A pochi km dal confine con la Svizzera, sul Lago di Lugano, c’è una villa dove il tempo si è fermato. È Villa Fogazzaro Roi, il “piccolo mondo antico” dello scrittore Antonio Fogazzaro. Andiamo alla scoperta di quest’ultimo avamposto lombardo, il comune sparso della Valsolda, dove la poesia è di casa.
Visita alla casa di Antonio Fogazzaro sul lago di Lugano
Spesso abbiamo l’impressione di conoscere ogni angolo della Lombardia, ma è più che altro un’illusione. E questa gita sul lago di Lugano ce ne ha dato la conferma. Amiamo visitare le case degli scrittori e volevamo aggiungere alla nostra lista Villa Fogazzaro Roi, residenza estiva di Antonio Fogazzaro e oggi un bene FAI.
Quello che non immaginavamo è che l’atmosfera di questi piccoli borghi affacciati dal lago ci avrebbe conquistato. Avremmo continuato a vagare per ore tra i loro vicoletti, tra panni stesi e timidi gatti.
Valsolda è l’ultimo comune italiano prima della dogana con la Svizzera. Non è un unico centro abitato, ma la fusione di più frazioni, ognuna con la sua identità. Come Albogasio, vertiginosamente arrampicato su una collina, e Oria, dove si trova Villa Fogazzaro Roi.

Villa Fogazzaro Roi e la sua storia
Ereditata dalla madre di Antonio Fogazzaro, la villa divenne fin dall’infanzia un rifugio per il grande scrittore ottocentesco. Nel suo cuore, era molto più che una casa vacanze. La Valsolda fu per Fogazzaro una terra dell’anima: qui ambientò la maggior parte delle sue opere, compreso il famoso romanzo Piccolo mondo antico.
Se oggi possiamo visitare la villa, lo dobbiamo a un pronipote dello scrittore, il marchese Giuseppe Roi, che nel 2009 l’ha lasciata in eredità al FAI per farne una casa-museo aperta al pubblico.
La missione del marchese è stata di ripristinare l’atmosfera che doveva avere ai tempi di Antonio Fogazzaro. Attraverso il recupero degli arredi e il riallestimento degli spazi, oggi la villa è proprio quel “piccolo mondo antico” che fa da sfondo alle vicende di Franco e Luisa, i protagonisti del romanzo.

Appassionato d’arte e grande viaggiatore, il marchese ci ha messo anche del suo. La villa è uno scrigno di tesori da tutto il mondo: ceramiche cinesi, un set di piatti donato dalla regina Elisabetta, vasi intagliati da noci di cocco, lampade con intarsi di conchiglie, un letto realizzato da una slitta russa… Ci vorrebbe una settimana di soggiorno per scovare tutti i dettagli.
La visita guidata inizia dal cortile antistante la villa, bagnato dalle acque del lago. Il percorso è accompagnato dal racconto di una guida, che ci svela i collegamenti tra la casa e il romanzo di Fogazzaro. Ecco alcuni degli ambienti che ci hanno colpito di più.

La biblioteca
In questo salottino allestito a biblioteca si trovano ancora oggi i libri di Antonio Fogazzaro e del marchese Giuseppe Roi. Su un tavolino, una foto di Alida Valli nei panni di Luisa, dal film del 1941 di Mario Soldati, che fu girato proprio qui.
In due nicchie ricavate nella libreria si trovano i liquori più apprezzati dal marchese e il telefono a disco. La stanza sembra ancora abitata in tutto e per tutto.


Il Salone Siberia
Il Salone Siberia è il cuore della casa: si chiama così perché è sempre stato la stanza più fredda e difficile da scaldare. Gli arredi ottocenteschi si mescolano a pezzi scelti dal marchese, mentre l’albero genealogico sulla parete racconta la storia della famiglia Fogazzaro-Roi.

Lo studio di Antonio Fogazzaro
In una stanza della villa è stato ricostruito lo studio di Antonio Fogazzaro, che conserva il suo scrittoio originale. Il pezzo forte è il cassetto aperto, dove si possono ancora vedere delle frasi scritte a mano dall’autore.
Tra le annotazioni compaiono un verso di dolore per la morte del figlio Mariano e la data in cui fu terminato Piccolo mondo antico.

Il “terrazzino delle contemplazioni filosofiche”
Questo terrazzino proteso sul lago è sormontato da una cupola in ferro battuto, vi si trovano un tavolo e comode sedie. In Piccolo mondo antico, Franco si dedica qui alla scrittura delle sue poesie, mentre Fogazzaro amava prendervi il caffè e leggere il giornale.

Il giardino pensile
Il giardino di Villa Fogazzaro Roi ha un suo protagonista, l’albero di Olea frangrans il cui profumo può essere avvertito anche a km di distanza, nel pieno della fioritura. Quest’albero c’era già ai tempi di Fogazzaro, tanto da diventare uno dei simboli del suo romanzo:
Un’olea fragrans vi diceva in un angolo la potenza delle cose gentili sul caldo impetuoso spirito del poeta.

La sala da pranzo
Il testamento di Giuseppe Roi prevede che la sala da pranzo della villa sia sempre apparecchiata con frutta fresca e uno dei suoi servizi di porcellana preferiti. Accomodati, la cena sta per essere servita.

La camera di Antonio Fogazzaro
Il marchese Giuseppe Roi ha curato anche il riallestimento della camera di Antonio Fogazzaro, che conserva il letto originale. Sulla porta della stanza affiorano dei versi scritti a mano da un amico dello scrittore, il poeta Giacomo Zanella. Sono un ringraziamento per il fatto che Fogazzaro gli aveva ceduto la sua stanza.

Villa Fogazzaro Roi: orari di apertura e visite
- Aperta mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10.30 alle 17.00
- Aperta sabato e domenica dalle 10.30 alle 18.00
- Biglietto intero 18 euro, ingresso gratuito per gli iscritti al FAI
- Durata della visita 1 h
- Per info e prenotazioni

Visitare Villa Fogazzaro Roi è stato come immergersi nelle pagine di un romanzo: lasciare le preoccupazioni alla porta per entrare in un mondo di bellezza e di poesia. Oria, Albogasio e tutte le frazioni di Valsolda meritano di essere più conosciute, ma senza fare troppo rumore. Il loro fascino si svela nel silenzio e nella lentezza.
Hai mai visitato questa zona della Lombardia? Vuoi consigliarci un’altra casa-museo? Lascia un commento!
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