Alpi Lombardia Montagna

Ascesa al Monte Legnoncino

monte legnoncino

Non lasciatevi ingannare dal titolo dell’articolo: non sono qui per raccontarvi di un’impresa titanica stile Everest, ma di una modesta passeggiata montana. La partenza di tale passeggiata è stata il Rifugio Riccoli di Lorla, situato a 1463 metri sul livello del mare. L’obiettivo (felicemente raggiunto), invece, era la vetta del Monte Legnoncino, a 1711 metri d’altezza.

Monte Legnoncino

Mio padre e mia sorella all’inizio della passeggiata.

Il Rifugio Roccoli di Lorla

Questo bellissimo rifugio, immerso in un bosco di larici, si trova in località Introzzo (provincia di Lecco), nella Val Varrone. Ci vado – saltuariamente – da quando ero piccolo piccolo, tanto che ricordo mio padre munirsi di tutta l’attrezzatura necessaria per fotografare una splendida eclissi solare. Per capirci meglio: era un’epoca in cui si usava ancora la reflex analogica.

Al rifugio si mangia benissimo, anzi, di più. Ma vi parlerò del nostro meritato pranzo solo quando avrò finito con la passeggiata. Le cose si fanno con ordine!

Monte Legnoncino

La salita (uno su mille ce la fa!)

Ma noi eravamo in quattro e ce l’abbiamo fatta comunque. La camminata di cui vi sto parlando non richiede più di un’ora. Anche 45 minuti, se avete il passo veloce. Il mio, modestamente, lo è, ma se non mi fermo a fare qualche foto poi come faccio a mostrarvi i luoghi in cui sono stato?

Il bello del Monte Legnoncino è che dalla sua cima si può ammirare gran parte del Lago di Como!

Quanto detto sopra è ancora più godibile se si è sulla cima del Monte Legnone, suo fratello maggiore.

Monte Legnone

Il Monte Legnone, ancora innevato (2700 metri d’altezza!)

Purtroppo, come vedete, la giornata non era delle migliori, ma siamo riusciti ad arrivare alle 3 del pomeriggio senza una goccia di pioggia. Fantastico!

Sulla cima del Monte Legnoncino si trova la chiesetta di San Sfirio, sotto la quale c’è una postazione militare scavata in una caverna. La caverna era stata pensata per ospitare due pezzi d’artiglieria di piccolo calibro, in modo tale da battere dall’alto tutto il Pian di Spagna (chi ha detto pan di spagna?). Il bunker in questione era gocciolante e tetro, e io ho paura del buio. Ma qualche foto l’ho comunque scattata. Vogliatemi bene.

Chiesetta di San Sfirio

La chiesetta di San Sfirio vista dal basso.

Bunker

Un ingresso al bunker. No, non sono entrato da qui.

Bunker

L’altro ingresso al bunker, con sorella compresa nel prezzo. Ho preferito entrare da qui, era meno minaccioso.

Bunker

Eccomi, ce l’ho fatta! E vedo la luce in fondo al tunnel.

Usciti dal bunker ci siamo diretti alla chiesetta, ovviamente chiusa (sigillata). Da lì siamo saliti fino alla bandiera, issata sulla vetta del monte. Però era rimasta solo l’asta di legno: della bandiera neanche l’ombra.

Chiesetta di San Sfirio Vetta del Monte Legnoncino

E, come già detto prima, la vista sul Lago di Como è davvero spettacolare:

Lago di Como

Questa foto è così figa rispetto alla sua gemellina qui sotto perché, essenzialmente, ho passato ogni singola zona con un pennello diverso, settando impostazioni diverse per ogni pennello. Avere Lightroom è una bella cosa, la pigrizia invece non lo è.

Lago di Como

I 4 tambi

Eccoci tutti insieme!

Complice la giornata nuvolosa, sulla vetta del Monte c’eravamo solo noi. Noi e il silenzio. Noi e la montagna. Un paio di russi poco più sotto, ma questo conta poco. Non c’erano cori di oratori o CL a deturpare il silenzio sacro di quei luoghi. C’erano mia sorella e mio fratello, certo, ma dalla vita non si può avere tutto. E guardate come risalta nel paesaggio la mia giacchetta un po’ rossa!

Prima di parlarvi di cibo, vi lascio qualche altra foto:

Albero sul Monte Legnoncino

Il classico albero sperduto nel nulla. Ha una poesia tutta sua.

Il Teo

Il Teo stile Viandante nel mare di nebbia.

Sentiero

Questa è la stradina che portava al primo ingresso che vi ho mostrato del bunker.

Lago di Como

La pappa

Cosa proponeva il convento? Tante cose buone, ma a me hanno colpito subito, leggendo il menù, i tortelloni di castagna con ripieno di selvaggina, conditi con burro, salvia e parmigiano.

tortelloni di castagna con ripieno di selvaggina, conditi con burro, salvia e parmigiano

Teneri, vero?

Mia sorella invece ha optato per delle tagliatelle al ragù di cinghiale (che non ho fotografato), mentre mio padre e mio fratello per uno spezzatino di manzo con polenta valtellinese e porcini (purtroppo ho fotografato il piatto di mio fratello, che era più vicino ma che non ha voluto i porcini).

spezzatino di manzo con polenta valtellinese e porcini

Come dolce ho scelto una torta di pan di spagna e mousse ai frutti di bosco, anche se, a conti fatti, forse avrei preferito la torta di grano saraceno con in mezzo la marmellata di mirtilli.

torta di pan di spagna e mousse ai frutti di bosco

Direi un pasto più che meritato, non vi pare? Spero che il racconto sul Monte Legnoncino vi sia piaciuto. Presto io e Chiara vi parleremo del Lago d’Orta, restate in linea!

 

12 Commenti

  • Rispondi
    Lucrezia & Stefano - In World's Shoes
    Maggio 18, 2016 at 6:28 pm

    La prima foto del bunker con l’ingresso stretto stretto ti manda in trip.
    C’è tipo una strana illusione ottica.. o sono io che so scema?
    In ogni caso devo dire che è davvero bello fare queste gite tutti insieme in famiglia, lunghe passeggiate su per le montagne e pappate colossali.
    E le tue foto sono sempre bellissime, pennelli spennellati o no.

    Un bacione ragazzi! 🙂

    • Marco Tamborrino
      Maggio 18, 2016 at 10:05 pm

      Io non vedo illusioni… ma mi fido ahah 😀 a me piace sempre andare in montagna la domenica, l’importante è spendere molte energie nella mattinata, poi pranzare lautamente per recuperare le energie, e infine appisolarsi su un prato al sole!

    • Giorgia
      Maggio 19, 2016 at 7:01 pm

      Non sei scema! Anche a me sembra che, fissandolo, l’ingresso del bunker si allarghi sempre di più… mica lo so se avrei avuto il coraggio di entrarci! 0_0 Comunque mi piacciono le escursioni in solitaria, con quei panorami poi! 😉

    • Marco Tamborrino
      Maggio 19, 2016 at 9:37 pm

      Ahahah ragazze ci credo, ma per me l’ingresso sembra davvero fermo :O

  • Rispondi
    Silvia
    Maggio 18, 2016 at 10:02 pm

    Dì la verità: dopo quella mangiata avete chiamato l’elicottero per tornare a valle? ????

    • Marco Tamborrino
      Maggio 18, 2016 at 10:05 pm

      Hai centrato il punto 😀

  • Rispondi
    Diletta - Sempre in Partenza
    Maggio 19, 2016 at 11:09 am

    Ma che bella passeggiata e che bella famiglia 🙂 e direi anche… che bella mangiata!! 😀 Il “pan di Spagna” alla fine te lo sei preso davvero, ahah.

    P.S. L’ingresso nero di quel bunker me lo sognerò stanotte.

    • Marco Tamborrino
      Maggio 19, 2016 at 12:14 pm

      Era veramente inquietante! Grazie per le belle parole, Diletta! 🙂

  • Rispondi
    Flavia Ricciuti
    Maggio 19, 2016 at 12:25 pm

    Mamma mia! salirei su sto monte solo per mangiarmi tutte quelle belle leccornie del convento! 😛 Dopo tutta quella salita è un’ottima ricompensa 😉

    • Marco Tamborrino
      Maggio 19, 2016 at 1:19 pm

      Senza dubbio! I pasti montani sono sempre… abbondanti 😀

  • Rispondi
    Elisa
    Maggio 19, 2016 at 12:51 pm

    Bellissimo posto. Peccato io non sia un gran ché come camminatrice, se anche questi luoghi mi affascinano .
    Da bambina ho fatto camminate in montagna del genere nella mia zona, ahimè sempre con grande fatica.
    Ma mi è piaciuto un sacco fare questa camminata in compagnia del tuo post ????
    E soprattutto ottimo finale a base di cibo! ????

    • Marco Tamborrino
      Maggio 19, 2016 at 1:20 pm

      Ma noooo, come mai non ti piace camminare? Per me è una delle cose più belle, e te lo dice uno che è pigrissimo di natura! 🙂

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