o meno casuali. Ma questa è una lunga storia… Ho sempre vissuto tra Bologna e la sua provincia, dove tutt’ora risiedo.
La protagonista assoluta dei tuoi scatti su Instagram è Bologna. Quando è nata la tua passione per questo social e come sei riuscita a trasformarla in un vero e proprio racconto della tua città?
Ho scaricato l’app per la prima volta qualche anno fa, incuriosita dal fatto che si potessero scattare foto soltanto nel formato quadrato – stile Polaroid – e successivamente fosse possibile modificarle in modo semplice e intuitivo con l’applicazione di filtri predefiniti.
L’interesse per Instagram all’inizio è nato dal desiderio di voler mostrare la mia città a chi ancora non la conoscesse, soffermandomi in particolare sui luoghi principali e gli eventi collettivi in cui mi capitava di imbattermi. La passione per questo social è poi cresciuta con il tempo grazie alla continua e costante interazione con gli altri utenti. Lo scambio e la condivisione di punti di vista differenti (fotografici e non) – oltre che di posti ed esperienze vissute – sono sempre stati per me fonte di ispirazione e stimolo al miglioramento.
Bologna è il soggetto (e sfondo) primario dei miei scatti perché è l’ambiente in cui mi relaziono tutti i giorni. Immortalando piccole scene di vita quotidiana vorrei raccontare la città attraverso le persone e le loro azioni. Sono i gesti e le situazioni all’apparenza più banali che di solito catturano maggiormente la mia attenzione. Trovo che anche i comportamenti più ripetitivi e semplici abbiano il loro fascino, anche se a volte forse se ne sottovaluta la bellezza.
L’obiettivo è mostrare i luoghi a me più cari e familiari (o semplicemente più frequentati) offrendo prospettive nuove e diverse, rendendoli più curiosi, interessanti e meno scontati di come a volte possono apparire. Non sempre ci riesco, ma mi piace provarci.
Ogni tanto mi capita di pubblicare anche foto di viaggi (o gite) in giro per l’Italia e all’estero, ma alla fine ho notato che quelle di Bologna sono le più apprezzate. Il racconto della città quindi è nato un po’ per caso e si è sviluppato giorno dopo giorno. Chi l’avrebbe mai detto che lo scatto tanto ricercato (e amato) si trovasse proprio sotto casa?
Dietro i tuoi scatti c’è una filosofia ben precisa: la volontà di cogliere lo straordinario nell’ordinario, dettagli che sfuggono alla maggior parte delle persone. Come ci riesci?
Con un po’ di pazienza e un pizzico di fortuna. Occorre essere nel posto giusto al momento giusto ma anche mostrarsi pronti e reattivi di fronte a un momento estemporaneo che difficilmente si ripeterà. Utilizzo quasi esclusivamente il cellulare perché è comodo, pratico, sempre a portata di mano, e discreto nelle sue dimensioni. Scattare senza che i soggetti si accorgano della tua presenza è il requisito fondamentale per ottenere pose naturali e spontanee (oltre a evitare l’eventuale imbarazzo!).
Per quanto riguarda la composizione, mi piace che ci sia un equilibrio tra i soggetti e lo spazio che li circonda. Seguo spesso la “regola dei terzi” e non adopero quasi mai lo zoom (dallo smartphone è anche più difficile, se non si vuole perdere qualità). Allontanarsi o avvicinarsi fisicamente ai soggetti, a seconda delle occasioni, rende la situazione immortalata “meno distante” agli occhi di chi poi guarderà la foto, oltre che essere più stimolante per chi scatta.
I tuoi scatti su Instagram hanno uno stile molto riconoscibile: colori pastello, beige, arancio… credi che questi toni rappresentino bene Bologna?
La scelta del filtro da applicare alle foto (utilizzo principalmente l’app VSCO) incide molto sull’immagine che si vuole dare di un determinato luogo. A Bologna prevalgono i toni caldi – dati dalle facciate di molti palazzi, dal rosso dei tetti delle case e dal color pastello degli immancabili portici – e di solito mi piace accentuarli per mettere in risalto il carattere aperto, accogliente e passionale che da sempre (per me) contraddistingue la città.
In generale prediligo le tonalità accese perché veicolano nell’osservatore sensazioni positive – legate per esempio al calore e alla luminosità – ma a volte può capitare di optare per gradienti leggermente più freddi. Tutto dipende ovviamente dalle situazioni (stagione, condizioni climatiche in un determinato giorno ecc.) e dalle caratteristiche dei posti visitati, oltre che dall’idea che si desidera trasmettere.
La scelta del filtro, ma soprattutto dell’editing, influisce infine sull’immagine complessiva che si vuole attribuire alla galleria del proprio profilo. Se ben sfruttata può essere il valore aggiunto che rende uno scatto/utente subito riconoscibile e distinguibile da tutti gli altri. La coerenza nella scelta cromatica secondo me è importante perché contribuisce non solo a creare armonia nell’insieme, ma anche e suscitare un certo interesse verso i contenuti proposti. Le persone hanno subito un’idea chiara di cosa aspettarsi.
Hai qualche progetto nel cassetto che ti piacerebbe realizzare, anche grazie a Instagram?
Al momento nessuno in particolare, ma un giorno mi piacerebbe visitare il Vietnam – il mio Paese d’origine – e raccontare l’esperienza che una giovane di seconda generazione come me vive nel scoprire per la prima volta i luoghi in cui sono nati e cresciuti i propri genitori. Credo che Instagram si presti bene allo scopo, perché riesce a coniugare in modo efficace l’immagine visiva con la narrazione di uno spaccato di vita personale.
Gli scatti rubati di itsoriana_ svelano un animo delicato e sensibile alla poesia del quotidiano. Non sempre è facile raccontare Bologna senza scadere in fotografie da cartolina: quante volte abbiamo visto le due torri o la facciata di S. Petronio? Oriana invece racconta la propria città cogliendone l’anima profonda, celata nei piccoli gesti. La sua galleria è un’autentica dichiarazione d’amore.
2 commenti
Mi piace la filosofia che c’è dietro gli scatti di Oriana, come dici tu le sue “dichiarazioni d’amore” sono lampanti e i tanti mi piace sono una conferma che la sua passione per Bologna arriva a tutti! 😉
Proprio così, Daniela. Lei coglie l’attimo, e con quell’attimo racconta Bologna. Senza bisogno dei soliti luoghi comuni 🙂