Che in Emilia-Romagna si mangi bene non è un mistero. In questo articolo ti portiamo alla scoperta dei suoi prodotti tipici con una guida su dove mangiare a Parma. Ecco il nostro itinerario enogastronomico.
Dove mangiare a Parma
Lo sapevi che dal 2015 Parma è Città Creativa UNESCO per la Gastronomia? A renderla così speciale sono i suoi prodotti tipici tutelati, come il Prosciutto di Parma DOP, il parmigiano reggiano, il culatello di Zibello e tanti altri ancora.
Non si può lasciare questa città senza aver cenato in una delle sue osterie tipiche, a colpi di torta fritta, salumi e tortelli. O senza aver comprato prelibatezze locali nelle botteghe della provincia.
Grazie al blogtour organizzato da SQcuola di Blog abbiamo potuto visitare alcune aziende alimentari del parmense. In questo articolo ti proponiamo il nostro itinerario enogastronomico di Parma, tra locali dove mangiare ed eccellenti produttori.
Due osterie dove mangiare a Parma
Mangiare bene a Parma è un’abitudine e un imperativo morale. Ecco due indirizzi tipici da provare.
Antica Osteria della Ghiaia, Borgo Paggeria 12
Entrando in questa osteria ci si sente come a casa propria. L’ambiente è caldo e accogliente, con cucina tipica di Parma. Si comincia con un tagliere misto di salumi, così dolci e morbidi che si sciolgono in bocca. Ad accompagnarli un cestino di torta fritta integrale, saporita e croccante.
Si prosegue con i primi piatti: gnocchi di patate con crema di porro e bacon e tortelli alla zucca. Il tutto annaffiato da vino lambrusco della casa. Insomma, l’esperienza gastronomica perfetta.


Corale Verdi, Vicolo Asdente 9
Locale storico di Parma, Corale Verdi è anche sede di un’associazione di musica lirica, altro simbolo della città. Tra una portata e l’altra si ascoltano concerti e si balla tra i tavoli, in un’atmosfera conviviale.
Non si può iniziare senza l’antipasto di torta fritta e salumi, per poi passare ai primi: risotto con asparagi e culatello e tortelli di erbette. Il risultato è un posto super tipico dove mangiare a Parma.
Parmigiano reggiano, visita al caseificio Parma2064
Hai mai visitato un caseificio? Devi provare, è un’esperienza incredibile. Da Parma2064 abbiamo scoperto dove nasce il Parmigiano Reggiano DOP e come si produce: una lavorazione piena di amore e artigianalità.
Sapevi che per una forma di parmigiano reggiano servono più di 500 litri di latte? E che per farlo ci vogliono solo latte, sale e caglio, senza conservanti aggiunti?
Nato da cinque aziende agricole tra Soragna e Busseto, il caseificio Parma2064 punta sulla filiera a km zero e l’ecosostenibilità. Il controllo delle materie prime e l’esperienza dei “casari” fanno il resto, rendendolo uno dei prodotti italiani più amati al mondo.
Da Parma2064 abbiamo osservato gli operai nelle diverse fasi di lavorazione. Abbiamo passeggiato nel magazzino tra gli alti scaffali dove riposano più di 23mila forme di parmigiano (e bisogna stare attenti che non cadano in testa!).
Abbiamo assaggiato parmigiano stagionato 16, 24 e 36 mesi, scoprendo che al gusto ha un sapore del tutto diverso. Ci siamo innamorati una volta di più della ricchezza del cibo e dei prodotti italiani.
Il caseificio Parma2064 è aperto alle visite durante le iniziative del Consorzio del Parmigiano Reggiano e di Caseifici Aperti. Se vuoi visitarlo in un altro momento, chiama il numero 0524520958 o scrivi a amministrazione@2064.it per informazioni.
Distillerie Faled tra grappe e castelli
Una distIlleria in un castello? Succede a Roccabianca, dove il maniero rinascimentale costruito da Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini è diventato sede per l’invecchiamento dei liquori delle Distillerie Faled.
Fondata nel 1945, questa storica azienda produce grappe speciali, liquori e infusi come il Nocino e il Bargnolino. È stata Faled a restaurare e riaprire al pubblico il bel Castello di Roccabianca.
La visita inizia dal primo torrione con il ciclo di affreschi “Storie di Griselda”, ispirati a una novella del Decameron. Attraverso antiche sale e cortili abbelliti da piante rampicanti si giunge infine alla sala degustazione. E qui le grappe di Faled scaldano il cuore.
Culatello di Zibello al salumificio Antica Ardenga
Il Culatello di Zibello DOP è un’altra eccellenza della gastronomia di Parma. Questo insaccato può essere lavorato soltanto nella Bassa nei mesi tra ottobre e febbraio, perché il freddo e la nebbia sono ingredienti necessari alla sua riuscita.
Lo abbiamo assaggiato da Antica Ardenga, una piccola azienda che ha fatto di tradizione e slow-food le sue bandiere. Qui la carne si lavora come una volta: nelle umide cantine, il culatello e gli altri salumi sono appesi per la stagionatura.
Il risultato di questa cura è una splendida armonia al palato. Insomma, se ti chiedi dove comprare culatello a Parma, da Antica Ardenga sei nel posto giusto.
In questo articolo ti abbiamo proposto il nostro itinerario gastronomico: due posti tipici dove mangiare a Parma e tre aziende d’eccellenza nella produzione di parmigiano reggiano, distillati e culatello di Zibello.
E tu, sei mai stata/o a Parma? Quanto è importante il cibo nella tua vita e nei tuoi viaggi? Faccelo sapere con un commento 🙂