Oggi parliamo un po’ di Expo, ovvero uno degli argomenti più abusati di questi ultimi mesi. L’unica premessa è questa: se si parla di qualcosa, soprattutto se si decide di parlarne male, lo si fa sempre con cognizione di causa (io però ne parlerò bene!). È importante sottolinearlo, soprattutto alla luce di commenti come questi:
“Pare che per l’acqua ti spennino!”
“Non ci va nessuno, è un grande fallimento”
“Chi me lo paga il viaggio?”
“Costa troppo, non voglio dare soldi ai ladri”
O ancora:
“Code interminabili per vedere due monitor”
“Ci sono solo Coca-Cola e McDonald’s
Partiamo dalla prima frase, ovvero la più semplice. Che all’Expo ti spennino per le bottigliette d’acqua è un falso mito, e non perché costino – che ne so – solo 50 centesimi, ma perché all’Esposizione Universale l’acqua è completamente gratuita! Puoi riempire la tua bottiglietta (portata da casa) in uno dei tanti acqua-point sparsi per i viali tra un padiglione e l’altro, e se preferisci l’acqua frizzante non preoccuparti, c’è anche quella!
Questa è una magra consolazione per chi abita dall’altra parte d’Italia, ma intanto abbiamo già sfatato un sciocca diceria. Inoltre nessuno vi impedisce di mangiare i panini che vi siete portati da casa, se proprio si vuole risparmiare anche sul cibo.
Ora passiamo al punto centrale del post: vi voglio parlare di Expo perché ci sono stato. Non per fargli pubblicità o perché ne ho interesse, semplicemente perché, anche se la mia visita è stata solo serale, credo che l’Esposizione meriti più turisti possibili. Sì, è vero, siamo stati tutti testimoni della valanga di scandali che hanno preceduto l’inaugurazione, ma adesso l’Expo è aperto, è fatta, non si torna indietro, quindi rendiamolo un successo, sosteniamolo. È un nostro orgoglio, la gente viene a vederlo da tutto il globo e, per citare una signora francese che ho ascoltato su un regionale diretto a Malpensa: L’Exposition Universelle? C’est magnifique!
Poi non venitemi a dire che Non ci va nessuno, è un fallimento! Perché, semplicemente, non è vero. Ci va un sacco di gente, persino di sera dopo le 7 (con i padiglioni che chiudono alle 9). Alle 8 di sera ho fatto una coda di 20 minuti fuori dal padiglione brasiliano. In settimana, non nel weekend.

È venuto il turno di Chi me lo paga il viaggio? Beh, tesoro, io no di certo. Ho la fortuna di abitare a 20 minuti di treno da Expo, ma non è colpa mia. Se tu vieni da Roma è comprensibile che andare a visitare l’Esposizione possa richiedere un budget non indifferente, io però non posso fare altro che darti alcuni piccoli consigli:
- Programma il viaggio con anticipo: Italo, per esempio, fa spesso dei prezzi molto convenienti se prendi subito sia il biglietto di andata che quello di ritorno. Programma la tua visita a Expo con 2 mesi di anticipo, e il treno non costerà più di tanto. Se invece la tua è una decisione dell’ultimo minuto o quasi, mi permetto di consigliarti Megabus, una compagnia di pullman aperta da poco e che per questi primi mesi ti permette di viaggiare a prezzi stracciati. Sempre partendo da Roma, se vuoi andare a Expo tra un mese, il viaggio ti costerà 1 euro all’andata e 1 euro al ritorno. Non sto scherzando.
- Hotel: cercali fuori Milano. Qui in Lombardia abbiamo città ogni 10 metri, può essere conveniente cercare un alloggio un po’ distante dal capoluogo lombardo, sia in termini di distanza dall’Esposizione, sia in termini economici.
- Guarda bene sul sito di Expo le offerte e i pacchetti famiglia. Se siete in 3 o in 4, due adulti e 1 o 2 bambini, non pagherete 3 o 4 biglietti interi. Quindi, prima di comprare 4 biglietti a prezzo pieno nei punti vendita autorizzati, è bene informarsi. Gli studenti universitari, ad esempio, hanno diritto a un biglietto a 10 euro, a data aperta e non nominativo.
- Approfittane per fare una piccola vacanza e visitare le più belle zone lombarde: il Lago Maggiore, il Lago di Como e le bellissime valli. C’è molto da vedere, l’Expo può anche essere una scusa per visitare dei luoghi che non hai mai visto prima. Pensaci!
Qui sopra ho messo una foto che ho scattato nel padiglione austriaco, poco dopo l’ingresso. Perché ora è giunto il momento di parlare dei padiglioni, o almeno quei pochi che ho avuto occasione di vedere (ma ci tornerò, senza dubbio!).
- Austria: come da foto. Bello, suggestivo e magico. A metà padiglione troverete uno stand – un po’ costoso – di prodotti tipici. Da visitare.
- Brasile: oltre alla rete non c’è molto da dire. Qualche piantina e un ristorante dall’aria chic. Probabilmente fuori budget quasi per tutti, ma le pietanze in menù fanno venire l’acquolina in bocca.
- Angola: forse il migliore. Si snoda su tre piani (o erano quattro?) e ti racconta di sé attraverso riproduzioni di utensili e vivande. Psichedelico a causa dei tantissimi schermi sparsi al suo interno. Tutto è spiegato nel dettaglio. Soddisfa anche i più puntigliosi.
- Irlanda: piccolo e scarno, dice qualcosa ma a conti fatti non molto. Si visita in 10 minuti.
- Nepal: purtroppo quando sono andato era incompleto. Ma dalla regia mi dicono che è uno dei migliori, e in effetti le premesse (visibili esternamente) erano quelle:
Poi il tempo è scaduto, e gli spazi espositivi dei padiglioni hanno chiuso. Ma fino alle 11 io e i miei amici abbiamo continuato a salire e scendere dalle strutture, facendoci un’idea approssimativa anche su altri padiglioni. Per esempio:
- Sultanato dell’Oman: esteticamente una chicca. Io e Francesco ci abbiamo fatto una piacevole passeggiata.

- USA e Germania: il primo dà più l’idea di un pub che altro, il secondo dev’essere molto carino, la struttura è illuminata splendidamente, oltre a fornire un’ottima visuale dell’Albero della Vita:
Come potete vedere, nonostante alla mia visita manchino celebri padiglioni come Giappone, UK, Italia ecc, all’Expo non troverete solo code e monitor come dice qualcuno. E di certo nessuno o quasi va a Expo per consumare i prodotti di Coca-Cola e McDonald’s. Io per esempio ho assaggiato le patatine fritte dello stand belga. 4 euro per un cono enorme, quasi una cena. Credetemi, erano davvero buone:
Per ultimo, chiaramente, l’Albero della Vita. Uno spettacolo maestoso, vivace e colorato. Le musiche sono bellissime, e le luci, le fontane e i fuochi d’artificio che vano a ritmo sono una vista veramente appagante. Non capisco per nulla chi afferma che sia uno spettacolo da quattro soldi, scadente e brutto. Per me è tutto il contrario:
Infine: Expo parla veramente di come nutrire il pianta? Spiega come farlo in maniera ecosostenibile? Secondo me sì. Ha i suoi difetti, chiaramente, come i già sopracitati Coca-Cola e Mc. Ma Expo è anche altro. Expo è informazione, documentazione, innovazione. Potrete osservare le nuove tecniche agricole, quelle in via di sviluppo e quelle del futuro. Potrete conoscere le usanze gastronomiche locali di paesi lontani e constatare con i vostri occhi che nel mondo di oggi qualcuno investe veramente per un mondo meno ingiusto e meno squilibrato in fatto di nutrizione.
Se non vi ho convinti, pazienza, anche se è un peccato. Potete fare tutto le domande che volete qui sotto, sarò a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento. Oppure scrivete a me e Chiara sulla nostra mail viaggiascrittori@gmail.com
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2 commenti
D’accordo su tutto tranne che sul fatto di alloggiare fuori Milano. Con un po’ di pazienza e cercando si trovano alloggi a Milano di eccellente qualità e costi assolutamente accettabili. 🙂
Forse hai ragione, ma essendo di Busto tendo a vedere Milano come un po’ troppo costosa 🙂