Un altro anno è alle spalle, e con esso i libri che hanno scandito questi 12 mesi. Mesi stranissimi, con lunghe giornate da riempire di pagine e di storie. Sono diversi i titoli che mi hanno tenuto compagnia, ma qui ho deciso di selezionarne alcuni molto speciali. Ecco i miei tredici libri consigliati per il 2021.
I libri più belli letti nel 2020 & consigli per l’anno nuovo
L’anno scorso consigliavo quindici titoli che mi erano rimasti nel cuore. A sorpresa, quell’articolo è diventato il più letto del blog, e non è difficile immaginare perché. Nel 2020, ancora più che in passato, la lettura è diventata un porto sicuro per i lettori di tutto il mondo.
Quando non si poteva uscire di casa e le giornate in lockdown non finivano mai, ci si poteva rifugiare nel conforto di un buon libro, perdersi nell’incantesimo di una trama, immaginare altri mondi possibili.
Eppure, proprio quest’anno che avrei potuto dedicarmi anima e corpo alla lettura, non sempre le ho dato il giusto spazio. Ero abituata a divorare libri in treno e amavo questo aspetto della vita da pendolare.
Con l’inizio dello smart working, a marzo la casa è diventata il mio ufficio, e ho perso quell’ora di viaggio che amavo dedicare alla lettura. Durante il giorno faccio fatica a tirare su un libro, però ne ho sempre uno (o più) sul comodino. Leggere prima di andare a dormire è diventata un’abitudine.

Tutto questo per dire mi sento in colpa ad aver letto meno libri nel 2020 rispetto all’anno precedente (23, contro i 30 del 2019). A proposito, non so se conosci Goodreads. Io lo uso per tenere traccia delle mie letture, ed è l’unico social network che non mi abbia mai deluso.
Ma passiamo alle cose serie, ovvero ai tredici libri che ho amato nel 2020 e che diventano i miei consigli di lettura per il 2021.
1. Parlarne tra amici, Sally Rooney
Parlarne tra amici è stata la prima e forse la più bella scoperta del 2020. È l’esordio letterario di Sally Rooney, giovane scrittrice irlandese che ci fa immergere nei panni di Frances, la protagonista di questa storia.
Frances è una studentessa universitaria e aspirante poetessa che si trova coinvolta in un difficile quadrilatero amoroso. Ne fanno parte anche Bobbi, sua grande amica e primo amore, il bell’attore Nick e l’interessante moglie di lui, Melissa.
Le relazioni scorrono fluide e intense tra le pagine della Rooney, che cattura con rara acutezza i tormenti della gioventù e la difficoltà di definire la propria identità nel confronto con gli altri. Un altro punto a favore, il romanzo è ambientato a Dublino, la nostra città del cuore.

2. Don’t Let’s Go to the Dogs Tonight, Alexandra Fuller
Di tutt’altro tipo è la storia raccontata da Alexandra Fuller, che attinge ai ricordi della sua gioventù per trascinarci in Africa, nella fattoria della sua famiglia in Rhodesia (oggi Zimbabwe) e attraverso avventurosi traslochi in Malawi e Zambia.
Non è la vita degli agiati conquistatori europei che siamo soliti associare al colonialismo. I Fuller devono fare i conti con la povertà, il fango, la guerra civile, le mine antiuomo… Attraverso la loro storia familiare, l’autrice restituisce un vivido spaccato della vita in Africa tra gli anni ’70 e ’80.
Tra momenti di gioia e dolore, piccole conquiste e amari lutti, dalla sua penna emerge il ritratto indimenticabile di una famiglia comune e assolutamente unica nel suo genere.

3. Limonov, Emmanuel Carrère
Un personaggio da romanzo, eppure incredibilmente vero: è Eduard Limonov, scrittore e politico russo che conduce la sua vita di avventure ed eccessi tra Mosca, Parigi e New York.
Limonov attraversa la storia del Novecento, assistendo ai fasti e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Incarna visioni politiche estreme, controverse e spesso in contrasto tra loro, che hanno in comune il culto di un superuomo che poi è Limonov stesso.
A tracciare il ritratto di questa straordinaria figura è Emmanuel Carrère, in una biografia romanzata che nasce da alcuni incontri lo stesso Limonov. Sembra quasi di essere al bar con lui e di sentir raccontare dalla sua voce questi seducenti pettegolezzi.

4. I ragazzi della Nickel, Colson Whitehead
Con questo romanzo, l’americano Colson Whitehead ha vinto il suo secondo Premio Pulitzer. Le vicende sono ispirate a un macabro fatto di cronaca, il ritrovamento di un cimitero segreto nei pressi di un riformatorio in Florida, testimonianza degli abusi e delle torture subite dagli studenti di quella scuola.
Nel libro di Whitehead, questa scuola diventa la Nickel, che il giovane afroamericano Elwood viene condannato a frequentare per errore, dopo il suo coinvolgimento in alcune azioni legate al movimento per i diritti civili.
Alla Nickel Elwood diventa amico di Jack: insieme i due si addentreranno negli orrori perpetrati dalle guardie sui ragazzi del riformatorio, arrivando a concepire un piano di fuga. Un romanzo duro e asciutto come la storia che racconta, dov’è difficile trovare una scintilla di speranza.

5. Parla, ricordo, Vladimir Nabokov
Leggere l’autobiografia dell’autore di Lolita è come aprire uno scrigno di gioie. Al suo interno troviamo ritratti straordinari di persone e vicende che hanno segnato l’infanzia e l’adolescenza di Nabokov, sullo sfondo di una dolcissima Russia prerivoluzionaria.
Tra precettori evanescenti e lunghe cacce alle farfalle, osserviamo la nascita di un genio e della sua immaginazione. L’amore per il dettaglio, ricordi spolverati fin quasi a brillare. È impossibile non rimanere abbagliati dallo scintillio di queste parole.

6. Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi
Ci spostiamo in Iran per spiare dal buco della serratura le lezioni di Azar Nafisi, per molti anni docente di letteratura inglese all’Università di Teheran. Dopo la rivoluzione iraniana nel 1979 la vita è molto cambiata nel paese, e per le donne non in meglio.
Il nuovo regime ha portato a guardare con sospetto qualsiasi cosa arrivi dal mondo occidentale, mettendo sotto processo tanto i comportamenti individuali quanto i contenuti dell’insegnamento, e addirittura i personaggi dei libri.
Dopo le dimissioni dall’Università, la Nafisi decide di tenere dei seminari segreti di letteratura tra le sue mura domestiche, coinvolgendo sette delle sue migliori studentesse. Attraverso le loro voci e le storie di ciascuna, scopriamo nuovi punti di vista su capolavori come Lolita e Il Grande Gatbsy, e ci immergiamo nella peculiarità della condizione femminile.

7. L’educazione, Tara Westover
Posso dire che il 2020 per me è stato l’anno dei memoir, e quello di Tara Westover è un altro bellissimo esempio. L’educazione è la storia della sua infanzia in una famiglia mormona tra le montagne dall’Idaho.
Il padre, affetto da un disturbo bipolare, accumula armi e cibo in scatola in vista della fine del mondo, attesa da un momento all’altro. La madre è una levatrice, che cura col potere delle erbe e delle dita.
Tara e i suoi fratelli crescono senza alcuna istruzione, ma non solo. Nessuno ricorda di preciso la loro data di nascita, perché non sono stati registrati all’anagrafe, e non sono mai andati da un medico.
Uscire da questo stato di cose e scoprire che esiste un mondo con regole ben diverse richiede uno sforzo notevole. Tara sarà in grado di compiere questo passo, ottenendo per sé un’educazione, ma a caro prezzo. La definizione della propria identità passa per lo scontro diretto e l’allontanamento, necessario quanto doloroso, da questa famiglia sui generis.

8. Echi in tempesta (L’attraversaspecchi), Christelle Dabos
Con Echi in tempesta si chiude la tetralogia steampunk della francese Christelle Dabos. Un fortunato incontro tra narrativa fantastica e atmosfere vittoriane, dove il centro è rappresentato dalla storia dei due protagonisti, Ofelia e Thorn.
Dopo essersi inseguiti per i primi tre volumi, i due giovani devono fare i conti con qualcosa che è molto più grande del loro amore: la natura di Dio e la genesi del mondo in cui sono cresciuti. È sempre stato così? Chi l’ha creato e perché? E quali ombre si nascondono nel rovescio del mondo?
Una degna conclusione per gli amanti della serie… Per tutti gli altri, un invito a recuperarla al più presto!

9. Austerlitz, W.G. Sebald
Con questo romanzo ci immergiamo nei meandri della memoria. Austerlitz, professore di architettura, sta cercando di ricostruire il proprio passato, i cui primi anni di vita sono avvolti nell’oblio.
Il libro di Sebald è un raffinato esempio di finzione letteraria: l’autore ci presenta la ricerca di Austerlitz attraverso gli occhi di un suo confidente, includendo nell’opera fotografie che conferiscono realismo alla narrazione. La scrittura è preziosa e complessa, ci vuole pazienza, ma regala grandi soddisfazioni.

10. Ross Poldark, Winston Graham
Per chi conosce la serie televisiva Poldark, recuperare i libri da cui è tratta è quasi un obbligo morale. Ross Poldark è il primo di dodici romanzi storici scritti da Winston Graham: le vicende sono ambientate in Cornovaglia nel XVIII secolo.
Al centro della narrazione è l’ex ufficiale dell’esercito Ross Poldark, che, tornato a casa dalla guerra d’indipendenza americana, scopre che la sua promessa sposa Elizabeth sta per sposare il cugino Francis.
Ross dovrà mettere da parte il proprio amore e riscoprire quello per la terra e i suoi abitanti, sullo sfondo di una Cornovaglia poverissima, schiava delle miniere di carbone. A tornare a illuminare la sua vita c’è Demelza, giovane serva che diventa man mano una presenza sempre più importante.

11. Il tempo e l’acqua, Andri Snær Magnason
Tra i libri più belli letti nel 2020 c’è quello dell’islandese Magnason, un ibrido tra saggio e memoir che racconta in modo poetico ma anche del tutto realistico la più grande sfida del nostro tempo: il cambiamento climatico.
Per Magnason lo scioglimento dei ghiacciai islandesi è lo spunto da cui partire per indagare a fondo l’impatto dell’uomo sul pianeta e tracciare inedite correlazioni. Dai ricordi dei nonni all’incontro con il Dalai Lama, lo scrittore e divulgatore incastra tasselli di un puzzle doloroso e toccante.
I dati sono presentati senza risparmiare niente, non c’è spazio per speranze infondate. È chiaro che, per salvare il mondo e preservare la biodiversità che è la sua ricchezza, c’è bisogno di tutto l’aiuto, l’impegno e l’ingegno necessari.
Un libro importante e commovente, che tutti dovrebbero leggere per cambiare il proprio modo di riflettere su queste tematiche.
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12. Persone normali, Sally Rooney
Abbiamo aperto con un romanzo di Sally Rooney, eccone un altro. Persone normali è la storia di Marianne e Connell, due giovani irlandesi che si avvicinano durante le scuole superiori e che continuano a frequentarsi per tutti gli anni dell’università a Dublino.
La loro è una storia d’amore, ma anche qualcosa di più profondo. È la storia dell’incontro tra due anime che si completano, nonostante la diversità dei loro background e i differenti traumi che li caratterizzano.
Marianne e Connell vogliono essere “persone normali”, ma nessuno lo è veramente, e i loro tentativi di esserlo assomigliano spesso all’autodistruzione.
Ancora una volta, Rooney cattura il mondo giovanile e le relazioni di oggi con una penna acutamente sensibile. Bellissima anche la serie TV scritta dalla stessa autrice.

13. Storia della bambina perduta, Elena Ferrante
Ho chiuso l’anno in bellezza con il capitolo conclusivo dell’Amica geniale, la serie di Elena Ferrante che mi ha tenuto compagnia negli ultimi due anni. Ho atteso molto prima di leggere l’ultimo romanzo, quasi per ritardare la fine di questa storia.
E sì, la fine è dolorosa quanto ciascun singolo capitolo. In queste pagine osserviamo la maturità e la vecchiaia di Elena e Lila, tra le quali si scava un solco sempre più profondo. Eppure, possiamo anche dire che non sono mai state così vicine.
Mentre la carriera di Elena come scrittrice è ormai avviata, un dolore ancora più grande si mangia la vita di Lila, segnandola per sempre. Raccogliere le fila di questa storia tocca ancora a Elena, ma in ogni sua parola sentiamo l’eco e l’influenza di Lila.
Personalmente, non ho mai letto storia di amicizia più bella e più crudamente realistica. Ferrante è già un classico, e si merita a pieno questo titolo.

E così siamo giunti alla fine di questa lista. Guardandoli uno di seguito all’altro, mi sento piuttosto orgogliosa di questi libri, e spero di averti ispirato a raccogliere uno o più consigli. Un nuovo anno di letture si apre e sono più emozionata che mai, tanto che vorrei già svaligiare una libreria.
A proposito, un consiglio bonus. Negli ultimi mesi ho iniziato a seguire Copertina, il podcast dello scrittore Matteo B. Bianchi. Lo trovi anche su Spotify ed è una miniera inesauribile di consigli letterari. C’è solo un problema: la lista dei tuoi libri da leggere si allungherà a dismisura.
Chiudiamo con una citazione di Umberto Eco che sento più vera che mai: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni”. Buone letture del 2021 a tutti!
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2 commenti
Di questi ho letto solo Storia della bambina perduta, che colpo al cuore.
Un finale triste e amaro che in certi aspetti rispecchia un episodio della mia vita, che ancora non riesco a chiudere del tutto.
Mi segnerò tutti i tuoi preziosi consigli, grazie Chiara <3
Purtroppo non ricordo l’autore, l’editore ne il titolo del libro che e’ stato presentato in una trasmissione di rai3 “QUANTE STORIE” qualche mese fa, nell’anno 2021. Il libro, che vorrei comprare, tratta dell’amore libero. La trama del libro, descritta dall’autore durante la trasmissione, ha un po’ imbarazzato il presentatore Giorgio Zanchini.