La Val d’Ayas è una delle valli valdostane più importanti e frequentate: verdissima, con una vista incredibile sui massicci alpini e sul Grande Ghiacciaio di Verra e un gran numero di passeggiate adatte a tutti i tipi di escursionisti. In questo articolo ti parliamo di 4 escursioni da fare assolutamente in Val d’Ayas.
Escursioni in Val d’Ayas: 4 consigli
Alcuni degli scorci più suggestivi sulla catena del Monte Rosa si possono ammirare proprio dai paesini più alti della val d’Ayas, come Champoluc, frazione di Ayas. Anche noi abbiamo sfruttato questa zona come base per le nostre escursioni.
Durante uno dei nostri soggiorni abbiamo dormito nel bellissimo Hotel l’Espoir di Antagnod, un’altra volta invece in un’adorabile casetta di legno (un tradizionale “rascard”) a Lignod. Te li consigliamo di cuore entrambi.

Lungo le acque del torrente Evançon, da Verrés a Saint Jacques, la Val d’Ayas offre tantissimi trekking, da quelli più semplici a quelli con un maggiore livello di difficoltà.
Per chi non ama troppo passeggiare, tuttavia, l’estate porta sempre con sé tantissimi eventi culturali, letterari e anche gastronomici, che animano la vallata e le fresche serate estive.
Tornando alle nostre passeggiate, ecco i 4 trekking che ti faranno innamorare della Val d’Ayas. Scarponcini ai piedi, panino con la mocetta nello zaino e si parte!
Indice

1. Lac Bleu
Quella al Lago Blu (detto anche Lac Bleu) è probabilmente l’escursione più conosciuta dell’alta Val d’Ayas. Ed è facile intuirne il motivo: questo specchio d’acqua incastonato tra le vette del massiccio del Rosa regala scorci e colori incredibili.
L’escursione parte dal paesino di Saint Jacques, dove è possibile lasciare l’auto nei pochi parcheggi davanti alla chiesa. Nel caso li trovassi già occupati, tornando indietro all’inizio del paese troverai ampi parcheggi lungo la strada, distanti solo 5 minuti a piedi.
Il primo cartello per il Lago Blu (sentiero n. 7) si incontra subito dopo la chiesa, costeggiando la stradina asfaltata che prosegue lungo l’Evançon fino alle ultime case di Saint Jacques.

Terminata la carrozzabile si entra nel bosco tramite una mulattiera a gradoni. Il sentiero sale con una discreta pendenza, circondato da larici, pini cembri e abeti rossi.
Terminata la mulattiera continua a seguire le frecce gialle sui sassi lungo il sentiero fino alla frazione di Fiery, dominata da un vecchio albergo abbandonato. Poco dopo, sulla sinistra, troverai le indicazioni per un bar ristorante.
Ancora un’oretta di trekking e arriverai al Pian di Verra Inferiore, una piana verdeggiante costellata di fiori colorati. Sullo sfondo, proprio davanti a te, lo spettacolare Grande Ghiacciaio di Verra.

A questo punto non ti rimane che continuare a costeggiare il torrente fino alla meta finale. Superato uno scenografico ponticello di pietra, a 2220 metri di altezza il Lac Bleu ti apparirà di fronte in tutto il suo splendore.
Da un profondo azzurro turchese a un abbagliante verde smeraldo, le tonalità di colore del Lago Blu ti sembreranno senza fine. Incorniciato dalle cime innevate delle Alpi, questo piccolo bacino lacustre è uno dei nostri posti preferiti di tutto l’arco alpino.


Avrai la tentazione di rimanere lì a fotografare e ammirare il lago per ore, ma salendo di un po’ lungo il crestone che prosegue verso il Rifugio Mezzalama, ne avrai una visuale completa dall’alto.
Anche in alta stagione, nonostante l’afflusso turistico, si trova sempre un angolino per rilassarsi sulle spiagge del lago e leggere un buon libro.
Se invece decidi di proseguire verso il Rifugio Ottorino Mezzalama, potrai raggiungere l’altezza di 3036 metri e dormire in uno dei rifugi più antichi della Valle d’Aosta, inaugurato nel 1934 e situato a due passi dal Grande Ghiacciaio di Verra.
Escursione al Lago Blu – info utili
- Durata: 1,5-2 h
- Dislivello: 550 metri
- Difficoltà: E
- Un servizio di taxi fuoristrada può accompagnare eventuali escursionisti fino al Pian di Verra Inferiore (2050 m)

2. Rifugio Grand Tournalin
Si sa, i rifugi sono uno dei modi migliori per entrare in contatto con la montagna e la sua natura grandiosa. Spesso dai rifugi partono suggestive passeggiate estive o ciaspolate invernali, oltre a essere un luogo di ristoro per escursionisti e sciatori.
Il rifugio Grand Tournalin non è da meno: sito nell’anfiteatro del Vallone di Nana, è un moderno rifugio di montagna costruito nel 1994 dalla famiglia Becquet. Per arrivarci si parte sempre da Saint Jacques (1680 mt.), imboccando il sentiero Alta Via n. 1, che ti porterà al rifugio (2550) in circa 2,5 h.


Anche se il sentiero è percorribile da tutti i tipi di escursionisti, il dislivello da percorrere è notevole e ci sentiamo di sconsigliarlo a persone poco allenate. La passeggiata resta molto scenografica, con il sentiero che si snoda lungo il versante ovest della Val d’Ayas, verso il confine con la Valtournenche e alle spalle una spettacolare vista sul Vallone di Nana.
Il rifugio Grand Tournalin sorge proprio ai piedi del Colle di Nana, la cui cima si può raggiungere dopo altri 200 metri di dislivello. Qui sopra è facile avvistare stambecchi saltare da una pietra all’altra in totale libertà. Dall’altra parte del Col di Nana, invece, si scende verso la Valtournenche.
Dopo la fatica che avrai fatto per arrivare a destinazione, il rifugio saprà ripagarti con piatti di montagna e della tradizione valdostana. Salumi e formaggi tipici, polenta, carbonada e tantissime torte appena sfornate: non rimarrai di certo a pancia vuota.


Se ti senti particolarmente temerario, dal rifugio partono diverse altre escursioni, tra cui quella che arriva in cima al Grand Tournalin (3380 m) o al Monte Roisetta (3334 m). Quest’ultima inoltre passa per l’incantevole Lago Verde, che nelle giornate di sole assume sfumatore di colore stupefacenti.
Escursione al Rifugio Grand Tournalin – info utili
- Durata: 2-2,5 h
- Dislivello: 900 metri
- Difficoltà: EE
- Un servizio di taxi fuoristrada può accompagnare eventuali escursionisti direttamente al rifugio (2550 m)

3. Ru Courtaud
La terza escursione che ti proponiamo di fare in Val d’Ayas è davvero semplice e segue un sentiero perlopiù pianeggiante. Si tratta del Ru Courtaud, un canale di origine medievale costruito intorno al 1433 con l’obiettivo di irrigare i terreni aridi della zona.
Per oltre due secoli il canale trasportò l’acqua dai 2150 metri del Ghiacciaio di Ventina fino ai 1640 metri del Col de Joux, diversi chilometri più a valle.
Partendo dal parcheggio Barmasc in frazione Antagnod, si imbocca il sentiero sterrato che costeggia il ranch di equitazione, proseguendo dritto verso il versante della montagna.

Poco più avanti il sentiero si interseca con il Ru Courtaud: si segue quindi il percorso lungo il canale, che ricorda un po’ le suggestive levadas di Madeira.
Anche se noi siamo abituati a percorrere il Ru Courtaud da questo punto, il trekking comincia in realtà un po’ più a valle, a Brusson. Dal Col de Joux (1640 m) si copre inizialmente un tratto lungo 6 km che passa attraverso 14 gallerie scavate nella roccia, con una pendenza del terreno costante ma lieve.

Le gallerie sono lunghe in media dai 30 ai 205 metri, per questo motivo è meglio portarsi una torcia nel caso in cui si decidesse di partire da Brusson.
La prima parte dell’escursione attraversa l’aria fresca e piacevole di un bosco, tra ponticelli di legno e il dolce rumore dell’acqua che scorre placida nel canale. Terminato il bosco si prosegue tra i pascoli di mucche, nei pressi delle piste da sci.


Noi di solito interrompiamo il trekking nei pressi dell’agriturismo La Tchavana, dove ci fermiamo per pranzo. Ma è comunque possibile proseguire e scendere verso l’Alpe Varda e più giù ancora fino a Saint Jacques, con il massiccio innevato del Rosa che veglia maestoso sugli escursionisti.
Escursione lungo il Ru Courtaud – info utili
- Durata: 1-1,5 h da Barmasc alla Tchavana (5-6. h dal Col de Joux fino alla fine del percorso, 25 km)
- Dislivello: 180 metri
- Difficoltà: T (Turistico) (difficoltà E se percorso interamente)

4. Villaggio Walser di Soussun
L’antico villaggio Walser di Soussun, risalente al 1500, è incastonato in una conca verdissima sul versante est della Val d’Ayas. È una chiara testimonianza del passaggio del popolo Walser in questa vallata.
Ci sono svariate opzioni per raggiungere il villaggio. Quella che abbiamo scelto noi è probabilmente la più semplice, forse perché quel giorno ci sentivamo particolarmente pigri, chissà.

Siamo partiti da Champoluc con la funivia che porta direttamente in località “Crest” (10€ a/r). Qui abbiamo imboccato il sentiero sterrato sulla sinistra, in direzione “lago delle rane”.
Ben presto il percorso entra in un bosco e incontra un bivio: sulla destra prosegue ripido verso il già segnalato lago delle rane: proseguendo dritto, invece, nel giro di mezz’ora potrai avvistare in lontananza i tetti delle case di Soussun (1951 m).

Una volta arrivato, sentiti libero di aggirarti per le poche case del villaggio, sempre mantenendo un rispettoso silenzio nei confronti di chi abita questo luogo remoto. Le case Walser prendono il nome di stadel o rascard (come quella in cui abbiamo dormito a Lignod).
Gli stadel tradizionali erano costruiti in pietra nella parte inferiore, che assumeva la funzione di cantina e stalla. Accanto vi era la Wohngade, la zona abitata della casa, che durante l’inverno approfittava del calore generato dal bestiame.

La parte superiore dell’edificio, invece, veniva usata come granaio ed era ricavata da tronchi di legno incastrati alle estremità. Le due parti della casa venivano separate dai tipici “funghi”, in legno e in pietra, utili per allontanare roditori e umidità dai cereali custoditi nel granaio.
Oltre alla piccola cappella dedicata alla Madonna del Carmine, di particolare interesse è l’antico mulino del villaggio, risalente a 1601, come riporta una data incisa sull’architrave.

Un altro modo, un po’ più impegnativo, per arrivare a Soussun è partire da Le Frachey, un paesino tra Champoluc e Saint Jacques. Si prende il sentiero numero 10 e si sale per circa 1,5h.
Escursione al villaggio Walser di Soussun – info utili
- Durata: 40 min da Crest (1,5 h da Le Frachey)
- Dislivello: 180 metri
- Difficoltà: T (Turistico)

Altre cose da vedere in Val d’Ayas: castello di Graines e Estoul
Come tutte le valli valdostane, la Val d’Ayas è uno di quei posti che non si finisce mai di scoprire ed esplorare. In occasione della nostra ultima gita abbiamo visitato altri due luoghi che ci sentiamo di consigliarti.
Castello di Graines
Le rovine di questa fortezza appollaiata in cima a una rupe regalano scorci magici sia d’estate che d’inverno. Il castello di Graines si raggiunge da Brusson, con una svolta a destra ben segnalata una volta superato il centro abitato.


La posizione strategica del castello permetteva di controllare sia la Val D’ayas che la vicina Valle di Gressoney, collegata tramite il vallone di Freudière. Struttura principalmente difensiva terminata nel XI secolo circa, vanta una splendida torre merlata a pianta quadrangolare.
Oggi l’accesso alle rovine è libero, anche all’interno delle mura. Da un lato del castello si riesce a vedere chiaramente il borgo di Grana, dove sono state girate alcune scene del film “Le otto montagne”, tratto dal romanzo di Paolo Cognetti.


Estoul
Sempre da Brusson, è possibile raggiungere l’abitato di Estoul (1877 m), da cui partono splendide escursioni alla portata di tutti come quella ai laghi di Estoul (2457 m). In alternativa è possibile prendere la seggiovia per Palasinaz (2183 m) e da qui proseguire per i laghi Palasinaz o il Rifugio Arp.

Dove mangiare in Val d’Ayas: 6 indirizzi da salvare
La cucina valdostana non è di certo tra le più leggere d’Italia, ma nonostante questo in Val d’Ayas abbiamo sempre mangiato molto bene. In generale, abbiamo riscontrato una notevole qualità nelle preparazioni e una grande attenzione verso i prodotti locali.
Ecco quindi che ti proponiamo la nostra personale lista di 5 locali da non perdere per la tua prossima volta in Val D’Ayas.

1. Brasserie du Breithorn, Champoluc
La Brasserie du Breithorn è forse il locale che più di tutti apprezziamo in Val d’Ayas. In un ambiente che ricorda molto le vecchie brasserie di una volta, vengono serviti piatti che rappresentano l’incontro tra tradizione e innovazione.
Il tagliere di formaggi è forse il più buono che abbiamo mai mangiato, mentre primi e antipasti sono tutti preparati con estrema cura e attenzione. Tantissime etichette di vini, birre artigianali e un servizio giovane la rendono il locale più interessante di Champoluc.

2. Brasserie San Souci, Champoluc
Dall’altra parte della strada e a pochi metri dalla Brasserie du Breithorn, sorge invece la Brasserie San Souci. Qui i piatti proposti sono decisamente più semplici e tradizionali, ma non per questo meno buoni.
Il punto forte sono gli hamburger (presente in menù anche un’opzione veg), davvero gustosi e con abbinamenti azzeccati. Una lunghissima lista di birre, artigianali e non, rappresentano la ciliegina sulla torta. Una nota di plauso per la Chimay alla spina.

3. Le Vieux Lyskamm, Antagnod
Questo ristorantino dall’atmosfera rilassata e accogliente si trova ad Antagnod, a pochi minuti di auto da Champoluc. I piatti della tradizione valdostana si mescolano con portate più innovative, dando vita a un menù variegato.
Il loro signature dish sono senza dubbio gli gnocchi con il Bleu d’Aoste e mirtilli, davvero deliziosi e particolari.

4. Enoteca Regionale della Valle d’Aosta, Champoluc
Se cerchi un posto dove fare aperitivo e immergerti nella tradizione enologica valdostana, ti consigliamo un salto all’Enoteca Regionale della Valle d’Aosta, sempre a Champoluc.
L’aperitivo, che dura fino alle 20.00, può essere fatto anche tramite un percorso degustazione di tre vini locali, bianchi o rossi. Salumi e formaggi, così come tutti i prodotti in vendita nel negozio, sono valdostani.

5. La Tchavana, Alpe Metsan
Veniamo ora al posto forse più famoso di tutta la Val d’Ayas: l’agriturismo la Tchavana, situato a 2000 metri nel contesto dell’Alpe Metsan.
I protagonisti della Tchavana sono senz’altro i loro formaggi d’alpeggio, custoditi gelosamente nella “Crotta de Metsan”, una grotta costruita con pietra e legno dove scorre costantemente acqua fresca di montagna, per mantenere il giusto livello di umidità utile alla conservazione dei formaggi.
Alla Tchavana potrai gustare i tantissimi formaggi di loro produzione, poi salumi, piatti tradizionali di polenta accompagnata da carne, formaggio e, per concludere il loro “agrigelato” o lo yogurt, prodotto sempre in loco con il latte dei loro animali.


6. Luppolo e grano: pizza d’altura, Champoluc
Anche se non siamo stati a cena in questo locale, abbiamo avuto modo di provare la pizza di Luppolo e grano prendendone una da asporto. Si è rivelata una piacevole sorpresa: pizza molto buona e prodotti di qualità, l’impasto è del tipo sottile e croccante.

Dove dormire in Val d’Ayas
Come accennato a inizio articolo, in occasione delle nostre gite in Val d’Ayas abbiamo soggiornato in due posti diversi. In generale preferiamo alloggiare ad alta quota, avvicinandoci il più possibile alla fine della valle.
Questo ci consente di essere più vicini ai punti di partenza di escursioni e trekking, oltre a godere di temperature più fresche durante le calde giornate estive.

Per quanto riguarda i dettagli sugli alloggi, possiamo confermarti la nostra impressione positiva sull’Hotel l’Espoir di Antagnod, con inclusa una colazione gustosa e con prodotti freschi. Qui, a 1700 metri, le sere d’estate sono molto più sopportabili.
Ci siamo trovati molto bene anche nel piccolo rascard di Francesca, a Lignod. Questa incantevole casetta di legno, grande giusto per due persone, è perfetta per passare qualche giorno di relax lontano dal caos cittadino. L’appartamento è dotato di tutto il necessario, oltre a un balcone con accesso esterno dove fare colazione al sole prima di buttarsi in qualche trekking impegnativo.

Eccoci giunti al termine del nostro articolo sulle passeggiate da fare in Val d’Ayas. Conoscevi questa valle valdostana? Ci sei già stato? Non esitare a lasciarci un commento qui sotto per consigliarci altre escursioni o luoghi dove mangiare!
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2 commenti
Ottimi suggerimenti. Terrò presente il vostro sito! Siamo stati in Val dAyas a settembre . Aggiungerei una breve passeggiata alla cascata di Arlaz, tra Antagnod e Lignod se ben ricordo. Giusto per una spruzzata di acqua fresca…
E visto che si è in zona, la cascata di Isollaz, a Challand Saint Victor, prima di scendere a Verrès, merita la discesa…e la risalita. È evidente che ci piacciono le cascate….Saluti
Ciao Gloria,
grazie mille per essere passata e per i consigli! Non mancheremo di scoprire queste cascate in occasione della nostra prossima fuga in Val d’Ayas 🙂