Ogni progetto è una fetta della nostra vita. Ci ricordiamo dove eravamo quando lo abbiamo immaginato, cosa abbiamo detto e pensato.
[Christo and Jeanne-Claude]
Si è già detto molto su The Floating Piers, forse troppo. Chi lo ha lodato, chi è rimasto indifferente, chi l’ha bollato come “spazzatura ambientale”. Come sempre il pubblico recepisce in maniera molto diversa un’opera ambiziosa come questa, perfetto esempio di land art.
Ma io c’ero, e voglio dirvi cos’ho provato.
The Floating Piers è magia
Per due settimane, pensate… per sole due settimane abbiamo avuto la possibilità di camminare sul Lago d’Iseo. Abbiamo osservato il borgo di Sulzano da lontano, salutandolo con la manina (e le persone ancora in fila che alzavano il medio). Abbiamo visto Monte Isola, la più grande isola lacustre d’Europa, da una prospettiva sia unica che rara. E in tutto ciò non c’era realmente nulla di nuovo da vedere. Solo sensazioni. Eppure un milione e mezzo di persone ha fatto armi e bagagli ed è partito per camminare sul lago.
Io c’ero, e un giorno lo potrò dire con orgoglio. Ho sentito le onde che si muovevano sotto i miei piedi. Ho percepito la bellezza di un’opera del genere. Certo, un’opera, ma anche un dono. Un dono a tutti quelli che ci sono stati e hanno sentito. Da domenica 3 luglio The Floating Piers ci ha salutati, ma è proprio questo che lo rende unico: rimarrà solo dentro di noi, nel nostro cuore, come un’esperienza irripetibile.
Il caldo, la coda interminabile, 2 ore a piedi per raggiungere Sulzano da Iseo saltando la coda per la navetta… tutte queste cose si annullano quando sei finalmente sopra la passerella. Sei lì e pensi “ce l’ho fatta”. Ma è qualcosa di più. È una sensazione strana, di distacco dalla realtà. Non ti rendi veramente conto di essere lì dove sei, a camminare nel mezzo del lago. Poi, dopo qualche minuto, comprendi: la folla e il caldo non contano più nulla, tu sei lì che assapori ogni istante di qualcosa che presto non ci sarà più, qualcosa che ti ha permesso di vedere un incantevole paesaggio da una prospettiva diversa. E forse è questo il punto. Un po’ come in Dead Poets Society, dove Robin Williams fa salire gli studenti sui banchi per far vedere loro il mondo da una prospettiva diversa. The Floating Piers ha proprio questo scopo: allargare i nostri orizzonti, cambiare la nostra visuale sulle cose.
Sarà riuscita nel suo intento, l’opera? Io voglio credere di sì. Voglio credere che questo gioiello, nato da un’idea di Christo e della defunta moglie Jeanne-Claude, sia rimasto nei nostri cuori così com’era inteso: un atto d’amore per la natura e per l’essere umano.
Io e Chiara siamo andati a The Floating Piers, tra mille sofferenze, sabato 25 giugno (la passerella è rimasta sul Lago d’Iseo da sabato 18 giugno a domenica 3 luglio). Ci siamo alzati alle 4.20 del mattino. Alle 4.45 eravamo in auto. Alle 6 eravamo a Iseo. Abbiamo detto: “Ma sì, andiamo a prendere la navetta, che coda vuoi che ci sia a quest’ora!” E niente, erano di meno le ragazzine in Piazza Duomo che aspettavano Sofia Viscardi. Così ci viene la geniale idea di andare a piedi. A piedi. Da Iseo a Sulzano. Il navigatore dava 1h e 20 di cammino. Ma poi, a un certo punto della strada, i simpatici signori della protezione civile ci hanno obbligato a deviare in
montagnacollina, allungando il percorso di 40 minuti (e con noi anziani, bambini e genitori col passeggino). Quando finalmente alle 8 abbiamo raggiungo l’ingresso della passerella, ci sono toccate 2 ore di coda sotto il sole. Giudicate voi. Le sofferenze di cui parlo traspaiono molto bene da questo selfie disagiato:
14 commenti
Ciao ragazzi! Anche per me e mio fratello è stata un’odissea… 3 ore di treno per arrivarci di cui 2 in piedi e con gente che continuava a lamentarsi, tre ore di coda alla stazione di Brescia e 20 minuti di coda davanti prima di salirci ma, come è successo a voi, anche noi una volta sopra abbiamo dimenticato tutte le fatiche! È stato bellissimo ????
Ciao Laura! 🙂
Ho letto che coi treni era veramente dura… per questo abbiamo preferito andare in auto fino a Iseo, ma anche così siamo rimasti fregati, perché non ci aspettavamo tutta quella gente già alle 6 del mattino.
Per fortuna che l’esperienza ripaga delle fatiche! 🙂
Un abbraccio e buona serata 🙂
Il post mi è piaciuto molto e le foto sono splendide (come sempre), però devo dire che a me The floating piers non so, non diceva veramente niente. Pubblicizzato e preparato da mesi, per poi arrivare alle fatidiche due settimane e trovare disagi del genere (ho sentito molto di peggio rispetto a quello che è capitato a voi)… non so. Ma poi, disagi a parte, proprio l’opera di per sé mi lasciava un po’ basita.
Non essendoci stata di persona però parlo solo per ciò che ho letto e visto indirettamente, magari una volta lì mi sarei emozionata anche io… 🙂
Ti ringrazio per le belle parole, Diletta 🙂
Capisco benissimo che The Floating Piers possa o non possa aver suscitato l’interesse delle persone. Io stesso, quando Chiara mi parlò del progetto mesi e mesi fa, ero molto perplesso. Ti assicuro però che è stata un’esperienza indimenticabile!
P.s. i disagi sono stati terribili, ma secondo me si è fatto il possibile. La zona di Iseo non poteva contenere fluidamente tutti quei visitatori, non ne aveva i mezzi 🙂
Oddio per un attimo ho avuto un rigurgito di Expo.
Comunque dai, un viaggio della speranza che alla fine ha ripagato in sensazioni belle.
Dovete assolutamente urlarlo quell’ Io c’ero!
Cretini quelli che l’hanno definita spazzatura ambientale!
Mi è piaciuta l’idea di continuità con le vie sulla terraferma.
Quello che non ho apprezzato, invece, è la durata (molto-troppo effimera) dell’opera.
Ma il selfie non è per nulla disagiato ragazzi! 😀
Sì, Daniela, la durata è stata effettivamente troppo esigua. Ma ne conserverò comunque un ricordo più che positivo!
Grazie delle belle parole, un abbraccio 🙂
Mi sono commossa per le vostre parole e nello stesso tempo ho rosicato a bestia di non aver potuto prendere parte a questa esperienza. Vuoi per la sessione d’esami, vuoi perché venire su da Roma è un viaggio vero e proprio ed i soldini scarseggiano abbiamo dovuto rinunciare. Ma ne abbiamo sentito parlare tantissimo e abbiamo visto così tante foto che ci è venuto spontaneo pensare che qualcosa di magico deve averlo scatenato questo floating piers per aver attirato milioni di persone che come voi hanno vissuto un’odissea per arrivarci! 🙂
Esperienza da fare, sicuramente.
Un bacio ragazzi! 🙂
Venire da Roma sarebbe stato un viaggio della speranza, vi avrei sconsigliato di farlo nella maniera più assoluta. Sarebbe stato giustificato solo da una visita di più giorni della zona del Lago d’Iseo, Franciacorta e Valcamonica… ma solo per the Floating Piers proprio no 😀
Grazie per essere passata, Lucrezia!
A presto e un abbraccio 🙂
Io purtroppo mi sono un po’ spaventata sentendo i racconti di questi viaggi della speranza, un po’ come quando Fantozzi va in gita, e ho lasciato perdere. Ora però se devo essere sincera mi mangio un po’ le mani! E non posso nemmeno dire “sarà per la prossima volta”… Quindi grazie per avermi fatto vedere i floating piers attraverso le vostre parole e le vostre immagini 🙂
Eh, anche io ero spaventato, ma ho stretto i denti e mi sono tuffato (quante volte durante le 2 ore di coda me ne volevo scappare! :D)
Grazie a te per essere passata, Silvia! 🙂
Ciao ragazzi a me sarebbe piaciuto tanto riuscire a camminare sulle acque ma vuoi la distanza, vuoi il poco tempo a disposizione sarebbe stata una vera ammazzata. Senza contare i disagi, la folla, le file e tutto il resto che ci hanno fatto completamente desistere (senza troppa fatica), quindi sì dovete essere assolutamente orgogliosi di urlare “io c’ero!”. Comunque per aver fatto due ore di camminata ed altrettante in fila non siete tanto sfatti nel selfie! 🙂
Ciao, Valentina!
Ti dirò la verità: se non abitassi dove abito, dubito che avrei fatto la sfacchinata per andare a The Floating Piers. Già 1h e 15 di auto mi sono bastate, ma per chi abitava veramente lontano capisco che non sembrasse allettante! 😀
Ti ringrazio per non trovarci così sfatti nel selfie ahah 😀
Un abbraccio e alla prossima!
Mi è spiaciuto non esserci stato. Tra Santorini e la sagra del paese non ho avuto tempo, poi comunque è rimasta aperta per poco.
Peccato!
Beh, eri impegnato in attività comunque molto interessanti 😀