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I cechi sono animali strani. Blogtour Lettera d’amore in scrittura cuneiforme

Dopo le tappe di Il giro del mondo attraverso i libri e Turisti per sbaglio, è giunto anche per noi il momento di dare il nostro contributo al blogtour letterario “Lettera d’amore in scrittura cuneiforme”. Come vi avevamo anticipato un paio di mesi fa, la casa editrice indipendente Safarà Editore di Pordenone ci ha invitato a partecipare a questa iniziativa per l’uscita del secondo volume della sua collana KEL (Kaleidoscopic European Literature). Tradotto da Laura Angeloni, Lettera d’amore in scrittura cuneiforme è un romanzo di Tomáš Zmeškal, pluripremiato autore ceco-congolese.

Lettera d’amore in scrittura cuneiforme. Trama

Il romanzo, ambientato a Praga e in altre località della Repubblica Ceca, racconta la storia di Josef e Květa, due amanti che le circostanze storiche e una beffarda asincronia portano a più di una separazione. In una vivida polifonia, le loro vicende si mescolano a quelle di parenti, amici o semplici conoscenti, che entrano nella storia con la prepotenza e l’originalità delle loro voci. Ne risulta una narrazione che abbonda di inciampi, divagazioni e cambi di stile: sospesa ma incredibilmente ricca.

Alcune cose che non sapete sui cechi

Ma quali sono le caratteristiche del popolo ceco, così centrale nel romanzo di Zmeškal? Quando viaggiamo, viene spontaneo a ciascuno di noi confrontare tra loro gli abitanti dei diversi paesi che visitiamo, catalogare i loro pregi e difetti e restare colpiti dalle differenze…

Nel romanzo di Zmeškal, un punto di vista “esterno” sul popolo ceco è offerto da Jiří, nipote di Květa. Jiří è cresciuto in Inghilterra, dove i suoi genitori sono emigrati, ma mantiene con la cultura d’origine un forte legame, che lo porta a passare un periodo a Praga. In una lettera alla sorella, scrive:

…i cechi sono animali strani. La loro essenza ceca, mi pare, è imprenscindibile dalla condizione di far parte di un piccolo popolo unito da una storia e da un’esperienza storica comune e dalla lingua ceca.

Dalla lettera di Jiří emergono pregi e difetti dei cechi. I cechi sono freddi, ma…

Hanno un comportamento […] incredibilmente freddo. È impensabile che a Hodonín o a Praga qualcuno ti sorrida per strada. Anche l’atteggiamento dei commessi e dei camerieri è davvero qualcosa di emblematico. Non puoi immaginare quanto sono sfacciati, maleducati, a volte addirittura volgari coi clienti! […]

Sono molto calorosi nel privato e sono capaci di raccontarti per intero la loro vita, tranne i dettagli proprio più intimi, davanti a una tazza di caffè. Qualcosa che un inglese non farebbe mai. In questo c’è un’enorme apertura.

Ph. di Niki Atashfaraz, Flickr

Ph. Niki Atashfaraz, Flickr

Un altro punto sottolineato da Jiří e ripreso molte volte nel corso della narrazione è l’ateismo dei cechi. Non tutti lo sanno, ma la Repubblica Ceca è una delle nazioni meno religiose del pianeta, dopo Cina e Giappone: al censimento del 2011, il 34% della popolazione ha dichiarato di non praticare alcuna religione, il 10% si è professato cattolico e solo lo 0,8% protestante. Data la vicinanza con la Germania, questo è un dato che può stupire.

Quando ancora avevo fede ero convinto che Dio fosse cattolico. Non ci vedevo assolutamente niente di strano. Ma quando sono venuto a sapere ciò che le ho appena raccontato ho smesso di credere. Questa vicenda ha distrutto la mia fede. […] Il mio Dio ha smesso di essere misericordioso, moderatamente benevolo, ed è diventato infinitamente spietato.

Cattedrale di S. Vito, ph. di Henk-Jan van der Klis, Flickr

Cattedrale di S. Vito, ph. Henk-Jan van der Klis, Flickr

Nella sua lettera, Jiří alterna critiche ad apprezzamenti. Questi sono, secondo lui, i lati migliori dei cechi:

…quando conosci qualcuno riesci a fare conversazioni davvero piacevoli, hanno una predilezione per l’umorismo nero e un bell’atteggiamento verso gli anziani. Pensa che quando in autobus o in tram non ci sono posti liberi, si alzano per far sedere un anziano e questo sembra normalissimo. Ho anche notato che tengono in gran considerazione i rapporti familiari, quasi come in Italia anche se, a un primo sguardo, i cechi e gli italiani sembrerebbero non avere niente in comune…

Ph. di Noraneco, Flickr

Ph. Noraneco, Flickr

In alcuni aspetti, i cechi sono molto informali

Da quanto ho avuto possibilità di osservare […] nessuno si veste bene a Natale o ai compleanni. Non esiste qui che una donna indossi un bel vestito e l’uomo giacca e cravatta solo così, per una cena in famiglia. A casa a volte vanno in giro in tuta, anche se magari non hanno mai praticato attività sportiva!

Per altri riguardi, osservano una bizzarra formalità:

Hanno anche degli strani modi riguardo a cosa dire e cosa non dire, e quando e come dirlo in modo che l’altro non perda la faccia. […] A volte mi sento come in un film di samurai del Giappone medievale. C’è un’etichetta complicata e ragionata fin nei dettagli.

Ph. di Insomnia09, Flickr

Ph. Insomnia09, Flickr

Cosa non dire mai a un ceco? Che assomiglia a un tedesco!

…i cechi sono un po’ come i tedeschi, ma assolutamente non glielo devi dire. Sarebbe come dire a qualcuno che deve lavarsi, anche se hai ragione la prenderebbero come un’incredibile offesa. Ma la somiglianza coi tedeschi è forse molto più forte che con qualsiasi altro popolo vicino. Hanno con loro un particolare rapporto, un po’ li ammirano e un po’ li detestano, forse come tutto il resto d’Europa.

Conclusioni

Cover Lettera d'amore in scrittura cuneiforme

Leggendo Lettera d’amore in scrittura cuneiforme scoprirete molte altre cose sul popolo ceco, sulla sua storia e sulla bellissima Praga. Il romanzo uscirà in libreria a giugno, ma è già disponibile per l’acquisto nell’e-commerce Safarà Editore (qui).

Da notare il taglio inclinato del libro, che lo rende più comodo alla lettura e risponde all’intento di Safarà Editore di “pubblicare libri trasversali, imprevedibili”, che fuoriescano dagli schemi conosciuti e pongano di fronte a inedite prospettive.

La nostra tappa finisce qui, ma il blogtour “Lettera d’amore in scrittura cuneiforme” continua con altri appuntamenti. Sarebbe bello se voleste condividere con noi le vostre esperienze e impressioni: siete mai stati in Repubblica Ceca? Siete d’accordo con Jiří? Raccontateci qualche aneddoto. Per quanto ci riguarda, non possiamo che consigliarvi la lettura di questo affascinante romanzo e invitarvi a seguire le altre tappe del blogtour. Un grazie a Safarà Editore che ha permesso tutto questo. A presto!

Blog tour Lettera d'amore in scrittura cuneiforme

8 Commenti

  • Rispondi
    Claudia
    Maggio 19, 2016 at 10:23 am

    Cari Marco e Chiara,
    il vostro articolo è stato davvero molto interessante da leggere, traspare decisamente il vostro entusiamo per il progetto di Safarà editore! E che belle foto che avete scelto per corredare l’articolo!

    Quando ho letto il libro, mi sono trovata solo in parte d’accordo, riguardo al comportamento del popolo ceco descritto da Jiří, . Probabilmente sono stata molto fortunata, ma durante il mio viaggio a Praga dello scorso dicembre, ho incontrato quasi esclusivamente cechi molto gentili e disponibili. Parecchie persone mi hanno aiutata quando non trovavo una via o un monumento, oppure mi hanno gentilmente indicato la fermata giusta del tram. Nei locali, i camerieri li ho trovati cortesi, alcuni parlavano addirittura in italiano, come molti commercianti.
    Può darsi che col tempo si siano ingentiliti, visto il grande numero di turisti stranieri che ogni anno visita Praga 🙂

    Insomma, ho un bel ricordo positivo dell’accoglienza ceca ed è uno degli aspetti che mi fa sperare un ritorno in Repubblica Ceca!

    Claudia

    • Chiara Paglio
      Maggio 19, 2016 at 10:36 am

      Ciao Claudia, infatti ci interessava molto sentire “un’altra campana”. Anch’io ho avuto la percezione che nella lettera di Jiří ci fossero elementi di esagerazione e sarebbe interessante indagare su quanto la sua visione rifletta la visione che lo scrittore ha dei suoi connazionali o su quanto invece abbia pensato di mettersi nei panni di un osservatore esterno. Decisamente mi piacerebbe saperlo!

  • Rispondi
    Lucrezia&Stefano - in world's shoes
    Maggio 19, 2016 at 10:36 am

    Bravi ragazzi, bravi bravi!
    Si vede chiaramente il vostro amore e la passione per la lettura! Ci avete permesso di sbirciare da una finestra il mondo dei cechi, di capire le loro usanze e le loro stranezze, la dolcezza e la ruvidezza del loro essere. Stefano è stato a Praga con la scuola anni fa, io mai. E spero davvero di tornare al più presto. Questa vostra collaborazione mi ha entusiasmato e ne voglio ancoraaaa! 😀
    Spero che possiate mostrarci altri mondi attraverso le vostre parole incisive!
    Un bacione 🙂

    • Chiara Paglio
      Maggio 19, 2016 at 10:42 am

      Oh ma così ci fate imbarazzare ☺ recensire libri è una cosa che amiamo molto fare, io ho anche un altro blog solo letterario, che però aggiorno con meno frequenza. Speriamo che capitino più occasioni del genere, perché viaggiare attraverso le parole è bello quasi quanto viaggiare davvero. Anche io voglio tornare in Repubblica Ceca: ci sono stata per un paio di giorni in terza media (secoli fa!) e ricordo con affetto l’aggressione da parte di una nonnina ceca che continuava sicura a parlarci nella sua lingua senza curarsi della nostra comprensione xD
      Bacione a voi, a presto!

  • Rispondi
    Martina
    Maggio 19, 2016 at 10:52 am

    Una delle cose belle di questo libro è che scopri veramente in profondità tanti lati diversi di questo Paese. Il vostro post ne è un esempio. 🙂
    Un bacione 🙂

    • Chiara Paglio
      Maggio 19, 2016 at 11:12 am

      Grazie Marti! Siamo molto curiosi di leggere la tua tappa, puoi anticiparci di cosa parlerà? 🙂

  • Rispondi
    Roberta - Turisti per Sbaglio
    Maggio 20, 2016 at 10:49 am

    Buongiorno Chiara e Marco,
    intriganti questi Cechi proprio per i grandi contrasti che li animano: atei eppure credono nella famiglia fino in fondo, rudi dal di fuori (anche se sono grata a Claudia di aver “moderato” questo aspetto) e poi così gentili quando entri in contatto con loro, “sciatti” eppure così pronti a prendersi cura degli ospiti e preparar loro piatti gustosi ed infinite tazze di caffé… Bello questo vostro aver voluto raccontare, attraverso il romanzo, non solo i luoghi ma anche il popolo Ceco.

    • Chiara Paglio
      Maggio 20, 2016 at 11:44 am

      Grazie, Roberta! Avrei voluto avere qualche personale esperienza da mettere a confronto con la visione che emerge dal romanzo, per capire quanto ci sia di vero e quanto di esagerato, infatti sono grata a Claudia per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi piace quando la letteratura accende dibattiti 🙂

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