Filari di viti a perdita d’occhio, dolci colline rosse e gialle. Passeggiando nei borghi e all’ombra dei castelli, il profumo di vino e tartufo riempiono le narici. Sono le Langhe, in Piemonte: immergiti nella loro poesia con la nostra guida.
Langhe, cosa vedere: itinerario di 3 giorni
Perché abbiamo deciso di visitare le Langhe? Avevamo questo sogno da tanto tempo: un sogno fatto di colori, odori e pagine di romanzi come La luna e i falò.
Ora che l’abbiamo realizzato, possiamo dire una cosa: non c’è niente di più romantico di un tour delle Langhe in auto alla scoperta di borghi, castelli e cantine secolari.

Ma cosa sono le Langhe? Parliamo di una regione del Piemonte a cavallo tra le province di Asti e Cuneo e al confine con le zone del Roero e del Monferrato. In piemontese la parola langa significa proprio “collina”.
In questo articolo ti proponiamo il nostro itinerario di tre giorni ideale per un weekend. Quali sono le principali cose da vedere nelle Langhe? Dove dormire e in quali agriturismi mangiare? Come visitare una cantina? Tutte le risposte in questa guida.
Cosa vedere nelle Langhe: Giorno 1
- Castello di Grinzane Cavour
- Cappella del Barolo
- La Morra e la Panchina Gigante Rossa
- Dove mangiare nelle Langhe: Agriturismo Il Cortile e Agriturismo Ca’ del Re
- Una passeggiata ad Alba
Cosa vedere nelle Langhe: Giorno 2
- Barolo e Wimu, il museo del vino
- Degustazione di vini nella cantina Cà Nueva
- Castello di Serralunga d’Alba

Cosa vedere nelle Langhe: Giorno 1
Passiamo il primo giorno nelle Langhe tra il castello di Grinzane Cavour e i borghi di La Morra e Alba. Tappa finale della giornata sarà l’Eno-Agriturismo Cascina L’Arché di Santo Stefano Belbo, che abbiamo scelto per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Te ne parliamo più avanti.
Castello di Grinzane Cavour
Oltre che per il suo valore storico, il castello di Grinzane Cavour è da visitare per il belvedere sulle Langhe in cima alla collina. In autunno i vigneti sono incendiati di rosso e di giallo, e dal castello partono diversi sentieri che si possono percorrere tra i filari.


Camillo Benso Conte di Cavour abitò in questo castello per quasi vent’anni. Non solo fu amministratore della tenuta, ma anche sindaco del paese, e incentivò di persona la coltivazione della vite e la produzione del vino con molto studio e ricerca.
Oggi il castello di Grinzane ospita il Museo delle Langhe: un percorso dedicato alle tradizioni e ai prodotti di questa regione e alla vita del Conte di Cavour. All’interno si trovano anche un’enoteca e un ristorante stellato.
Castello di Grinzane Cavour: orari e prezzi
- Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19
- Biglietto intero €6
- Sito web


Cappella del Barolo: arte contemporanea nelle Langhe
Una cappella tutta colorata in mezzo alle Langhe? Si chiama Cappella del Barolo ed è un’opera d’arte contemporanea nata da Sol LeWitt e David Tremlett per recuperare un edificio in rovina.
L’ex cappella è stata acquistata dalla famiglia Ceretto, proprietaria di importanti cantine, ed è rinata come opera pop nel 1999. Si trova in località La Morra, ben segnalata: per raggiungerla devi cercare su Google Maps “Cappella delle Brunate”.


La Morra e la Panchina Gigante Rossa
Il paesino di La Morra sorge su un colle molto panoramico, tra filari e filari di viti. È uno dei centri principali per la produzione del Barolo e del Nebbiolo, come dimostrano le tante cantine dei dintorni.
Sulla strada che collega La Morra e Grinzane Cavour si incontra un’altra opera d’arte contemporanea: la Panchina Gigante Rossa o Panca della Serenità.

Le Grandi Panchine delle Langhe sono un progetto del designer americano Chris Bangle per promuovere il turismo in queste zone. L’idea è quella di cambiare la nostra prospettiva: sedersi su una panchina gigante ci fa tornare bambini e guardare il mondo con nuova meraviglia.
Fino a oggi sono state costruite 59 panchine giganti in tutte le Langhe: trovi la mappa completa sul sito Big Bench Community Project.

Dove mangiare nelle Langhe
Scegliere un agriturismo dove mangiare nelle Langhe in piena Fiera del Tartufo è un’impresa. Dopo un paio di telefonate siamo riusciti a prenotare per pranzo in questo ristorante, e mai scelta è stata più azzeccata.
Agriturismo il Cortile
L’Agriturismo Il Cortile a Diano d’Alba ha una vista mozzafiato sulle colline delle Langhe. Dal nostro tavolo accanto alla vetrata sembrava di ruzzolare giù tra i filari variopinti.

Abbiamo mangiato piatti della tradizione piemontese: tartare di fassona e vitello tonnato, agnolotti con ricotta e salsiccia di Bra e ravioli del plin. Ad accompagnare il tutto due calici di Nebbiolo.
I piatti erano davvero deliziosi e il rapporto qualità-prezzo ottimo. Una curiosità: l’agriturismo ha partecipato al programma 4 Ristoranti con lo chef Alessandro Borghese.


Agriturismo Ca’ del Re
Un altro ristorante che abbiamo scoperto durante i nostri tour langaroli è quello dell’Agriturismo Ca’ del Re, a Verduno. Qui torniamo spesso per gustare i piatti della tradizione piemontese, tra cui gli immancabili Plin al sugo di arrosto e i succulenti secondi piatti di carne.
Nella bella stagione è possibile pranzare e cenare nel romantico giardino dell’agriturismo, mentre durante l’inverno un grande caminetto riscalda gli avventori che mangiano all’interno del locale.


Un pasto all’agriturismo Ca’ del Re ha un unico must: innaffiare il cibo con una bottiglia di Basadone Pelaverga, il vino rosso prodotto con il vitigno autoctono di Verduno, il Pelaverga. Vedrai, la bottiglia finirà prima ancora che tu te ne renda conto.

Una passeggiata ad Alba
Abbiamo visitato Alba durante la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, che ogni anno richiama migliaia di visitatori. Cuore pulsante della città è Piazza Risorgimento, con il Duomo e gli edifici comunali, dove abbiamo passeggiato al tramonto.
Abbiamo visitato anche la chiesa di S. Domenico, che fino al 25 novembre 2018 ospitava la mostra La storia di Nina, un’opera d’arte contemporanea di Valerio Berruti, con musiche di Ludovico Einaudi.


Cosa vedere nelle Langhe: Giorno 2
Il nostro secondo giorno nelle Langhe è tutto dedicato al vino, con una visita a Barolo e al suo speciale museo, WiMu, e una degustazione guidata nella cantina Cà Nueva di Dogliani.
Barolo e Wimu, il museo del vino
Passeggiando per Barolo si è invasi dal profumo di mosto e di acini d’uva schiacciati. Sull’abitato si staglia l’imponente sagoma dal Castello Falletti, oggi sede di WiMu, un museo interattivo dedicato al vino e alla sua storia.
I marchesi Falletti ebbero una parte decisiva nella diffusione del vino Barolo. Fu proprio la marchesa Giulia di Barolo a farlo conoscere a re Carlo Alberto di Savoia, che ne divenne un grande appassionato.


La Marchesa si dedicò a perfezionare la coltivazione e la produzione del vino Barolo, oltre che a grandi opere di beneficenza. Oggi WiMu è un museo che celebra il vino e ne racconta la storia dal Neolitico in avanti, tra arte, video e realtà aumentata, per un totale di 25 sale.
All’interno del castello si scopre anche la storia dei marchesi Falletti e dei loro celebri ospiti, come Silvio Pellico, per un periodo bibliotecario della proprietà.
WiMu: orari e prezzi
- Aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19
- Biglietti interi €8
- Sito web


Degustazione di vini nella cantina Cà Nueva
Un’esperienza da non perdere nelle Langhe è fare una degustazione guidata di vini della zona, magari abbinata a una visita della cantina che li produce e dei suoi vigneti.
Noi abbiamo scelto la cantina Cà Nueva di Dogliani, un’azienda familiare che fa vino da più di 100 anni. Il proprietario Sergio ha raccolto l’eredità del nonno Celso e del padre, rinnovando l’azienda con moderne tecnologie ma senza rinnegare la tradizione.


Cà Nueva produce vini di alta qualità: il Dogliani da vitigno Dolcetto, il Nebbiolo, il Barolo, il Roero Arneis e altri. Noi ne abbiamo assaggiati ben otto, in abbinamento a salumi, formaggi e dolci locali.
Il signor Sergio ci ha guidato nella degustazione con grande simpatia e competenza, facendoci esplodere il palato di nuovi sapori. Una degustazione completa costa 20€ a persona: una cifra ben spesa.


Un’altra cantina che ti consigliamo di visitare se capiti dalle parti di Verduno è quella di Diego Morra. Qui potrai scegliere tra varie tipologie di degustazione, affidandoti anche all’esperienza e alla passione di Diego e sua moglie Francesca.
Il loro Verduno Pelaverga è ottimo, così come il Langhe Nebbiolo. Noi però ci siamo innamorati del Barolo Monvigliero: un’esplosione incredibile di sapori e profumi. Una bottiglia è venuta a casa con noi: chissà quando l’apriremo!


Castello di Serralunga d’Alba
La giornata si conclude all’ombra del Castello di Serralunga d’Alba, maniero del Trecento dalla forma molto particolare. Lo troviamo avvolto nella nebbia e molto suggestivo.
La nostra è una sosta veloce, ma il castello merita una visita anche per il panorama sull’arco alpino che si può ammirare dalle finestre del terzo piano.

Cosa vedere nelle Langhe: Giorno 3
Il nostro terzo e ultimo giorno nelle Langhe inizia nel segno della cultura, con una visita della casa natale di Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo. Si prosegue per altri due borghi: Neive e Barbaresco.
I luoghi di Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo
Nell’immaginario collettivo le Langhe sono legate alle pagine di Cesare Pavese, lo scrittore che nacque a Santo Stefano Belbo nel 1908. Pavese, uno dei nostri autori preferiti, trascorse la maggior parte della sua vita a Torino, ma amò queste zone con tenerezza e le abitò nella sua poesia.

A Santo Stefano Belbo si trova la Fondazione Pavese, che si occupa di ricerca sulla vita e le opere pavesiane e organizza interessanti visite guidate ai luoghi del romanzo La luna e i falò.
Accompagnati da una guida, visitiamo la Fondazione e la casa natale di Pavese, scoprendo tanti aneddoti su questo scrittore. Non mancano momenti di commozione, ma di questo ti parleremo in un altro articolo.


Neive, uno dei borghi più belli d’Italia
Ci digiriamo quindi a Neive, uno dei borghi più belli d’Italia. Il centro storico è un intrico di vie acciottolate che salgono verso la Torre dell’Orologio.
Per pranzo, ancora cucina langarola nella super tipica Osteria Borgo Vecchio. Sulle tovaglie a quadri bianchi e rossi mangiamo dell’ottimo brasato al Barbaresco e la famosa torta di nocciole delle Langhe.


Chiesetta di Coazzolo: l’arte colpisce ancora
Dopo pranzo facciamo una deviazione a Coazzolo, dove si trova un’altra chiesa dipinta, quella della Beata Maria Vergine del Carmine.
È stata inaugurata nel 2017 e l’autore è di nuovo l’artista David Tremlett. Non ancora famosa come la Cappella del Barolo, la chiesetta si trova in località Gallo, alla fine di una ripida salita. Una visione davvero spettacolare.


Barbaresco
L’ultima tappa del nostro viaggio nelle Langhe è Barbaresco, incantevole paesino dominato da una torre medievale. La torre è stata restaurata dopo anni di abbandono: oggi un ascensore panoramico porta i visitatori fino a 13 metri di altezza per una vista mozzafiato.
ll costo della visita è di 5€. Noi abbiamo rinunciato alla salita a causa di nebbia e pioggia, ma siamo sicuri ne valga la pena.


Dove dormire nelle Langhe
Per il nostro viaggio nelle Langhe abbiamo scelto l’Eno-Agriturismo Cascina L’Arché a Santo Stefano Belbo. Buona la posizione, molto vicina a Neive e Barbaresco e a soli 40 minuti dalle altre tappe del nostro itinerario.
Per 2 notti e 2 cene abbiamo speso in totale 235€. Consigliamo di fare almeno una cena in loco per assaggiare ottima cucina tradizionale a un prezzo modico: solo 25€ a persona per un menù composto da antipasto, primo, secondo e dolce.

È un’ottima soluzione anche se stai cercando un agriturismo nelle Langhe per bambini, perché l’ambiente è molto children friendly.
Quando visitare le Langhe
Primavera ed estate vanno bene, ma il periodo migliore per visitare le Langhe è tra settembre e novembre.

Infatti i colori dell’autunno rendono questa zona davvero magica e ricca di poesia. Inoltre in questo periodo si concentrano la maggior parte degli eventi, come la vendemmia, la Fiera del Tartufo e Cantine Aperte.
In questa guida ti abbiamo proposto il nostro itinerario di tre giorni nelle Langhe. A breve troverai altri aggiornamenti, per esempio una guida ai prodotti tipici e ai luoghi di Cesare Pavese.
Ci auguriamo di esserti stati d’aiuto nell’organizzare il tuo viaggio. Se hai domande o curiosità, lasciaci un commento. Sei mai stato/a nelle Langhe? Ti piacerebbe visitarle? 🙂
10 commenti
Che bello leggere che vi siano piaciute queste zone! Per chi, come me, abita qui (a pochi chilometri a dire la verità, nel roero) è un piacere vedere che c’è sempre più interesse verso questa regione. Peccato per la fiera del tartufo, c’è sempre tantissima confusione in questo periodo, vi toccherà tornare anche in primavera sopratutto per vedere i colori di quella stagione 🙂
Pensa Silvia che quando abbiamo prenotato non ci siamo neanche resi conto che c’era la Fiera. Veramente un delirio di gente, trovare una cantina ancora libera non è stato semplice! Venerdì volevamo andare al castello di Verduno per una degustazione o a mangiare a Ca’ del Re che abbiamo trovato in un tuo articolo, ma era tutto pieno. Ergo dobbiamo tornare anche per assaggiare il Pelaverga 🙂
Un bacione!
Bell’articolo, impostato molto bene.
Sono andato a farci un giro domenica… Solo Alba, bella incasinata, e un giro nei borghi di Barbaresco e Neive. La salita sulla Torre di Barbaresco merita, peccato non l’abbiate fatta.
Io ho avuto una giornata quasi di nebbia totale purtroppo.
Prossima volta, come dicevo a Marco, vorrei fare un percorso a piedi che da Monforte porta a Verduno, passando per La Morra e Barolo. Dev’essere stupendo!
Grazie Pietro! Ho letto di quel percorso e sembra davvero bellissimo, ma tra nebbia e pioggia stavolta non era il caso XD
E’ da tempo che non termina l’anno senza una visita nelle Langhe. Ci siamo stati in tutti mesi, giugno, ottobre, novembre s febbraio! I Borghi, l’atmosfera, la cucina e i vini sono sempre una buona motivazione per tornarci. Ogni anno poi proviamo cantine nuove, solitamente di piccole medie dimensioni ed è un piacere sentire la passione che i proprietari mettono nel loro lavoro. Non conoscevo la cantina che avete nominato: la metteremo il lista per il prossimo viaggio in questa zona! Grazie per il consiglio!
Che meraviglia! Noi le abbiamo appena scoperte ma siamo pronti a tornare in qualsiasi momento. Che cantine ci consigli per la prossima volta? 🙂
Seguendo i vostri preziosi e dettagliati consigli stiamo pianificando per il prossimo weekend un veloce tour nelle Langhe,. Non vediamo l’ora di partire…e di farvi sapere com’è andata! Per ora solo un grande GRAZIE e i nostri complimenti per il vostro sito e il racconto del viaggio!
Silvia e Yvan
Ciao Silvia,
spero che il weekend langarolo stia andando alla grande (poi con questo clima le Langhe sono davvero splendide!).
Un caro saluto,
Marco
Ciao, quella bellissima giostra dove si trova esattamente?
Ciao Anna Lisa, al momento della nostra visita (2018) si trovava nella chiesa di San Domenico ad Alba. È un’opera che si intitola La giostra di Nina di Valerio Berruti. Credo che in questo momento sia in mostra a Torino alla Venaria Reale