Tornare a Villa Panza è sempre un’emozione, e la nuova mostra d’arte contemporanea Long Light di Sean Scully è l’occasione perfetta per visitarla. Nell’articolo ti parliamo di questo artista statunitense e di come le sue splendide opere si inseriscano nell’elegante cornice di questa villa a Varese.
Long Light: la mostra di Sean Scully a Villa Panza
Il collezionista Giuseppe Panza ha sempre considerato la sua villa come un tempio per gli artisti contemporanei meno conosciuti. Dopo la mostra dedicata a Meg Webster e Roxy Paine nel 2016, Villa Panza si trasforma nella casa di Sean Scully, artista di fama mondiale le cui opere sono custodite nei più importanti musei del globo.
“L’armonia viene da quello che sai, è un’affermazione di quello che già sai (…) Quindi la disarmonia è molto più interessante, è un’affermazione di vita molto più dell’armonia, perché alla fine, nel corso della storia, trasformiamo sempre la disarmonia in armonia ” (Sean Scully, 1996).
Dal 18 aprile 2019 al 6 gennaio 2020 la mostra Long Light anima le sale di Villa Panza, arricchendole con le maggiori opere di Scully del periodo che va dal 1970 al recente 2019. Noi abbiamo visitato l’esposizione in occasione di un instameet organizzato dalla community di Igersvarese.
La genesi di Sean Scully: da Dublino agli USA
Sean Scully nasce a Dublino, poi si trasferisce in Inghilterra e infine a New York. Sono gli Stati Uniti a far scattare in lui la scintilla dell’arte contemporanea. Nominato per ben due volte al Turner Prize, oggi troviamo le sue opere in musei come il Guggenheim o la Tate Gallery di Londra.
La sua arte arriva in Italia per la prima volta nel 1996, quando la Galleria d’Arte Moderna di Bologna gli dedica una prima mostra personale. Successivamente viene allestita un’esposizione al MACRO nel 2007 e una nel 2013 alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma. È invece del 1998 un documentario dedicato a Sean Scully, dal titolo Passenger.
Long Light e Sean Scully: la finestra come metafora della relazione
I protagonisti delle opere di Scully sono i colori e la luce, che risultano centrali in ogni suo lavoro. Astratti ma visivamente potenti, i suoi quadri sono dipinti ad olio e vengono realizzati con la tecnica della “striatura”.
Alcuni critici hanno interpretato queste striature come paesaggi prima rurali e poi urbani, una sorta di ode alla terra natia dell’autore, l’Irlanda, che negli ultimi decenni è stata protagonista di rapidissimi cambiamenti sociali.
Lo stesso Sean Scully conferma in parte questa visione e la sua relazione con l’Isola di Smeraldo: “Ricordo la mia crescita in Irlanda e che ogni cosa cambiava, sia la terra che la gente”.
A Villa Panza il percorso proposto è di tipo cronologico-tematico, e ripercorre le varie fasi artistiche di Scully nei diversi ambienti della villa tra il primo piano, il piano terra e le scuderie.
Dipinti, carte, fotografie, sculture, installazioni e video: l’artista si racconta attraverso opere diversificate e distanti nel tempo, che ci permettono di ripercorrere momenti chiave della storia artistica di Sean Scully.
Sean Scully: le opere
I lavori di Scully esposti a Villa Panza si distinguono per la loro potenza evocativa. Linee e colori astratti solo in apparenza, ma capaci comunicare all’osservatore più attento emozioni forti e contrastanti. Si rimane spiazzati davanti ai complessi Wall of Light, che riprendono dalla memoria dell’autore la luce del Messico.
I cupi Black Paintings sembrano invece scavare in fondo all’animo di chi li osserva, semplici linee scure e monocrome capaci di comunicare meraviglia e malinconia allo stesso tempo.
Si cambia completamente visione d’insieme con la serie Madonna, tanto che lo spettatore può arrivare a chiedersi se si tratti o meno dello stesso autore. I colori, densi e vivaci, ritraggono figure che si discostano notevolmente dall’astrattismo e dagli altri lavori del pittore statunitense.
Tra le striature più belle rientra senza dubbio la serie Landline, che riesce a incantare per gli accostamenti di colori che si fondono uno dentro l’altro, quasi a formare un arcobaleno atipico. Da vedere anche la serie Doric, caratterizzata da linee ipnotiche sia orizzontali che verticali, rese forti dalle sfumature di toni particolarmente scuri.
Nelle scuderie, una serie di foto dal titolo Walls of Aran ci fa scendere una lacrimuccia. Sì, sono proprio le Isole Aran in Irlanda, ritratte in bianco e nero da diapositive che parlano della loro storia sofferta tramite i caratteristici “muretti a secco”.
La già bellissima serra di Villa Panza si arricchisce ulteriormente grazie all’opera site-specific Looking Outward, pensata proprio da Scully per quello spazio e quella luce. L’artista gioca con delle piastrelle di vetro colorate e rende lo spazio stretto della serra una vera e propria porta tra i mondi, confermando l’uso del colore come suo segno distintivo.
Sean Scully. Long Light
Dal 18 aprile 2019 al 6 gennaio 2020
Villa Panza, Piazza Litta 1, Varese
- Tutti i giorni (esclusi lunedì non festivi) dalle ore 10 alle 18
- Biglietti: intero €15, studente €10, ridotto €7, iscritti FAI €6
- Sito web e biglietti online
Villa Panza è un luogo dove l’arte si fa viva e dona un aspetto ancora più incantevole a una cornice già di per sé splendida. Tra gli autori della collezione permanente ricordiamo Dan Flavin, Robert Wilson, Wim Wenders e James Turrell.