Oggi torniamo indietro nel tempo per fermarci un pochino nel giugno 2015. Era una giornata splendida. Sole e ciel sereno, temperatura gradevolissima (forse anche troppo) e tanta voglia di andare al lago. Come meta abbiamo scelto Arona, sul Lago Maggiore.
L’inquietante Museo delle Bambole
Nella seconda parte della giornata abbiamo preso il battello e siamo andati dall’altra parte del lago, ovvero ad Angera, per sdraiarci sul bellissimo prato verde che fa da riva alla distesa d’acqua, ma soprattutto per visitare la Rocca Borromea (o Rocca di Angera).
Fun fact: Da quel lontano giorno dello scorso anno, io e Chiara non siamo più riusciti ad andare in gita ai laghi lombardi. Come ben saprete, qui al nord non abbiamo solo cemento e nebbia, ma anche paesaggi da favola. Noi ci abbiamo provato. Lago d’Orta, Lago di Como, ancora Lago Maggiore… ma niente. Il tempo ci è sempre stato avverso. Bello, eh?
Ma come, Marco, non dovevi parlarci della Rocca di Angera? Calma, calma. Andiamo per gradi. Noi volevamo visitare la Rocca, certo. Ma non sapevamo che al suo interno era allestito questo inquietantissimo Museo della Bambola, tra i meglio conservati in Europa!
Il prezzo della visita è piuttosto alto (ben 9€ il biglietto intero), ma una volta saputo del Museo non abbiamo saputo resistere. Ottima scelta, viaggiascrittori. Ottima scelta.
Qualche info storica…
La Rocca Borromea è uno dei castelli meglio conservati del territorio lombardo. Costruita su una collina calcarea alta 200 metri, in una posizione da cui domina il Lago Maggiore e offre buona vista sulle Alpi, la rocca era importantissima dal punto di vista militare, perché consentiva di avvistare per tempo eventuali nemici d’oltralpe.
Noi, complice la bellissima giornata, abbiamo assaporato ogni angolo della sua storia, ricavandone davvero una bella gita.
Prima di salire in cima alla Rocca di Angera e ammirare il meraviglioso paesaggio, ci siamo imbattuti proprio nel Museo della Bambola. Prendete tutti i vostri incubi di bambini, tutte quelle notti insonni passate a rimuginare su bruttissime bambole assassine. Attenti, perché qui, proprio in questo articolo, quegli incubi stanno per prendere forma. E non vi lasceranno andare. Mai più.
Pensate che sia finita qui? C’erano centinaia di bambole. Di tutti i tipi. Ognuna descritta nei minimi dettagli. Alcune, un tempo, si muovevano pure! E pensare che i nobili le consideravano giocattoli pregiati. Poveri bambini ricchi, che oltre alla povertà dovevano temere pure le bambole in movimento.
Visita alla Rocca di Angera
Torniamo all’aria aperta. Inspiriamo. Espiriamo. Siamo vivi. Poi commetto l’errore di guardarmi il petto. Una decina di lame affilate lo hanno attraversato mentre ero distratto a fare le foto. Addio, mondo crudele.
Ci sono degli angoli della Rocca di Angera che mi hanno riportato alla mente l’allora recente lettura di Northanger Abbey di Jane Austen. Fermi, so cosa state pensando. Non ho letto Jane Austen di mia spontanea volontà. Prima dei 60 anni non avevo intenzione di farlo. Ma tra me e i miei desideri si è messa l’università. Tornando a noi, nella foto qui sotto potevo immaginarmi Catherine Morland camminare sospettosa per i corridoi e le stanze dell’Abbazia… (p.s. la citazione potete anche saltarla, eh).
“Cara Miss Morland, riflettete sulla tremenda natura dei sospetti che avete nutrito. Da che cosa avete tratto il vostro giudizio? Ricordatevi il paese e i tempi in cui viviamo. Ricordatevi che siamo inglesi, che siamo cristiani. Fate appello al vostro discernimento, al vostro senso del probabile, alla vostra osservazione di ciò che accade intorno a voi. La nostra educazione ci prepara forse ad atrocità del genere? Le nostre leggi possono farsene complici? Potrebbero essere attuate senza che se ne sappia nulla, in un paese come questo, dove le relazioni sociali e culturali sono così fortemente radicate; dove chiunque è circondato da un vicinato di spontanei delatori, e dove vie di comunicazione e giornali mostrano tutto alla luce del sole? Carissima Miss Morland, che idee vi siete messa in testa?”
La Sala di Giustizia
Oltre al Museo della Bambola, la Rocca di Angera è conosciuta in particolare per la Sala di Giustizia, ricoperta da notevoli affreschi di argomento civile del Medioevo Occidentale (fate finta anche voi di essere interessati! Scherzo, ovviamente. La Sala è davvero bella).
La Rocca conserva ancora molti arredi originali. Alcuni restaurati, naturalmente. In parole povere, la sensazione che abbiamo avuto Chiara ed io è stata di autenticità, cosa che non si può certo dire per tutti i castelli.
E non si può dire che la vista sull’esterno non sia una gioia per gli occhi:
Il panorama dalla terrazza
Io adoro il Lago Maggiore. Non solo per il fatto che impiego appena 40 minuti ad arrivarci in auto, ma perché offre paesaggi che mi fanno dimenticare di abitare in città. E la vista dalla Rocca Borromea rientra a pieno titolo tra questi panorami mozzafiato.
Viene davvero voglia di abitare in una casa affacciata sul lago, circondata da verde e silenzio. Non ho forse ragione?
Tra l’altro, guardando in basso, si vedeva questo bellissimo albero di cui mi sono innamorato:
Considerando poi che, se la memoria non mi inganna, la temperatura toccava i 32, 33°, siamo arrivati in cima un po’ stremati. E non intendo solo sulla terrazza della Rocca, ma anche in cima alla collina su cui sorge il castello! Ecco le condizioni in cui ci trovavamo alla fine:
La nostra visita si conclude qui. Il sole inizia a calare e la stanchezza fa posto a una sensazione di pacata soddisfazione, quando senti che hai passato la giornata nel migliore dei modi possibili. Alla prossima!
Info utili
Prezzi
Intero adulti: 9€
Intero ragazzi: 5,50€
Orari
La stagione d’apertura va dalla metà di marzo ca. alla seconda metà di ottobre (le date precise variano di anno in anno): gli orari d’apertura vanno dalle ore 9.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso), tutti i giorni.
Se, come noi, siete appassionati di castelli, vi rimandiamo ai nostri racconti sulla Valle d’Aosta… con tutti quei castelli sarete a posto per mesi!
17 commenti
Non ho mai pensato che al Nord ci siano solo cemento&nebbia!
Un museo delle bambole così, lo trovo contestualizzato benissimo direi!
Siete bravissimi a scovare posti insoliti e poi a raccontarli!
Quell’albero assomiglia tanto ad un alloro: una volta si chiamava Dafne per caso?!
C’entrano le ire di Chiara? 😀 😀
Ciao ragazzi e buon fine settimana!
Grazie mille, Daniela! In effetti l’albero potrebbe anche chiamarsi Dafne, ma non credo che c’entrino le ire di Chiara ahaha
Buon fine settimana a te! 🙂
Io ho letto pure la citazione. Che ho vinto? 😀
Comunque bellissimo ed inquietantissimo il museo delle bambole, proprio come quelli che piacciono a me. Dovrebbero metterci anche qualche musichetta tetra di sottofondo e magari un paio di bambole che si muovono all’improvviso….. Ok, ho visto troppi film horror. Penso che Stefano però si rifiuterebbe di entrare, non gli permetterò di leggere questo articolo e lo porterò lì con l’inganno presto o tardi. muahahah
Le vostre foto alla fine sono didascaliche, descrivono alla perfezione il clima della giornata, potrebbero essere inserite all’interno del museo delle bambole. Ahaha
Siete belli pure così distrutti!
Un bacione <3
Eravamo davvero terrorizzati! Anche perché non c’erano molti visitatori… l’atmosfera era proprio tetra ahah 😀 Povero Stefano, non privarlo dell’emozione di conoscere il Museo della Bambola! Se mai doveste capitare da queste parti lacustri, fateci un fischio, che noi abbiamo ancora centordici mila cose da vedere sul Lago Maggiore, primo fra tutti l’eremo di Santa Caterina del Sasso e il tour delle Isole Borromee *-*
Certo! Già abbiamo in programma di incontrarci a Bologna durante l’estate – si spera – , Chiara te lo ha annunciato vero? U_U
Deve essere bellissima la zona del Lago Maggiore! *_*
Sìsì, me l’ha detto! 🙂 Io amo i miei laghi (anche le mie montagne, ovviamente), non li scambierei per niente al mondo con il mare. Ma capisco che non tutti possano essere d’accordo ahah
Aspetta aspetta cosa leggo? Stefano…bambole…?
Mhh, Lucrezia ci penso io 😉
Un piccolo cadeaux “pro-Malta” direttamente dal museo del giocattolo di Colmar!
Aspè, mo ti mando un uccellino azzurro hihihih!
Ahahahah! Grazie per il post-minaccia! Ora sta seriamente riflettendo sul da farsi.. potrebbe essere che andiamo a Malta, come potrebbe essere che non andiamo né a Malta né a Colmar! ahahah x’D
Attenti ad andare a Malta in piena estate, alcuni miei amici ci sono stati l’anno scorso e si sono ammalati quasi tutti. In pratica fuori è un forno, poi appena sali su un autobus ci sono meno 15 gradi, quindi la febbre è la conseguenza più ovvia e scontata ahah
La FEBBRAH ??
A MALTAH ??
Ennnooo! Sarebbe la sfiga più totale!
Io sono stata poco tempo fa sul Lago Maggiore, anch’io ho visitato la Rocca di Angera e le Isole Borromee, uno spettacolo! A breve ne parlerò sul blog!
Non vediamo l’ora di leggere anche la tua cronaca, Chiara! 🙂
Bellissimi paesaggi e bellissime fotografie che dimostrano che qui da noi al nord non c’è solo della nebbia, anche se in effetti tutte le “scampagnate” ai laghi le ricordo fredde e piovose ;-
Il museo della bambola deve essere davvero inquietante: uno di quei posti dove vorrei andare anche se poi mi sentirei osservata da tutti gli occhietti di plastica. Mi sa che questa notte sognerò la bambola cartomante…
Il bel tempo c’è sempre quando non possiamo spostarci dalla città! Purtroppo va così da una vita ahah 😀
Ciao! Ho visto il post su “i posti che” e mi sono fermata un po’ di piú qui.. A me é piaciuta molto la rocca! Le bambole erano terribili.. Una in particolare si é impossessata dei miei incubi.. Era abbastanza grande, con una parte del vestito trasparente da cui si vedevano tutte le teste o parti del corpo varie di altre bambole, che erano state amputate per riempirla.. Quella era proprio la peggiore!
snoopandsparkle.blogspot.it
Ciao, Sabrina! Prima di tutto mi (ci) fa molto piacere che tu ti sia fermata a leggere anche altri articoli! 🙂 Secondo, dopo il tuo commento sono andato a spulciare bene le foto del Museo della Bambola e in effetti ho trovato quella che dici tu! La ricordavo anche io, ma deve essermi sfuggita mentre scrivevo l’articolo. Davvero inquietante! :O
Confermo, la bambola in questione l’ho vista anch’io! Davvero inquietante!