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Il Monastero di Arkadi, una storia triste e bella

monastero di arkadi

Per parlarvi del Monastero di Arkadi a Creta, devo prendere in prestito le parole di un grandissimo scrittore francese. Leggerle mi ha fatto salire le lacrime agli occhi: sono più efficaci di qualsiasi cosa possa scrivere io.

«Conosciamo il nome, Arkadi, ma sappiamo poco dell’evento. Ecco i dettagli precisi e per buona parte sconosciuti. Nel monastero di Arkadi sul monte Ida, 16mila Turchi attaccano 197 uomini, 343 donne e bambini. I Turchi hanno 26 cannoni e due obici, i Greci 240 fucili.

La battaglia dura 2 giorni e 2 notti; il monastero è crivellato da 1.200 proiettili; un muro crolla, i Turchi entrano, i Greci continuano a combattere, 150 fucili sono fuori uso, la battaglia va avanti per sei ore nelle celle e per le scale, ci sono 2mila corpi nel cortile.

Monastero di Arkadi

Alla fine, l’ultima resistenza è vinta; i Turchi vittoriosi sciamano nel monastero. Solo una stanza, il magazzino delle polveri, resta barricato, e in questa stanza, vicino a un altare, al centro di un gruppo di madri e bambini, un uomo di 80 anni, un sacerdote, Padre Gabriel, sta pregando.

Monastero di Arkadi

Fuori padri e mariti stanno morendo, ma il triste destino di madri e figli non sarà quello di essere uccisi: sono promessi a due harem. La porta, aggredita a colpi di ascia, cederà. Il vecchio uomo prende una candela dall’altare, guarda quei bambini e quelle donne, affonda la candela nella polvere da sparo, e li salva.

Monastero di Arkadi

Una terribile azione, un’esplosione, salva gli spacciati, l’agonia diventa un trionfo, e questo eroico monastero, che ha combattuto come una fortezza, muore come un vulcano».

Gli eventi così intensamente raccontati da Victor Hugo ebbero luogo nel 1866, durante la rivolta Cretese contro gli Ottomani, che dominarono Creta per ben tre secoli, dal 1645 al 1913. L’episodio del monastero di Arkadi non fu risolutivo per la ribellione, ma ebbe il merito di accendere su Creta i riflettori di tutto il mondo.

Il Monastero di Arkadi oggi

Oggi, il monastero di Arkadi è senza dubbio uno dei luoghi più incantevoli e ricchi di fascino dell’isola. Prima di visitarlo, Marco ed io sapevamo ben poco della sua storia, che ce l’ha fatto apprezzare ancora di più.

Monastero di ArkadiUna delle cose che ci ha maggiormente colpito del monastero di Arkadi (e, in generale, degli altri luoghi sacri visitati a Creta) è il loro aspetto incredibilmente rigoglioso. Piante fiorite, alberi da frutto, cortili da cui pendono tralci di vite rendono floridi i cortili e le mura screpolate, intonacate d’arancio.

Monastero di Arkadi

I monasteri cretesi hanno un aspetto vagamente labirintico. Ogni portico, porticina, scalinata aprono lo sguardo su nuovi e incantevoli scorci. Mi sentivo una novella Alice nel paese delle meraviglie.

Monastero di Arkadi

Ogni stanzetta nasconde un piccolo museo: la mostra delle icone, quella delle fotografie, i paramenti sacri e le reliquie. Senza dimenticare la basilica ortodossa, con la tradizionale iconostasi. Eh eh, anni a studiare russo sono serviti almeno a insegnarmi questi dettagli!

Ora, qualche informazione per pianificare la tua visita. Ma resta con noi fino alla fine, perché abbiamo una novità da raccontarti!

Info utili

Sito web
Come arrivare al Monastero di Arkadi:

Il Monastero di Arkadi si trova a 23 km dall’incantevole città di Rethymno, perciò ti consigliamo di abbinare le due visite. Dalla National Road, dopo Rethymno procedi verso Heraklion, prendi l’uscita Tsesme – Platania e imbocca la Old National Road. Dopo un suggestivo viaggio tra paesini dimenticati e gole erbose raggiungerai la tua destinazione.

Orari:

Aperto tutti i giorni. Aprile – maggio/ settembre – ottobre: dalle 9 alle 19. Giugno – agosto: dalle 9 alle 20.

Prezzi: 2,50 euro

Novità!

Abbiamo inaugurato l’account Instagram ufficiale del blog. Naturalmente, se già ci segui sui nostri account personali (marcotamby & chiara_paglio) continuerai a trovare tantissimi aggiornamenti. Vogliamo che il nuovo account sia più easy e scanzonato, pieno di gatti, castelli e selfie disagiati.

Che aspetti a seguirci?

***

Grazie e a presto!

12 Commenti

  • Rispondi
    inworldshoes
    Ottobre 7, 2016 at 10:43 am

    Mi sono commossa leggendo la storia di questo monastero, per altro stupendo.
    Incredibile come luoghi dove sia impregnato così tanto dolore possano rifiorire di tale bellezza.
    Bravi ragazzi…e ovviamente vi seguiamo anche sul nuovo account instagram! 🙂

    Un bacio <3

    • Chiara Paglio
      Ottobre 7, 2016 at 12:00 pm

      Ciao ragazzi! Quando ho letto le parole di Hugo, ero nel piccolo museo del monastero e mi sono venuti gli occhi lucidi. Dopo, ho cominciato a guardare tutto con un altro spirito. Vi ringrazio tanto!
      Posso chiedervi se state ricevendo le notifiche dei nuovi articoli via mail? In questi giorni stiamo riscontrando dei problemi (credo connessi al simpatico Jetpack).

      Buona giornata e un bacione 🙂

    • inworldshoes
      Ottobre 7, 2016 at 4:43 pm

      No, niente mail!
      Mi aggiorno da facebook! 🙁 infatti commento sempre con qualche giorno di ritardo ma purtroppo a volte non leggo subito! Taggateci su twitter quando ne pubblicate uno nuovo! ahaha
      Un bacione <3

  • Rispondi
    robisceri
    Ottobre 7, 2016 at 3:09 pm

    Bello! Hai ragione: i monasteri cretesi sono particolarmente rigogliosi… Io sono stata a Odigitria. Un luogo pieno di piante e di gatti, ricco di mistero e fascino come ormai le nostre chiese, invase dai turisti, hanno in parte perso. Creta è davvero nel mio cuore, specialmente questi angoli poco visitati e mistici.

    • Chiara Paglio
      Ottobre 9, 2016 at 11:01 pm

      Non siamo stati a Odigitria, ma sembra davvero bellissimo. Mi piacerebbe aver trascorso più tempo su quest’isola stupenda 🙂

  • Rispondi
    UrsaMinor
    Ottobre 7, 2016 at 6:57 pm

    Che storia struggente ha questo monastero! Anche il suo aspetto mette malinconia. E tutto questo lo rende ancora più bello.
    Ragazzi le vostre newsletter ancora niente, anche io ho lo stesso problema con Jetpack, se non si autorisolve a breve manderò una mail con bomba allegata all’assistenza! 😛
    Buon fine settimana! 😉

    • Marco Tamborrino
      Ottobre 8, 2016 at 7:12 pm

      Che nervi >.< Ho mandato una mail all'assistenza e mi hanno consigliato di installare la versione beta (quella in fase di sviluppo), ma ci avevo già provato venerdì e addirittura non mi funzionava affatto. Ora vedremo nei prossimi giorni. Ho letto sul forum che è un problema comune, spero riescano a risolvere. Buon weekend anche a te, Orsa! 🙂

    • UrsaMinor
      Ottobre 8, 2016 at 11:54 pm

      Hey la notifica di questa tua risposta mi è arrivata! 😀 Un piccolo passo per l’uomo….

  • Rispondi
    Silvia Demick
    Ottobre 10, 2016 at 6:32 pm

    Che storia commovente e che posto magnifico. Non avevo mai sentito parlare del monastero nè della sua storia: mi ha fatto piacere leggerla nonostante la tristezza.

    • Chiara Paglio
      Ottobre 10, 2016 at 6:48 pm

      Ciao Silvia, anche per noi è stata una novità. Prima di partire avevamo visto solo delle foto, ma certamente la storia ci mette valore aggiunto. Poi Hugo la racconta magistralmente.
      Grazie e buona serata! 🙂

  • Rispondi
    Alessia
    Ottobre 11, 2016 at 9:28 am

    Sono venuta a conoscenza della storia di questo monastero pianificando il nostro viaggio a Creta questa estate. Non siamo riusciti a vederlo causa troppo caldo/stanchezza pupetto, ma già sapevo me ne sarei rammaricata. Ha una storia disperata Arkadi e dal racconto di Hugo sembra quasi di poter sentire i colpi d’ascia sulla porta della polveriera…
    Vi seguo già su Instagram.. bellissime foto? Ciao ragazzi!

    • Chiara Paglio
      Ottobre 11, 2016 at 9:37 am

      Ciao Alessia, “purtroppo” a Creta ci sono così tante cose da vedere che anche noi siamo tornati a casa con diversi rammarichi. Ma magari riporterai il pupetto più avanti, perciò poco male.
      Grazie, ti auguro una bella giornata 😀

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