Non conoscevo la Rocca d’Anfo prima di sabato 11 giugno, quando ho preso parte a un’escursione organizzata da inLombardia per promuovere il turismo in Valle Sabbia. Non so come sia possibile, ma questo enorme complesso militare mi era sfuggito. Male, Marco, molto male. Sì, faccio un mea culpa, ma riuscite a immaginare quanto sia bello scoprire sempre nuove meraviglie proprio nella tua regione?
La Rocca d’Anfo sotto la pioggia
Quando siamo arrivati ad Anfo, la pioggia era così intensa che la visita è iniziata con un animo un po’ sconsolato. Io, armato di impermeabile e scarponcini, mi sono buttato in questa avventura senza temere nemmeno le pozzanghere. Siano lodati gli scarponcini!
Dovete sapere che la Rocca d’Anfo è un complesso militare costruito in due momenti storici: una parte dalla Repubblica di Venezia intorno al XV secolo, l’altra parte durante le campagne napoleoniche in Italia. Messe assieme, le due parti costituiscono una fortezza che si snoda per ben 300 metri di altezza rispetto al Lago d’Idro! Ma noi siamo privilegiati, e infatti una jeep e due panda ci hanno trasportato da un livello all’altro della Rocca.
Alcuni locali del complesso, come quello che vedete in foto, non erano accessibili. Ma una foto da fuori non me la toglieva nessuno. Volete mettere il fascino che la decadenza esercita su un instagramer tutto inzuppato? Davide, la nostra povera guida, ha perso più tempo ad aspettare che scattassimo tutte le foto di rito che a spiegarci la storia della Rocca. Da parte mia cercavo di tenere il passo, anche perché avevo lasciato la torcia sulla jeep, e senza le luci degli altri avrebbe potuto assalirmi qualche mostro. Ditelo che anche voi avete ancora paura del buio.

Una delle parti più belle della visita è stata senz’altro la Batteria della Gola, nella parte napoleonica. Al suo interno trovano spazio stanze e alloggi dei soldati. I locali sono veramente bui, e senza torce sarebbe stato impossibile ammirare le strutture dove i soldati dovevano tenere la posizione in caso di assedio.
Dato lo stato ancora in ristrutturazione del sito storico, la sensazione che si ha è di estrema autenticità. Non è difficile immaginare il soldato appostato alla feritoia con il suo fucile, pronto a fare fuoco.

La Torre avanzata della Lunetta
Sapete quanti gradini ho fatto per arrivare in cima alla Rocca d’Anfo? Quattrocento. La maggior parte di essi nel buio totale. Una volta in cima avevo la lingua fuori e le allucinazioni. Ma non nego che sia stata un’esperienza molto suggestiva, che consiglio a tutti. Si riesce a vivere la storia della fortezza, a toccarla con mano.

Altre volte, salendo, finivamo in stanze di passaggio, spesso con la pioggia che filtrava dal soffitto e creava simpatici laghetti al centro dei locali.
La Torre avanzata della Lunetta era un punto strategico per posizionare i cannoni e fare polpette di nemici… se non che la Rocca d’Anfo, in tutta la sua storia, non ha mai sparato un solo colpo di cannone! Spesso, durante i suoi assedi, si ritrovava sguarnita e facilmente conquistabile. Un paradosso per un complesso fortificato così grande e inespugnabile.

Il Lago d’Idro (e l’incredibile somiglianza coi fiordi norvegesi)
La nostra visita all’interno della Rocca è terminata, ma prima di andare a rifocillarci al ristorante ci è stato permesso di fotografare la vista meravigliosa che dalla Rocca spazia sul Lago d’Idro, vero protagonista della Valle Sabbia.
La pioggia aveva smesso di cadere proprio da qualche minuto. Nuvole basse, il silenzio assoluto, l’odore di umido che ti prende alla gola… un insieme di cose che fanno la felicità di qualsiasi scandinavista, me compreso. Non posso che essere grato per aver avuto l’opportunità di fotografare questo panorama con queste condizioni meteo. Sole e cielo blu non mi avrebbero dato la stessa soddisfazione (se non siete d’accordo scrivetemelo nei commenti, che voglio sapere perché :P).
Ringrazio inLombardia per avermi permesso di conoscere questo pezzettino di storia, e ringrazio anche tutti i partecipanti (blogger e igers) che ho avuto il piacere di conoscere e che spero di rivedere presto. Infine un grazie anche alle nostre fantastiche guide che ci hanno accompagnato nella scoperta delle eccellenze valsabbine. Ricordatevi, presto un articolo anche sul Parco delle Fucine di Casto!
P.s. su Steller potete trovare la mia storia riguardo la Rocca d’Anfo.
Info utili
Durata della visita e orari:
La visita dura 4 ore.
Durante la prenotazione della visita è possibile indicare la propria preferenza di orario, compatibilmente con le esigenze logistiche dell’organizzazione.
Le visite verranno effettuate con un minimo di 14 partecipanti adulti.Prezzi
• Biglietto adulto: 10 €
• Biglietto Bambino (5-15 anni): 5 €
• Ingresso gratuito per bambini sotto i 5 anni
6 commenti
Siamo più che d’accordo con te, questa atmosfera rende gli scatti ancora più carici di “tensione emotiva”… -ok, devo smetterla di analizzare opere d’arte.
E comunque ogni singola foto è fantastica, abbiamo apprezzato particolarmente la terza e la prima all’interno dei locali abbandonati della Rocca!
Luogo particolarissimo, grazie per avercelo fatto scoprire! 😉
Troppo intensa questa sessione estiva, eh? 😀
Grazie mille per i complimenti alle foto, mi fanno sempre un sacco piacere! 🙂 Mi raccomando, se passate nella Lombardia orientale… visitate la Rocca d’Anfo! 🙂
Questo posto ha qualcosa di inquietante: sono a casa da sola (con il gatto nero) e non riesco a guardare la prima foto, quella dell’interno della Torre della Lunetta, senza guardarmi le spalle. Temo che da un momento all’altro vedrò comparire la figura con la giacca rossa nella nicchia accanto alla mia finestra.
Farò in modo di non andarci da sola!
Ahah ma no, Silvia! La figura con la giacca rossa è Santo, una delle nostre fantastiche guide. Povero 😀
Vero, anche io amo tantissimo le foto con il filtro “Drama” e le atmosfere di questa giornata hanno regalato una bella suggestione ai tuoi scatti senza bisogno di ritocco alcuno(credo)!
Drama+luoghi abbandonati+pioggia= il classico scatto che salvo sempre sul Pc! 😀
Ciao, Daniela!
Purtroppo (?) io le foto le ritocco sempre… o quasi. Ma senza modifiche troppo invasive 😀