«Non aver paura della perfezione. Non la raggiungerai mai».
[Salvador Dalì]
Dal 25 novembre 2016 al 7 maggio 2017, Bologna ospita la mostra-evento Dalì Experience, nella suggestiva cornice di Palazzo Belloni. Il visionario artista catalano è protagonista di un’esposizione immersiva e fuori dagli schemi, che ho avuto la fortuna di visitare in anteprima. Vuoi saperne di più? Ecco le mie impressioni.
Dalì Experience. Do not touch, please
Dalì Experience non è semplicemente una mostra, ma un grande progetto che animerà Bologna nei prossimi mesi. Un’esperienza culturale innovativa e diffusa, che punta a rivoluzionare la tradizionale fruizione dell’opera d’arte, annullando la distanza tra essa e lo spettatore.
Le opere esposte, circa 200, provengono dalla collezione The Dalì Universe. Non si tratta del Dalì più noto al grande pubblico, quello delle oniriche tele surrealiste. A Palazzo Belloni si mette in mostra un Dalì poliedrico e sperimentatore nei campi più diversi, dalla scultura all’illustrazione, dal design al cinema. A proposito, sapevi che ha creato il logo dei Chupa Chups?
Alcuni motivi ritornano, percorrendo l’intera l’esposizione: la persistenza della memoria, l’orologio molle, Alice nel paese delle meraviglie, l’amore per la moglie-musa Gala, l’ossessione per il dio-denaro (Avida dollars, lo chiamava Breton, anagrammando il suo nome).
Il visitatore è coinvolto in un percorso interattivo e multisensoriale. Suoni, grafiche 3D, proiezioni sono solo alcuni degli stimoli che integrano l’esperienza visiva. Si è chiamati ad aprire cassetti, fotografarsi e persino ad ascoltare la viva voce di Dalì attraverso un’audiopenna interattiva.
Ho apprezzato molto le luccicanti sculture che Dalì realizzò a partire dalle sue tele. Gli elefanti dalle lunghissime zampe, gli orologi molli e altre figure ricorrenti della sua arte si fanno materia. Escono dallo spazio onirico e acquisiscono un peso.
Allo stesso tempo è notevole l’esperienza di realtà aumentata, che mi ha ricordato certe istallazioni molto suggestive di Expo (l’amato padiglione Corea). È un’arte del passato, ma fortemente proiettata verso il futuro. Sottratta alla soporifera critica dei manuali scolastici e restituita in splendida forma.
Dalì Experience non si esaurisce con la mostra a Palazzo Belloni. Invaderà infatti altri spazi di Bologna, con esposizioni collaterali, proiezioni, eventi e persino menù di ristoranti e cocktail a tema! Sarà inoltre disponibile una App di Realtà Aumentata (gratis per Android e IOS) che consentirà di osservare alcuni monumenti cittadini con un “filtro Dalì”.
Dalì Experience è organizzata da con-fine Art e curata dal gruppo creativo Loop, con il sostegno di QN Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Punta a diventare virale anche sui social network, sui quali si potranno condividere i propri scatti usando l’hashtag #daliexperience.
Info utili
Dalì Experience
25 novembre 2016 – 7 maggio 2017
Palazzo Belloni, Via Barberia 19, BolognaOrari: da martedì a giovedì e domenica, 10-20; venerdì e sabato, 10-23; lunedì chiuso
Biglietti: intero 14 euro, ridotto 12 euro, altre riduzioni. Audiopenna inclusa
In occasione della mostra, alcuni hotel offriranno pacchetti a prezzi scontati. Info disponibili a breve.
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6 commenti
Non amo le mostre “sensoriali” ma questa di Dalì credo che si presti alla perfezione! Bella l’idea dell’audiopenna interattiva! 😉
Grazie per avercene parlato! 😉
Ciao Orsa, mi piace l’idea di un’arte giocosa, di annullare i confini tra opera e persona, e credo che la mostra metta ottimamente in pratica questi principi. Spero che abbia un buon successo 🙂
Grazie e buon weekend! 😀
Splendida questa mostra. Amo Dalì e vorrei davvero vederla, visto che (per fortuna) rimane fino a maggio. Grazie per averne parlato, spesso ci sono mostre interessanti che passano inosservate, perché tra una cosa e l’altra non si riesce mai a seguire tutti gli eventi. Buona settimana!
Ciao, Ilenia, e buona settimana a te! Tempo per vederla ce n’è, poi mano a mano si aggiungeranno altri eventi collaterali, così sarà più completa 🙂
Che bella! Adoro il fatto che le mostre d’arte si stiano evolvendo, non sono più le semplici mostre che espongono quadri in 4/5 sale , che seppure bellissime , rimangono un po’ sterili a livello di coinvolgimento con il pubblico.
Viva i musei 2.0 😀
Anche io li amo, mi piace troppo “fare cose” nei musei e nelle mostre 🙂