Preparati, stai per leggere un articolo che parla di arte contemporanea. Puoi decidere di seguirmi in questo viaggio alla scoperta del tuo lato oscuro, oppure interrompere qui. Se non vuoi leggere di sangue, orge e misteri, ti consiglio saggiamente di abbandonare. Se invece hai abbastanza fegato, vieni con me alla scoperta di un artista geniale e provocatorio, Hermann Nitsch, in mostra al CIAC di Foligno fino al 13 agosto.
Hermann Nitsch. La mostra al CIAC di Foligno
Un paio di anni fa mi sono appassionata all’Azionismo viennese, il movimento artistico di cui l’austriaco Nitsch è il maestro indiscusso. Il viaggio a Vienna del giugno 2016 non ha fatto che rafforzare questa passione. Per questo, scoprire un angolo di Vienna a Foligno non poteva che mandarmi in brodo di giuggiole. Così, come sempre succede in questi casi, sono riuscita a trascinare Marco a una mostra d’arte contemporanea.
Chi è Hermann Nitsch?
Nato nella capitale austriaca nel 1938, Nitsch pratica quella che si definisce “un’arte totale”, fatta di azioni pittoriche e performance. La sua opera principale è il Teatro delle Orge e dei Misteri, una performance corale ispirata ai riti dionisiaci. In cosa consiste nella pratica? Sangue, crocefissioni, carcasse di animali offerti in sacrificio, canti, musica, corpi nudi, altro sangue…
Le azioni orchestrate da Nitsch sono crude e crudeli, ma piene di potenza. La potenza della rigenerazione, della catarsi che ha origine dalla violenza, proprio come nei Baccanali.
L’arte non avrebbe bisogno di apologia, eppure le cose non filano sempre lisce per il nostro Hermann. L’artista infatti ha subito diversi processi e scontato tre pene detentive. In più, è spesso bersaglio degli animalisti per lo spregiudicato uso di carcasse nelle sue performance. A questo proposito, Nitsch ha dichiarato di utilizzare solo carcasse di animali già morti.
Che se ne resti affascinati o che si provi assoluta repulsione, certamente Hermann Nitsch non lascia indifferenti. La sua arte non è muta per nessuno.
Il Teatro delle Orge e dei Misteri al CIAC di Foligno
Il CIAC (Centro Italiano Arte Contemporanea) di Foligno è uno spazio davvero singolare in Umbria. Prendi un enorme parallelepipedo color ruggine e mettilo al centro di una tipica cittadina medievale: il contrasto che si crea è quasi scioccante. Per me è stato amore a prima vista.
Il centro non ospita una collezione permanente, ma è utilizzato per l’allestimento di esposizioni (almeno due all’anno) ed eventi culturali. È qui che, dal 25 marzo al 13 agosto, ha trovato spazio l’arte di Nitsch, con una mostra dal titolo Hermann Nitsch O.M.T – colore dal rito.
La mostra, curata da Italo Tomassoni e Giuseppe Morra, raccoglie 40 opere di Nitsch, realizzate tra il 1984 e il 2010, allestite come se si trattasse di un’unica grande installazione. Tra le opere troviamo il ciclo 18b.malaktion: grandi tele su cui domina il colore rosso, violento e brillante come sangue fresco.
Se non sei facilmente impressionabile, fatti tentare dalle opere dei cicli 130.aktion e 108.lehraktion, che riuniscono “strumenti scenici” utilizzati dall’artista nelle sue performance. Camici macchiati di sangue, barelle, altari, bisturi, provette e alambicchi dall’odore piccante e sgradevole, zollette di zucchero, fazzoletti di carta…
Ma se questo non ti basta, il pezzo forte della mostra lo trovi nel piano interrato. Qui vengono infatti proiettati alcuni filmati delle performance di Nitsch. Tipo quello che abbiamo visto Marco ed io: una grandiosa azione con tante crocefissioni, tanto sangue e una dolce mucca aperta in due, il tutto sullo sfondo del Burgtheater, il più importante teatro di Vienna.
Bilancio? Assolutamente positivo. L’allestimento del CIAC fa conoscere al grande pubblico un artista potente e incisivo, comunicando emozioni forti. Scuoterci: per me è questo il fine ultimo dell’arte, e la mostra di Hermann Nitsch ha colto nel segno.
Hermann Nitsch O.M.T – colore dal rito
Dal 25 marzo al 13 agosto 2017
CIAC, via del Campanile 13, Foligno (PG)
- Venerdì 16-19; sabato e domenica 10.30-12.30, 16-19
- Biglietti: intero 5 €; ridotto 3 € (audioguida inclusa);
15 commenti
Non avrei problemi per tutto il resto ma le carcasse di animali no. Ultimamente purtroppo soffro la vista di animali morti o sofferenti.
Perchè gli animali quando c’è tantissimo materiale che ne so nel Parlamento o nelle giunte comunali? O a volte anche in famiglia! 😛 😉
Apriamo una petizione per suggerire a Nitsch di cercare altrove le sue carcasse. Se non le trova in loco viennese, possiamo sempre regalargli qualche carcassa delle nostre, ce ne sono di elementi da mattatoio xD
bellissimo articolo Chiara! Come sai noi amiamo l’arte contemporanea e per Anna è parte del suo lavoro 🙂 ciò che ci ha fatto innamorare è proprio quello che hai scritto tu: non ti lascia indifferente, mai in nessun caso. Questo ti spinge per forza a riflettere ed è questa la sua grande potenza!
Non appena saremo in zona passeremo sicuramente a visitare il CIAC, purtroppo manca ancora nella nostra lista (mannaggia a noi!) 😉
Ciao Anastasia, ti ringrazio tantissimo, la vostra opinione è molto importante per noi 🙂 Ma che bello è il museo a Rovereto dove siete state qualche giorno fa?!
Sì è il Mart! Stupendo 🙂 vi consigliamo assolutamente una visita se siete in zona, poi non tanto distante c’è anche Arte Sella, un parco di land art: super!
Anche io come l’Orsa avrei problemi con le carcasse degli animali. Mi ha tranquillizzata leggere che utilizza solo animali già morti e già questo è buono 😉
A parte tutto, quando era ora di studiare storia dell’arte o di ascoltare le lezioni forse pensavo ad altro perché purtroppo è una materia in cui la mia conoscenza è pari al nulla cosmico. Detto ciò, certe cose non mi lasciano indifferente e sicuramente questo è proprio quello che Nitsch vuole ottenere. Direi che riesce bene nel suo intento di scuotere e quindi di far riflettere, che a volte forse è più importante della semplice contemplazione di ciò che è bello.
Buona giornata 🙂
Grazie Silvia! Nell’arte contemporanea è spesso così: c’è poco di quello che definiremmo esteticamente bello e molto di controverso e conturbante. Capisco che un’arte come quella di Nitsch possa disturbare e sono sicura che sia proprio questo il suo scopo. Ti assicuro che guardare il video di quella performance ci ha scosso non poco 🙂
L’arte contemporanea mi affascina ed al contempo a volte mi turba. Mi è capitato a Madrid due anni fa al Reina Sofia…entrata incuriosita da un’esposizione temporanea di Alexander Estrela, sono uscita abbastanza provata. Non riuscirei mai a vedere una mostra come questa di Nitsch: credo ne uscirei devastata (di stomaco e di testa ehehhe!), ma forse è proprio come dici tu…lo scopo è scuoterci e riflettere. Ma, mia modestissima opinione, c’è già abbastanza intorno a noi violenza che non me l’andrei a cercare andando in questa mostra 🙂
Ciao Alessandra, sono d’accordo con quello che dici. C’è tanta violenza intorno a noi, ma quante volte ci entriamo in contatto diretto? Siamo abituati a una violenza lontana, da schermo televisivo, tg e serie tv. Mi chiedo come dev’essere partecipare di persona a una performance come quella di Nitsch e la cosa mi incuriosisce. Mi chiedo che cosa proverei. Di fronte a qualcosa di così controverso come l’arte contemporanea ho sempre una sospensione di giudizio 🙂
Sicuramente non è il genere di arte che rientra fra i miei preferiti ma va da sé che crei interesse e curiosità. Non so se riusciremo a visitare la mostra ma ci proveremo!
Erica
Ciao Erica! Credo che una mostra del genere possa far riflettere, allargare la nostra percezione di ciò che è arte, nel senso che Nitsch non è “l’ultimo arrivato”, ma un artista ormai canonizzato. Certamente non lo consiglierei per un primo approccio al genere, perché può turbare e persino respingere 🙂
L’arte contemporanea non rientra esattamente nemmeno nelle mie di corde, ma concordo quando dici che non può lasciare indifferente. Questa in particolare. Anche se di animali già morti, mi unisco alle altre nel dire che le carcasse mi disturberebbero non poco…
E per fortuna che non ce n’erano in mostra 😀 Un conto vedere il filmato di una performance, un conto trovarcisi dal vivo. Quello che mi colpisce è il fatto che una performance simile possa svolgersi regolarmente in una capitale, in uno dei luoghi simbolo di Vienna. Non me la immagino una processione del genere davanti al Colosseo, tu no?
Bell’articolo e molto interessante la mostra. Io sono una mangiatrice d’arte contemporanea, anche se per lavoro mi occupo molto d’archeologia 😛
Non è il primo e non sarà l’ultimo artista ad usare animali per realizzare installazioni d’arte, personalmente non lo condivido pienamente ma non lo condanno nemmeno in maniera assoluta. Dipende dal progetto che c’è dietro, e il CIAC di solito presenta cose interessanti. Visto che è anche prorogata quasi quasi ci faccio un salto
Ciao Claudia! Grazie per essere venuta a leggere. Io adoro l’arte contemporanea, anche se vivendo un po’ fuori dal mondo non mi capita spesso l’occasione di frequentarla. Era la prima volta che andavo al CIAC e sono rimasta molto colpita, sono contenta che abbiano prorogato la mostra, altrimenti non sarei riuscita a vederla. Molto raccomandata!