Pochi giorni fa sono tornata da Vienna e ora mi chiedo come riassumere in poche parole la straordinaria settimana vissuta. Straordinaria proprio perché fuori dall’ordinario, dalla mia comfort zone, una sfida a cui mi sono sottoposta per vedere se riuscivo a superarla. Ce l’ho fatta e sono qui per raccontarlo.
Il perché e il come di Vienna
Come ho anticipato nel post sulle mete di giugno, sono andata a Vienna per uno scambio culturale sul tema “Youth Activism Through Social Media Storytelling”. Il corso è stato organizzato da Mladiinfo, un’associazione culturale non governativa con sedi in vari paesi europei. I partecipanti allo scambio, quasi tutti under 30, venivano da Italia, Austria, Slovacchia, Grecia, Macedonia e Turchia.
10 cose strane a Vienna
I 7 giorni di attività sono stati dedicati alla formazione nell’uso dei social network e dello storytelling, ma anche e soprattutto alla socializzazione, all’intercultura e all’esplorazione della bellissima Vienna. Per darvi un’idea di cosa abbiamo fatto davvero, ho stilato una lista delle 10 cose più strane che mi sono capitate. Eccole qua. In ordine sparso.
1. Sono andata a un gay pride
Ebbene sì! Non avevo mai partecipato a un gay pride, perciò a Vienna è stata la mia prima volta. Abbiamo visto sfilare i carri delle associazioni LGBT, cantato, ballato, fatto foto con strani tizi. In mezzo a quelle persone così oneste con se stesse mi sono sentita orgogliosa. Sarebbe bello se, nel mondo, tutti avessero altrettanta libertà di esprimere la propria sessualità senza paura o censure.
2. Non ho mangiato Sacher
Eh no, non barare! Sento che mi sussurrate. Una non-azione non vale come cosa strana! Eppure per me è stato stranissimo e un po’ deprimente non riuscire a mangiare una fetta di Sacher grondante cioccolato. E intendo tornare a Vienna solo a questo scopo!
3. Sono andata al luna park
Il Prater di Vienna è uno dei più antichi parchi divertimenti del mondo: ha più di 120 anni! Il suo simbolo è la Reisenrad, una enorme e molto romantica ruota panoramica. Ma io soffro di vertigini eh eh.
4. …e all’Università
Ho visitato la sede centrale dell’Università di Vienna, una struttura davvero bella, con un grande cortile alberato. Nel porticato che circonda il cortile sono esposti busti di celebri laureati viennesi, tra cui il signor Freud. Una noticina? Non ci sono busti di donne. Tenete a mente, gente, se sapete il tedesco e studiare all’estero non vi spaventa in Austria le università sono gratuite!
5. Ho dormito in un ostello
Per molti di voi probabilmente non si tratta di una cosa strana, ma per me era la prima volta! Esperienza assolutamente positiva e da ripetere: abbiamo alloggiato allo Youth Palace Brigittenau, un po’ fuori dal centro. Pulizia buona, cibo anche e alloggio in stanze doppie con servizi interni. Ci è andata di lusso.
6. Ho passeggiato lungo il Danubio
O meglio una sua parte, il Donaukanal, un antico braccio del fiume che attraversa il centro città. Le sponde del canale abbondonano di localini notturni deliziosamente hipster e di murales. E c’è persino un orto pubblico in cui chi vuole può piantare qualcosa.
7. Ho visitato uno spazio di coworking
Il coworking è uno spazio in cui sono riunite persone che lavorano per diverse organizzazioni. A Vienna ho visitato l’Impact Hub, dove imprenditori e artisti si ritrovano per lavorare gomito a gomito, influenzandosi a vicenda. Ci si trovano imprese come Robo Wunderkind, che insegna la robotica ai bambini. O YOUnited Cultures, che trasforma le storie dei migranti in coloratissime sciarpe.

8. Sono andata per musei da sola
Prima di partire per Vienna, 2 nomi risuonavano nella mia testa: Klimt e Schiele, artisti che amo incredibilmente. Le loro opere sono esposte in diversi musei viennesi, tra cui il Belvedere e il Leopold Museum, di cui scriverò ancora. La domenica, prima di ripartire per l’Italia, mi sono presa il tempo di esplorare da sola con tutta calma due musei di arte moderna, il già citato Leopold e il Mumok. Lo ammetto: è stato bello affondare la faccia nell’arte contemporanea senza sentire gli sbuffi di Marco! Per una volta… Leggi l’articolo sui musei di Vienna.

9. …e mi sono commossa di fronte al Bacio
Eh sì, di fronte al Bacio di Klimt, esposto al Belvedere superiore, il mio cuoricino ha cominciato a battere forte. Sputtanata quanto volete, questa tela rappresenta per me un’espressione altissima del bello. La cosa che mi ha colpito di più? I piedi di lei, rannicchiati in una posizione curiosissima. Fateci caso.

10. Il Party Interculturale!
E non poteva mancare una festa… Atmosfera da Erasmus, cibo delle diverse nazioni (il tavolo italiano strabordava, ovviamente), grappe in quantità, musica e balli tipici. Il tutto nei locali del graziosissimo Hotel Schani, che sembra uscito da un catalogo Ikea e sul quale farò un pensierino la prossima volta che vado a Vienna.
Nelle prossime settimane racconterò i luoghi e i ricordi più diffusamente, con diversi articoli di approfondimento. Questa piccola introduzione è, per me, un modo diverso di tirare le somme della bella esperienza vissuta. Sento con Vienna un legame molto forte: forse è l’unica città in cui abiterei volentieri, e non vi sembri poco! Voi ci siete mai stati? Vi è piaciuta? Cosa avete visitato? Raccontatemi. Raccontiamoci.
20 commenti
Mai stata ma sarebbe da tenere in considerazione per un fine settimana visto che non è neanche così lontana. Una curiosità, come hai fatto a partecipare? 🙂
Ciao Elisa, è assolutamente da tenere in considerazione! Anche i collegamenti treni/bus sono ottimi. Ho trovato l’iniziativa su http://www.scambieuropei.info, un’associazione bolognese che si occupa di segnalare iniziative, scambi e tirocini in tutto il mondo. Ti consiglio di visitare il sito perché la maggior parte degli scambi sono quasi gratuiti!
Ho quella pagina tra i preferiti! Ad alcune iniziative invece è necessaria la quota di iscrizione vero?
Sì, la quota di iscrizione è quasi sempre necessaria. In totale io ho pagato 65 all’associazione italiana e 25 all’associazione in loco. Rimborso spese di viaggio fino a 170 euro, alloggio e vitto (colazione e pranzo) gratuiti, perciò per una intera settimana è stata davvero una spesa contenuta 🙂
Che meraviglia, Chiara! Girare un museo da sola è una esperienza da vivere al massimo e da cui si impara molto. Io ho visitato il Louvre da sola ed è stato qualcosa di favoloso che non riesco a trovare le parole per descriverlo.
Una curiosità, quanto ci si mette per vedere il Louvre? Forse a fine agosto andrò a Parigi per la prima volta 🙂
Siamo stati a Vienna l’estate della mia laurea e mi è piaciuta moltissimo. Abbiamo noleggiato dei risciò per girare il Prater. Abbiamo visto preparare uno strudel di mele da un cuoco professionista che ci spiegava la ricetta passo passo nelle cucine dello Schonbrunn. Abbiamo assistito a un concerto a tutto Mozart in un teatrino per la notte di ferragosto, visto che l’Opera era chiusa. Abbiamo assaggiato la mitica Sacher torte proprio all’Hotel Sacher, dove è stata inventata (e dove ti consiglio di andare la prossima volta). Ho dei ricordi bellissimi di Vienna. Mi sono ritrovata molto nell’entusiasmo di questo tuo articolo. Ciao Chiara, bentornata! ????
Ciao Alessia! Sono entrata nell’Hotel Sacher e stavamo per ordinare, quando alcuni ragazzi della comitiva hanno deciso di cambiare posto perché lo trovavano un po’ caro… e allora niente Sacher, una delusione enorme. La visita a Schonbrunn mi manca, non c’è stato il tempo, ma sarà per la prossima occasione. Anche sentire un concerto mi sarebbe piaciuto. Mi sa che c’è ancora tanto da fare a Vienna! Grazie e buona giornata! 🙂
Io sono stata a Vienna due volte e anch’io NON ho mangiato la Sacher e anch’io sono stata al luna park…con tanto di ruota panoramica (abbastanza deludente, per quel che mi riguarda)!
E’ una città che amo molto e per la mia (futura) terza volta, prenderò spunto da te per esperienze nuove….mannacc, ma come ho fatto a perdermi il Bacio??????????????
Il Bacio devi troppo andare a vederlo! E non è l’unica opera notevole del museo, il Belvedere trabocca di capolavori 🙂
Aspettavo il racconto della tua esperienza ed è stato interessante leggere di come tu sia riuscita a NON mangiare la Sacher! Direi che il titolo del post è azzaccatissimo! Bella la visita in solitaria dei musei: un momento tutto tuo che mi hai trasmesso in poche righe!
Ciao Chiara
Grazie a te, Orsa! Spero di avere presto il tempo di scrivere di Vienna con più calma e parlare meno frettolosamente dei musei, che sono il mio tallone d’Achille ahah
Buona giornata! 🙂
Peccato che tu non abbia assaggiato la sacher. Sono d’accordo con te.. ti tocca tornare!
Non sarà una fatica tornare. Buona giornata, Roberta! 🙂
Noooo la Sacher noooo! Che peccato tu non l’abbia potuta provare. Ma in compenso hai fatto tantissime cose straordinarie – un’esperienza senza dubbio importante è che ti ha permesso di scoprire nuovi aspetti del viaggio come Dormire in un ostello o visitare musei in solitaria.
Certo, quel luna park sarà bellissimo… Ma 120 anni. Spero facciano manutenzioni e sostituzioni continue alle giostre! Ahaha
Ma sì, penso (o spero) che facciano manutenzioni periodiche… e poi le attrazioni cambiano spesso. Vi consiglio di dare un’occhiata al sito http://www.scambieuropei.info, dove si trovano tante offerte di formazione del genere. Un bacione, ragazzi 🙂
[Chiara che ruba il profilo a Marco]
No Chiara non ti perdonerò mai per non aver mangiato la Sacher ???? Mi sa che ti tocca tornare a Vienna!
Comunque nemmeno io ho mai dormito in un ostello: una volta ho “visitato” un ostello a Torino perché dovevo mettere una delegazione di visitatori dall’estero e sono rimasta traumatizzata dall’odore che c’era nelle stanze… Chissà magari prima o poi anche io mi lascerò convincere a dormire in un ostello!
Beh, sicuramente c’è ostello e ostello. Anche nel mio c’era la classica area con camerate e bagni in comune, ma per fortuna non ci siamo finiti. Una volta ero più temeraria, ma con l’età sono diventata piuttosto esigente e mi piacciono i posti comodi e puliti. Ma in realtà questa particolare sistemazione a Vienna è risultata molto simile a quella di un hotel, perciò super ok 🙂
[Chiara che ruba il profilo a Marco]
Che bel post intrigante e curioso…. non abbiamo fatto tante delle cose che hai fatto tu, però la Sacher non ce la siamo fatta scappare, con mio sommo piacere anche il peloso è potuto entrare in tutta tranquillità nel celebre caffé, a proposito dovrò mostrarti la foto di Frodo al Prater 😉
Voglio vederla *___*