Il 2015 è stato e continua a essere per noi l’anno delle sperimentazioni. Questa volta non si trattava di aprire un blog o pianificare itinerari, bensì di impegnarci in un lavoro volontario per un progetto che valesse la pena sostenere. Ed essendo noi appassionati lettori e aspiranti scrittori, nessuna occasione pareva migliore di BookCity Milano 2015. Prima dell’inizio del festival, abbiamo spiegato in un articolo che cos’è BookCity e quale lavoro ci apprestavamo a fare al suo interno: per non ripeterci, lo trovate qui.
Quello che vogliamo raccontare qui è invece la nostra esperienza di volontari a BookCity tra il 22 e il 25 ottobre scorsi. Purtroppo il post non sarà corredato da fotografie: Marco non poteva portare con sé la macchina fotografica, così dovremo affidarci all’immaginazione.
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22 ottobre: “La magia della scrittura” con Isabel Allende
La sera del 22 ottobre abbiamo fatto da volontari alla serata inaugurale di BookCity. Ospite, la brillante e sorprendentemente bella per la sua età Isabel Allende, indiscussa regina della letteratura sudamericana contemporanea. Caso ha voluto che fossimo assegnati insieme all’ingresso del pubblico presso l’Area Ex Ansaldo, davanti al Mudec. Abbiamo perciò osservato lo spazio riempirsi di fan accaniti fino all’inverosimile: circa 2000 persone per un totale di 250 posti a sedere! Quando si dice, la magia della scrittura… Poco dopo l’inizio della conferenza, siamo riusciti ad abbandonare le nostre posizioni e abbiamo seguito l’intervento della Allende tramite degli schermi posti nell’area antistante la sala conferenze. Ci ha rattristato non poter vedere Isabel da vicino, ma abbiamo comunque goduto della sua simpatia e della sua intelligenza, tra battute sugli amanti, racconti di un’intervista a Pablo Neruda e commossi accenni a Paula, la figlia scomparsa. Finito l’evento, ci siamo lanciati su un trancio di pizza offerto dall’organizzazione e abbiamo fatto ritorno alla base (la casa della nonna di Marco), dove il materasso ha lenito il nostro mal di schiena.
23-25 ottobre: Chiara al Museo Civico di Storia Naturale
I giorni successivi all’inaugurazione sono stata assegnata come volontaria al Museo Civico di Storia Naturale, che si trova nell’incantevole cornice dei Giardini Pubblici Indro Montanelli, nella zona di Porta Venezia. Qui, insieme agli altri volontari (la responsabile Chiara, Alessio, Roberta e Serena: grazie per la compagnia!) e alla responsabile di sede (mitica Mami Azuma, detta mamy), ho assistito alle conferenze più disparate: antropologia, economia, robotica, cinema, fantascienza, poesia… Il compito dei volontari era allestire la sala prima degli eventi, rifornendo i relatori di acqua e bicchieri, riservando la prima fila di sedie per le case editrici e gestendo le code agli ingressi. Per fortuna, code ne abbiamo avute in una sola occasione: l’evento di cucina con il giovane e aitante chef Marco Bianchi, che ho scoperto avere un numero incalcolabile di fan di ogni età. Momento clou della conferenza? La distribuzione di barrette energetiche super-salutari: stavo morendo di fame e ne avevo proprio bisogno. Pollici alzati per la mitica Mara Maionchi, l’unica a degnare di un saluto noi umili volontari.
23-25 ottobre: Marco alla Camera del Lavoro
Dopo l’inaugurazione la mia esperienza di volontario si è svolta alla Camera del Lavoro, in Corso di Porta Vittoria. Un posto che si chiama così non può che essere un posto di sinistra, e in effetti le conferenze che si sono tenute erano per la maggior parte conferenze di parte. Devo essere sincero: molta noia e poca sostanza, tranne rari eventi come quello di Michele Serra, quello di Marco Travaglio (nonostante io non provi immensa simpatia per il personaggio) e alcuni degli eventi minori, come un interessante conferenza sulla sharing economy. I libri presentati non mi hanno colpito granché, tranne forse “La ragazza con la valigia” di Sanda Pandza, che ho scoperto essere stata la wedding-planner al matrimonio di Tom Cruise. Che figata, eh? Le code sono sempre state gestibilissime, e non abbiamo avuto grandi lamentele da parte del pubblico, tranne un paio di vecchietti che pretendevano di andarsi a sedere senza fare la fila perché tanto “la sala è vuota”. Mi sono trovato bene sia con la mia referente dei volontari (Linda Tavellin) sia con le altre volontarie, che ringrazio per la compagnia. Che dire, BookCity è stato senza dubbio un’esperienza positiva che spero di ripetere l’anno prossimo!

E voi… non vorreste provare l’esperienza di volontari a BookCity Milano?
Orientativamente, il call for volunteers è pubblicato sul sito di BookCity intorno a maggio/giugno precedenti la manifestazione. Ogni volontario è ben accetto, perché la mole di eventi del festival necessita di tutto l’aiuto possibile.
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Si tratta di un’esperienza che consigliamo a tutti gli amanti della lettura e della cultura, ma anche semplicemente a coloro che vogliono fare un po’ di esperienza, conoscere persone nuove, passare un weekend in modo del tutto inedito… Vi sveliamo un segreto: alla fine di BookCity ogni volontario può scegliere di portarsi a casa 2/3 libri tra quelli presentati. Ok, non sarà uno stipendio, ma siamo sicuri che alle parole “libri gratis” gli occhietti di molti di voi brilleranno.